Impressioni all'alba

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Sono le 4 di mattina e vi scrivo col cellulare di papà.

Ciao papi, quando leggerai 'ste righe sarà già giorno e avrai capito subito che non era una scelta intelligente bersi un frappé di cappuccino dopo cena.

Lunedì ho la prova orale, mi sembra stupido, ma sono agitata.

Volevo chiedervi se per favore leggeste la storia di @JeenFray, "Il diario di una scout, che vuole cambiare il mondo."

Ci tengo perché è giusto che io non sia l'unica a riflettere sul mondo che ci circonda.

Molte, ma molte persone stanno iniziando a scrivere diari simili al mio ed è bello sapere che hanno preso spunto da me. Ma se arrivano a copiarmi, vi strappo i capelli a tutti.

Boh, non trovo una minaccia migliore, capitemi, è notte fonda, e se scrivo correttamente è solo per il correttore automatico. Una volta tanto è utile.

Volevo chiedervi se vi va di fare due chiacchiere con qualcuno, tanto per fare qualcosa. Quel qualcuno è @R-O-B-Y. Hey, sei bellissima e non sei sola. Ricordatelo, perché te lo rinfaccerò every day.

E poi, la dolcissima @hug_me.

Sorridi marita mia!❤️

Sai che un giorno ci fidanzeremo, tu con Luke, io con Ashton, e faremo invidia al mondo. c:

Sorvolando il fatto che mi sta partendo un attacco cardiaco serio, vediamo di metterci qualche perla di saggezza in questo sottospecie di capitolo, perché qui ci stiamo addormentando tutti.

Allora, fatto del secolo.

Prima stavo camminando per l'immmmmmeeeeeeeeennnnsssssooo(?) parco della villa di boh, e ad un certo punto mi sono accorta che non c'erano tanti alberi a coprire il cielo.

Si vedevano le stelle.

E il peso del cielo lo sentivo sopra, dietro, di lato, davanti.

Lo percepivo come una cosa buona, ma con millenni di storie e misteri.

Ci pensate spesso che le stelle che vediamo, le stiamo guardando com'erano anni or sono?

A me fa una certa impressione la linea spazio-tempo.

Questa è la domanda che ha posto alla classe quella matta di Elena.

"Che ore erano quando è stata inventata l'ora?"

E mi ricordo benissimo cosa le risposi.

"L'ora non è stata inventata. Il tempo non esiste. Solo, noi uomini abbiamo deciso che dovevamo misurarlo questo avvenire."

Applaudirono tutti, lei era un po' spiazzata.

Volevo dirle tante cose allora, per esempio che credevo che misurare è sbagliato.

Ma la lasciai lì con i suoi dubbi.

Adesso nessuno ci pensa più al perché.

Forse i bambini si.

Mi ricordo che mia sorella, quando si svegliava da un pisolino, credeva che fosse un giorno nuovo, diverso.

Sul tempo ci sbaglia tuttora, non perché non sappia un giorno, piuttosto non sappia starci dentro un giorno.

Per lei è come se il tempo fosse liquido: nessun coprifuoco, nessuna fretta.

È una forza mia sorella.

E stavo pensando cos'è davvero il tempo.

E penso al cielo che ho percepito poco fa, e penso a tutte le domande a cui vorrei trovare una risposta.

Davvero io e tutte le persone che amo, siamo tutte sotto lo stesso cielo? Sotto questo cielo?

Davvero esistiamo?

Perché a volte ho davvero l'impressione di essere posseduta.

Mica da dei o demoni!

Solo, sento il corpo agire per me, fare cose che non sempre sento giuste.

Cos'è l'universo?

Ecco, se mai dovessi fallire da scrittrice, farò l'astronoma.

Amo le stelle, i pianeti.

Perché, ascoltate, leggete cosa dicono i libri.

Cosa c'è dopo un buco nero?

Perché esiste questa enorme distanza tra spazio e tempo?

Sono due cose completamente differenti. Spiazzanti.

E perché ci sono così tanti umani?

Perché la storia è così tanta?

Perché la misuriamo?

Cosa "ci" ha spinti a questo progresso?

Davvero sono state provate tutte le emozioni?

Davvero l'amore è lo scherzo più vecchio del mondo?

Davvero si può viaggiare, in quel cielo così vasto e forte?

Si, perché è davvero più forte di noi.

Di lui, sappiamo poco.

Quanti anni abbia, la storia dei suoi pianeti, la loro distanza e i loro abitanti.

Teorie.

Avete letto il libro di Giulia Carcasi, "Ma le stelle quante sono"?

Parla di amore, non di cielo, ma è molto bello.

Volevo concludere questo capitolo con alcune delle parti che mi hanno più colpita.

E se permettere, ho parecchie ore di sonno da recuperare.

"Sarebbe bello se la vita fosse come le crêpes, che puoi farcire come ti pare."

"Ciao Alice. Perché fai così? Che ti piglia? Sei spaventata, come una che combatte da sola. Non è facile per te, lo sento. Sento che ti stanno succedendo cose che mi risparmi: le chiudi dentro un cassetto e butti la chiave."

"E mi ritrovo ancora qui,

a parlare al cielo.

Ha le braccia grandi

e il sorriso che sa di scintille.

È vestito di tutto punto,

è vestito di stelle.

Fa paura questo gigante

che mi accarezza la testa

che mi guarda vivere e non dice niente.

E vorrei contare le sue stelle,

per conoscerlo meglio,

per scoprirlo amico.

Ma le stelle quante sono?

Tante, troppe...

351."

Alice:

"Il mio cuore ogni tanto si ammala: è la malattia dei ricordi. E solo tu puoi aiutarmi a guarire.

È una terapia lunga e difficile... si cura vivendo."

Carlo:

"La mia storia finisce qui.

Anche se di fronte a me ho tanta altra strada.

Almeno tre quarti d'ora buoni, lungo la Roma-Civitavecchia."

L'urlo degli adolescenti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora