Mi sento al sicuro nelle sue braccia. Rifletto sulle proporzioni perfette dei nostri corpi. Quando sono con lui non mi sento perfetta, ma giusta. Si leva la giacca e me la infila, facendo una piccola risata a causa della grandezza. Mi bacia sulle guance, sul naso, sulla bocca. Sono veramente morbide le sue labbra e si adeguano perfettamente alle mie.
Entra un secondo e recupera il mio giacchetto, salutando gli invitati e con una scusa abbandona la festa. Mentre esce lo osservo: è veramente bello.
Casa sua dista cinque minuti a piedi, così ci incamminiamo. Anche avendo bevuto, mi sento bene ora, e mi sono passati i giramenti di testa. – Ti dispiace dormire a casa mia questa notte? – mi chiede. Devo assolutamente avvisare mio padre, ma devo dirgli una bugia. Gli dirò che vado a dormire da una amica.
Stiamo camminando da solo cinque minuti quando arriviamo a casa sua. Sono piuttosto imbarazzata: questo non era programmato. – Sei sicuro che posso? – gli chiedo. – Tu puoi tutto quello che vuoi da oggi, e poi non c'è nessuno. Ci siamo solo io e te. – mi dice con un sorrisetto. – Cooosa? Davvero siamo solo io e te in casa? Tua mamma, e i tuoi fratelli?- dico quasi strillando. Mi fa zittire con un piccolo bacio leggero sulle labbra. Entriamo e mi stupisco della bellezza di quella casa. E' enorme, con stanze arredate in modo spettacolare. Andiamo in salotto, per posare le giacche e la mia borsa. Rimango a bocca aperta quando noto una libreria immensa. Ops. Non so per quale brutto motivo ho bisogno di vomitare. Lorenzo mi precede portandomi velocissimo in bagno, e mentre io sono china sul water lui, con coraggio decide di tenermi i capelli. Una volta finito, mi lascia in bagno un momento e quando torna, ha in mano una delle sue maglie con uno spazzolino. – Pensi che possano servirti?- mi chiede un po imbarazzato, e una volta poggiati sul mobile esce dalla stanza. Mi guardo allo specchio. Ho il trucco sbavato e il viso arrossato. Decido di fare un doccia veloce ma poi mi viene in mente un cosa. –Lorenzooo! – dico strillando. In un nano secondo apre la porta e scoppia a ridere. – ehm, potresti darmi.. ehm, un paio di.. ehm. – dico diventando come un peperone. Lo guardo in faccia e noto che sta ridendo come un pazzo. – Vuoi che ti porti un paio dei miei boxer? Sono enormi però, sappilo.- mi dice mentre ride. Faccio un cenno con la testa e lui esce dalla stanza. Mi levo il vestito e lo piego con cura sistemandolo sull'armadio. Levo anche i tacchi e li sistemo. Mi spoglio del tutto lasciando l'intimo per terra, sperando che Lorenzo non ci faccia caso. Sento bussare alla porta ed entro all'istante nella doccia. – Sono io, ti lascio i miei boxer qui vicin.. Oh cazzo, ma cosa indossavi prima?- mi dice con uno stridulo acuto. – In che senso? Avevo il vestito rosso.- replico mordendomi il labbro. – Intendevo sotto al vestito cazzo. Non metterli più. Anzi, mettili solo quando ci sono io. Cioè quando stiamo insieme. Cioè. Merda – dice mentre si impastano le parole, e decide di uscire dal bagno.
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Anime colme d'ignoto
RomanceErano due pezzi dello stesso cuore separati per un motivo o per un altro. Erano una dipendenza l'uno per l'altra. Erano loro, così diversi ma nello stesso tempo così uguali. Era lui. Era lei. Da soli però, non erano niente! BUONA LETTURA!