Vivere A Colori Senza Vederli

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«Chi l'ha ridotto in quel modo?»
«I suoi compagni di scuola, non sopportano il fatto che lui abbia l'esonero dalle attività sportive ed extracurricolari»
«E cosa vuoi fare Lily?»
«Non ne ho idea, io e David non sappiamo proprio»
«Charlie invece? Non ha niente da dire?»
«L'ho mandata a prendersi qualcosa al distributore, è la più preoccupata tra noi.»
«Anche io sarei preoccupata se avessero spezzato un braccio a mio fratello minore, che non se n'è nemmeno accorto soprattutto...» le disse il dottore spostando lo sguardo verso il vetro da dove si vedeva Ken disegnare con la mano sana sul suo blocco.

«Lo ritengono tutti diverso solo perché ha qualche problema...»
«Alla vista, all'olfatto e anche alla sensibilità al dolore. Quel ragazzo è stato proprio sfortunato, un giorno finirà per farsi veramente male»
«Lo so più di chiunque altro. Lo vedo sempre tranquillo, ma non capisco mai cosa pensi quando io e suo padre lo guardiamo preoccupati»
«Probabilmente si domanda perché non lo avete lasciato solo. È uno dei pensieri più comuni...» le rispose controllando il tablet che teneva in mano: «È normale che sia così pallido?»
«Purtroppo sì, ha preso dalla famiglia di suo padre»
«Anche i capelli mori?»
«Sì, perché questa domanda?»
«Per curiosità, sa sia lei che sua figlia siete bionde e suo marito bruno. Era solo per sapere...» le rispose rialzando lo sguardo dallo schermo: «Può entrare adesso, penso che gli faccia bene avere delle visite.»

Annuì al dottore ed entrò nella stanza, guardando lui alzare la mano che teneva ancora la matita e salutarla lentamente con un gesto.

«Kendall... Allora va tutto bene?»
«Sì, come sempre...» le rispose con un lieve sorriso sulle labbra.

«Il braccio?»
«Non sento nulla di diverso» le rispose sincero, alzandolo leggermente ma venendo subito fermato da lei.

«Non devi muoverlo.» gli ricordò guardandolo abbassarlo, prima che riprendesse a disegnare.

«Oggi che cosa ha catturato la tua attenzione?»
«Durante la notte ho sognato questa ragazza...» le disse ripassando il tratto dei capelli.

«...L'hai vista da qualche parte?»
«Forse... Ha un viso conosciuto.» le rispose alzando la mano dal foglio, fissando per un attimo il viso della ragazza.

«Eccomi»
«Charlotte, non eri andata a prenderti qualcosa alla macchinetta?»
«Sì, l'acqua per Ken...» le rispose con la bottiglietta in mano, togliendo il tappo prima di porgerla al fratello minore: «...E da quando ti metti a disegnare Alice?» gli chiese dopo essersi seduta e aver squadrato il blocco da disegno.

«Ecco chi mi ricordava! È la figlia della cugina di tuo padre.»
«Eh?» domandò lui confuso.

«È la figlia di zia Cléa, quella riccia...»
«...»
«Viene a scuola con te»
«...Non l'ho mai vista»
«Porti sempre gli occhiali da sole, è ovvio che non la vedi» commentò sua sorella sorridendo: «Adesso che ci penso è parecchio tempo che non ci vediamo con loro»
«...Da quando Mattia se n'è andato per quella brutta malattia»
«Mattia..?»
«Suo marito, Charlotte...»
«Mamma avevo sei anni quando l'ho conosciuto, non ho mai avuto una memoria di ferro.»
«Comunque è da quell'anno che non le facciamo più fatto visita...» le ricordò allungando una mano alla testa di Ken per accarezzargli i capelli.

«E perché?»
«Prima nemmeno li vedevamo così spesso, zia Cléa poi dopo la sua morte diciamo che si è un po' staccata. Dovevi vederlo giocare con Alice, erano adorabili...»
«Ah, quei momenti te li ricordi?»
«Io sono dal cuore tenero, i nomi sono l'ultima cosa a cui penso. Tu piuttosto perché ci hai dato dei nomi chilometrici?» le domandò portandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio.

«C-h-a-r-l-o-t-t-e...» sillabò Ken scrivendo le lettere sulla pagina pulita, contandole a mente: «K-e-n-d-a-l-l...»
«Otto e sette lettere, menomale che non avete pensato al doppio cognome, altrimenti avremmo avuto seri problemi...»
«Il mio cognome non è lungo chilometri Charlotte.»
«Quindi Peterson è corto secondo te?» le domandò spostando lo sguardo su di lei.

Ma Vie Avec Toi ~ Spin-off di 'All'inizio Era Solo Un Sogno'Where stories live. Discover now