Come tutto è cominciato

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Sono qui, sono arrivata. Sono pronta a divertirmi in questa serata così bella. Per l'occasione ho comprato un vestito e un paio di scarpe nuove. O mio Dio, le scarpe sono altissime! Sono eccitatissima ma anche un pò preoccupata per come andrà a finire la serata: speriamo bene. Esco dalla macchina e saluto mio padre con un bacio sulla guancia, rassicurandolo.
Sono molto stupita che mi abbia voluto accompagnare lui questa sera; pensavo che non l'avrebbe fatto. Dopo quello che era successo, dopo tutte le volte che mi aveva consolata, che mi aveva vista piangere, che mi aveva vista non mangiare per giorni. Era diventato pazzo, tanto che ogni giorno mi organizzava sempre qualcosa di nuovo, per tenermi occupata. Abbiamo passato tre mesi infernali, ma l'abbiamo passati. Insieme.
Eravamo diventato inseparabili. Tre mesi dopo ero migliorata, mangiavo con più regolarità e dormivo meglio la notte. Papà era contento del miglioramento, ma non si stancava mai di coccolarmi.
Cosa era successo per una reazione così devastante?
Tutto è cominciato con un pomeriggio di metà Giugno. Faceva caldo, anzi caldissimo, ma il pensiero di incontrare per la prima volta il mio migliore amico  superava tutto. Ero emozionata, mi tremavano le gambe e il cuore all'idea di vederlo, di abbracciarlo per la prima volta.
La nostra è stata un'amicizia nata in rete e continuata per ben quattro anni, nei quali ci sono stati alti e bassi. È da non credere ma non siamo mai riusciti a vederci pur non abitando troppo distanti.
Ci eravamo dati appuntamento ad un centro commerciale non troppo distante. Normalmente avrei messo un quarto d'ora ad arrivare, ma quel giorno ci misi quasi il doppio del tempo. La solita fortuna insomma!
Ero appena arrivata quando lo vidi. Era lontano e piano piano si avvicinava sempre di più a me. Gli corsi incontro e gli saltai in braccio abbracciandolo forte. Era reale, non ci potevo credere! Profumava di colonia e di tabacco, profumi che mi sarei ricordata per il resto della mia vita.
Trascorremmo un bel pomeriggio, cercando entrambi di non pensare al tempo che scorreva troppo velocemente. Arrivò il momento dei saluti, secondo me troppo presto. Mi accompagnò in fermata ma prima di lasciarmi andare mi abbracciò forte e mi sussurrò all'orecchio -Mi prenderò cura di te, promesso- e dopo avermi guardato intensamente negli occhi mi baciò. Lo guardai negli occhi e li vidi sinceri, così mi fidai di lui. Mi fidai perché ne avevo bisogno: avevo bisogno di lui. Ne avevo bisogno nei momenti brutti, ma ne avevo ancora più bisogno nei momenti belli, perché volevo passarli con lui.
Avevo represso i miei sentimenti per lui per così tanto tempo, che ora non mi sembrava reale!

Anime colme d'ignotoWhere stories live. Discover now