He Is A Demon (Pt. 1)

124 9 21
                                    

Per la felicità di _Moriarty_Was_Real_




Era un pomeriggio tranquillo a Baker Street, ma Sherlock non aveva aveva cominciato a crogiolarsi ed a lamentarsi. John si stava iniziando a preoccupare per la salute del Detective, poiché quest'ultimo era solito urlare e sparare al muro mentre in quel momento se ne stava lì con la testa bassa a guardare il pavimento.

- Sherlock, visto che non abbiamo casi di cui occuparci e visto che sei di buon umore... Ti andrebbe di uscire?

- No! - rispose con tono acido.

- Sherlock mi sto stancando... Mi vuoi dire che ti prende?!

- NO - rispose sempre inacidito, John stava per sbottare, aveva già visto il lato peggiore di quell uomo, ma non era mai stato così difficile.

- Sherlock... Siamo in una relazione e solitamente quando ci sono problemi si parla con il proprio partner... Quindi te lo chiedo di nuovo ma ti prego dimmi cosa ti prende! - disse John con la speranza che così forse si sarebbe aperto con lui.

- John sei assillante! NON C'È NIENTE CHE NON VADA IN ME CHIARO?! E ora LASCIAMI IN PACE! - disse con astio mostrando per poco i suoi occhi completamente neri.

John scattò di colpo, era incredulo, non tanto per le parole di Sherlock, ma per i suoi occhi, non riusciva a capire come e cosa fosse. Così decise di alzarsi e andare a prendere una boccata d'aria per capire cosa diamine fare in quella situazione.

Camminò per un po' pensando e ripensando a cosa fare, sarebbe potuto andare da Lestrade? No, non avrebbe risolto nulla, Molly? Nemmeno, forse Mycroft? Ci pensò su ma poi scartò l'idea, era assurdo. "Sicuramente sarà stata solo una mia impressione" pensò tra se e se tornandosene al 221b.

- John Hamish Watson... Ti stavo aspettando. - appena entrò all appartamento si trovo Sherlock in piedi con uno sguardo inquietante, le luci lampeggiavano ininterrottamente.

- S- Sherlock? C-che succede? - era terrorizzato.

- Il tuo amichetto Sherlock è andato e ora noi ci divertiremo. - le luci si spensero, John cercò in vano di uscire da quella stanza, - Go to sleep - fu l'ultima cosa che sentì John cercando un barlume di luce.

~

- Allora senti questa, Londra ieri notte la governante ha denunciato la scomparsa di un certo John Watson, il coinquilino non era in casa, ed è stato rinvenuto un messaggio I am waiting Winchester. - disse Sam posando le birre sul tavolo.

- Cosa pensi? Demoni? Angeli? Di sicuro non mi stupirei di quegli stronzi piumati. - disse Dean bevendo la sua amata birra.

- Non lo so Dean, ma sicuramente non è un semplice fantasma o altro mostro che sia, dovremmo controllare. - affermò Sam con decisione.

- A Londra? E come pensi di andarci con il teletrasporto? Io non salgo su un fottuto aereo. - replicò Dean alzandosi in piedi per prendere un' altra birra.

- Ho i miei contatti. - fece Sam facendo un sorrisino particolare.

Dean alzò gli occhi al cielo e so diresse verso la sua stanza del Bunker, mentre il minore dei Winchester prese il telefono per contattare una persona in particolare. - Doc, ti disturbiamo? Bene, perché dovresti darci un passaggio a Londra. - Neanche il tempo di chiudere la telefonata che il Tardis si era già materializzato li.

I Winchester, dopo lunghe proteste da parte di Dean, entrarono nel Tardis e insieme all Undicesimo e Clara si diressero a Londra.

Appena arrivati, dopo essersi travestiti da falsi agenti, andarono a controllare la casa mentre Clara e il Dottore facevano domande a Mrs Hudson. Dopo svariate ore uscirono da Baker Street e confermarono l'ipotesi del demone, il problema era uno... Dove sarebbero dovuti andare?

- Perfetto, ora che abbiamo tutto possiamo trovarli... Vero? - Chiese ingenuamente Clara, era la prima volta con i Winchester.

- Si e no, prima dovremmo capire dove si trova il demone e dove tiene in ostaggio Watson e Holmes- rispose dolcemente Dean, il quale Sam fece uno sguardo allibito per poi ricevere un "oh andiamo Sammy" dal Maggiore.

- Abbiamo una macchina del tempo, possiamo andare indietro e poi tornare al presento et voilà. - propose il Dottore guardando i presenti, ma inizialmente ci furono contestazioni da parte di Dean, però si lasciò convincere da Clara.

- Dean, posso precisare una cosa? - li chiese l Undicesimo mentre si dirigeva al Tardis.

- Certo dimmi

- Non farti pensieri strani, Clara è mia.

- Vuoi dire che?

- Si e uh siamo al Tardis

I quartetto entrò nel Tardis, ma si bloccò vedendo una scritta enorme per tutta la parete della sala di comando you know where I am Doctor. Si guardarono tutti con sguardo allibito e turbato.

- NON È POSSIBILE, COME PU- NON PUÒ ENTRARE NULLA NEL TARDIS, HA UNA CHIUSURA QUADRIDIMENSIOMALE!- cominciò ad urlare e a sbraitare il Dottore, però per i ragazzi era una cosa fortunata, con lui una regola era "Mai farlo arrabbiare", così forse potevano trovare il demone.

Undicesimo corse alla console e cominciò a farneticare e smuovere cose, e in meno di mezzo secondo erano a destinazione.

Scesi dal Tardis notarono di essere in capannone abbandonato, poco più avanti videro un uomo legato alla sedia, Dean fece cenno al Dottore di andarlo a slegare mentre loro intanto preparavano una trappola del diavolo.

- l... Lui è... È un dem- one- disse l'uomo boccheggiando.

- I Winchester ma che bella sorpresa, e chi abbiamo qui? La giovane Oswald con il suo Dottore? Ancora non ti sei stufato di lei!? - disse una figura nella penombra.

- Andiamo almeno abbi le palle di farti vedere - disse seccato il maggiore dei Winchester.

- Dean Winchester, posso dedurre che hai sofferto molto nella tua vita, per questo sei caduto nell alcolismo e per questo ti senti responsabile di tutto quello che accade al tuo amato Sammy hahahah sai ci stiamo divertendo molto con tua madre, non sai cosa le facciamo ogni giorno. - dice Sherlock uscendo dalla penombra, sotto lo sguardo piano di lacrime di John Watson.

- ORA TI AMMAZZO BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! - urlò pieno di odio Dean, provando ad avventarsi contro Sherlock.

- NO! Ci deve essere una soluzione più pacifica - lo bloccò il Dottore.

- E QUALE SAREBBE SENTIAMO? È UN DEMONE, VA UCCISO!

- OGGI NON MORIRÀ NESSUNO WINCHESTER È CHIARO?

Il demone dopo aver fatto un sorriso compiaciuto si avventa su Dean dandogli un pugno nella bocca dello stomaco, Sam interviene dandoglielo in pieno volto, mentre il Dottore cerca di porre fine a quella barbaria.

Sherlock riesce a prendere il sopravvento su Sam mettendolo a terra con un pugno in pieno viso, mentre Dean viene lanciato dall altra parte del capannone dai poteri demoniaci. Il Demone in seguito si dirige verso Clara che tenta di slegate le gambe di John

- CLARAAAAAAAA! - furono le parole che pronunciò il Dottore prima di finire a terra con una ferita in pieno petto.

- Andiamo ragazzi, non c'è stato alcun divertimento... Siete così noiosi.

- c.. Clara... Ora devi A- a- aiutarmi okay?

- io... Non so cosa fare

- Distrailo io devo provare a raggiungere quella borsa, ci riuscorai sei la mia ragazza impossibile - disse lasciandole un lieve bacio per poi cominciare piano piano a spostarsi verso il borsone.

Nel frattempo il demone aveva legato i Winchester per poter iniziare le torture come con John, ma Clara lo attirarò a lei per poi correre verso il Tardis (per evitare di farsi ammazzare) Sherlock so teletrasportò direttamente davanti a lei e la fece volare dove era prima e la legò insieme agli altri, il Dottore lo lasciò agonizzante a terra.

- Ora ci andremo a divertire.

Superwholock Humor Where stories live. Discover now