2 il ritorno Cipher

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Le ombre erano emerse dal bosco a decine, non avevano forme definite, erano tantissime. I gemelli Pines pensavano di essere spacciati, perché erano troppe persino per loro due, anche se ormai erano cresciuti, anche se stavolta avevano portato un arsenale antimostri.

Emersero dalla foresta scattando come molle, veloci come fulmini, neri come la pece. Ma appena i raggi del sole li sfiorarono scomparvero alla stessa velocità con cui erano comparsi, non ci fu alcun effetto particellare o suono, semplicemente svanirono nel nulla, senza lasciare traccia, come mai esistiti. Tanto in fretta che i due non avevano fatto in tempi neanche a distinguerne i lineamenti...

Fu Bill Cipher a parlare per primo «tutto qui?» esordì lui sconcertato «mi aspettavo qualcosa di meglio» continuò. «anche questo tuo piano per distruggerci. Che a dir la verità non ho capito bene cosa sia. Ha fallito! Che farai ora?» Chiese Dipper con un tono a metà tra la confusione e la sfida.
«io?» chiese Bill confuso, «questa non è opera mia. Troppo diretto, senza doppi giochi o inganni. Volevo solo vedere come siete cresciuti. Ora vogliate scusarmi ma ho le mie faccende di cui occuparmi, sappiate che ritornerò presto, e quando accadrà ci sarà da divertirsi. Ricordate questa frase. Quando il multiverso sogna, i singoli universi diventeranno incubi...» e scomparve anche lui nel nulla; era evidente che era riuscito a liberarsi, o che ipotesi peggiore qualcuno lo avesse liberato: ma come? E perché non aveva la forma materiale?

Da qualche parte nella foresta

«non posso credere che hai fallito di nuovo. Se passassi più tempo ad allenarti invece che a scegliere vestiti questo non sarebbe successo» Disse una voce maschile, non so come, ma in qualche modo era familiare a una già conosciuta, il suo tono freddo come il ghiaccio, non lasciava trasparire emozione alcuna. «non provare a criticarmi, sei tu quello che si occupa di queste cose. Avresti dovuto farlo tu, ma il piccoletto non può perché non ha potuto imparare la formula dato che aveva un appuntamento» a rispondere fu una voce femminile, anch'essa familiare, con un tono di derisione e sprezzo, e una punta di divertimento. A orecchio esperto era chiaro che i due non intendevano insultarsi o dichiararsi odio reciproco, semplicemente punzecchiarsi. «padroni, mantenet...» iniziò qualcuno, esitando tra una lettera e l'altra; la frase fu subito troncata dai due «SILENZIO!!!» ordinarono entrambi, l'uno freddo come il ghiaccio, e l'alta irritata e altezzosa.

«comunque non possiamo fallire un'altra volta, se lo facessimo i due comincuerebbero a farsi delle domande, dubito che crederanno a Cipher questa volta, ma alla prossima capiranno. Loro sono gli unici che hanno una seppur misera probabilità di fermarci, e vanno eliminati» continuò la voce maschile con il suo tono spento e analitico «no, nessuno può fermarci, ed è per questo che la prossima volta li distruggeremo» rispose lei sprezzante, la sua voce era un sibillo che si disperdeva nella foresta

In tanto i gemelli Pines

«forza pigrone, se non ci muoviamo arriveremo in ritardo» Disse Mabel correndo al lato della strada con le valige in mano «sono dieci kilometri! Non possiamo tenere una media di venti kilometri orari con le valige in spalla e Dondolo in braccio per tutta quella strada!» rispose Dipper con le borse in mano e Dondolo in spalla, le gambe che iniziavano già a d'opere per la corsa, e non avevano nemmeno fatto cento metri. «e chi parlava di correre?» corresse lei «non starai pensando...» chiese lui intuendo cosa stava pensando lei in quel momento «SE LA MONTAGNA NON VA DAI PINES, I PIENES SCENDONO DALLA MONTAGNA!!!» dissero i due all'unisono

Angolo autore

Anche questo capitolo concluso, poco più di cinquecento parole ma almeno aggiorno spesso.

Chi saranno le tre figure che tramano nell'ombra? Cosa vorranno? Come ha intenzione Bill di ritornare?

In ogni caso ci rileggiamo al prossimo capitolo

Gravity Falls la nuova estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora