Victuuri Os-Pills

123.

《Ehi ciao, come ti chiami?》disse Victor non appena apparve sullo schermo del suo telefono "una bellissima ragazza" giapponese durante una chat casuale.

《Yuri》rispose cercando di rendere la voce più femminile possibile.

《Io sono Victor》disse il russo.

《Sono carina?》chiese il crossdresser.

《Molto carina... anzi, bellissima》rispose l'uomo.

《E se ti dicessi che in realtà sono un ragazzo?》chiese il moro.

《Ti direi che lo avevo capito, ma non cambia il fatto che sei bellissimo》disse facendo l'occhiolino.

《Davvero? Non ti faccio schifo?》chiese l'asiatico usando la sua vera voce.

《E perché mai? Sei la persona più bella che abbia mai visto e io di persone ne vedo tante》disse il russo.

Il moro arrossì.

《Dimmi qualcosa di te. Di dove sei? Quanti anni hai? Cosa ti piace?》chiese il russo derminato a conoscere meglio qula persona.

《Sono giapponese, ma vivo in America da qualche anno. Ho 25 anni e mi piace il pattinaggio, il katsudon, la musica j-rock e ovviamente il crossdressing》rispose Yuuri.

《Io invece sono russo, abito in Russia. Ho 29 anni. Anche a me piace il pattinaggio, poi adoro il mio cane... aspetta te lo faccio vedere》disse Victor abbassandosi a prendere il cane per mostrarlo in camera.

《Aaaw, ma che carino》disse il giapponese.

Il russo rimise il cane a terra e riprese a dire le sue passioni.

Il moro lo ascoltò attentamente.

Ad un certo punto il russo sbadigliò 《Scusa, sono le 3 di notte qua da me. Inizio ad aver sonno. Ma non voglio chiudere altrimenti non avrò modo di ricontattarti》disse stropicciandosi un occhio.

《Ti posso dare il mio numero》disse il moro.

《Va bene, scambiamoci i numeri e scriviamoci su Telegram o Whatsapp o Line o che ne so?!》disse Victor

Il giapponese diede il suo numero l'affascinante russo e quest'ultimo diede il suo numero al bellissimo travestito.

《Ci sentiamo domani, buonanotte bellissimo Yuri》disse Victor con tono caldo e sexy un attimo prima di mandare un bacio a Yuuri e chiudere la conversazione.

《Buonanotte, Victor-san》disse Yuuri sorridendo.

"Mi ha chiamato Victor-san. Che dolce!" pensò il russo.

"Aaah, quanto è bello quel Victor" sclerò mentalmente il giapponese.

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