L'urlo degli adolescenti.

Un nuovo inizio..

Cazzo, ieri è finito tutto.

Ci sta la parolaccia, perché ci vuole.

Punto e basta.

Ho dato l'orale ieri pomeriggio.. Poteva andare meglio dai.

Gli scritti sono stati strabilianti ma non quanto le parole dei professori.

"L'anno prossimo farà il liceo classico! E non a caso ha preso dieci nel tema! Lo hai sempre preso durante l'anno, non ci si poteva aspettare diversamente."

"Non è che avresti qualche collegamento con matematica o scienze? No, perché le tue invalsi sono state.. Uau. 10 in matematica, 50/50! E in italiano 48/50 ma sono state davvero fantastiche!"

"E poi sta scrivendo un libro..."

E giù a raccontare dove trovarlo.

Io ero tipo: "Wow, non può essere vero.."

Ho raccontato come trovare il mio libro, spero lo leggeranno.

Ciao profe, chiunque lei sia, le voglio bene, grazie per aver fatto parte della mia folle avventura.

Non so quando escono i quadri, so solo che non ci andrò.

Sarò lontano, e senza quel cacchio di telefono che non ne vuole sapere di essere aggiustato. Che rabbia.

Sono uscita da quell'aula che non ci credevo, è finita davvero, quella terza media che prometteva di non finire mai.

Fuori ad aspettarmi c'era la mamma, Cate, Oscar, Cristina, Martina, Andrea, Zaynab, Katy e Isabel, oh Isabel. Ti voglio bene Isa.❤️

Non potevo uscire, dovevo salutare una persona.

Entrai in aula vetri a recuperare le mie cose.

Ayoub stava ripassando, sembrava tranquillo, ma la cosa che non riuscii a decifrare fu il suo sguardo.

Ci scambiammo due parole con la promessa di vederci fuori.

Non ci siamo visti, ma mi raccontò tutto al telefono.

Salutai tutti, mi avviai in macchina.

"Ciao Alice."

L'ultimo saluto, era di Andrea.

Non so con cosa trattenni le lacrime.

Eravamo li, pochi instanti, insieme, a progettare il futuro con la consapevolezza che saremmo stati soli e avremmo proseguito per la nostra strada.

Non so perché vi sto scrivendo questo, il diario deve aiutare voi, mica me.

Ma davvero non capisco.

Perché a me tutto questo sembrava un addio?