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- Scusa se non ti ho avvisato che venivo.- Hanna era seduta davanti di me, con una tazza di tè tra le mani.
Quando la vidi capii subito che qualcosa non andava.
Hanna era una ragazza silenziosa, parlava poco e sopratutto mai di se stessa, teneva tutti distanti ed era sempre accompagnata da un alone di mistero e tristezza, eppure quella mattina, anche nella sua tristezza c'era qualcosa che non andava.
- Alice è andata via, quindi puoi parlare tranquillamente. - Lei spostò lo sguardo dal tè a me.
- Te ne vai.- Non era una domanda, bensì un'affermazione. Annuii. - Devi stare attenta ad Aiden.-
- Hai avuto una visione?- Chiesi a bruciapelo. Lei fece un sorriso triste.
- Da ora in poi le scelte che compierai influenzeranno la tua vita, ma devi anche pensare più in grande.-
- Cosa significa?-
- Non sei più solo l'artefice del tuo destino, bensì di quello di altre persone.- Hanna distolse lo sguardo per qualche secondo, probabilmente pensando a quanto potesse dirmi.
- Aiden ti seguirà, ti verrà a prendere. Devi impedirglielo.- Un nodo in gola mi si creò. - Lui dichiarerà guerra per riaverti.- Scossi la testa.
- Non esiste soluzione, qualunque scelta farò porterà alla guerra.- Sussurrai.
- Una soluzione esiste invece. Devi spezzare il cuore a mio fratello, devi fare in modo che lui ti odi e che non ti venga più a cercare.- Mi portai le mani sul viso.
- Come puoi chiedermi questo? - Hanna si alzò per poi dirigersi verso la porta.
- Se vuoi impedire una guerra, se ami Aiden e se vuoi che il frutto del vostro amore nasca, sai quello che devi fare.- Senza attendere una risposta lei usci dalla casa, per poi chiudersi la porta dietro di se.
Il mio mondo si stava sgretolando, pezzo dopo pezzo, secondo dopo secondo, e non potevo fare nulla per impedirlo.
Avevo solo un mese di libertà, un mese che volevo passare con l'unica persona che amavo, eppure ora anche quell'ultimo, piccolo, desiderio si era sbriciolato.
Mi trascinai fino al divano per poi buttarmi e rannicchiarmi su me stessa. Volevo sparire, dimenticarmi di tutto e tutti. Mi portai una mano sulla pancia mentre le lacrime scendevano silenziose.
Desideravo essere una ragazza qualunque, volevopoter scegliere come vivere ed essere libera di fare ed amare, invece non potevo. Io ero Alexandra, un licantropo, la figlia di un'alpha che desiderava solo più potere , una ragazza che tra un mese avrebbe sposato uno sconosciuto, che doveva rompere il cuore all'unico che avesse mai amato e padre della creatura che aveva in pancia.

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Grazie mille per aver letto.
Vi ricordo di votare se il capitolo vi è piaciuto!
A presto. 🍬🍭

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