Horror [Youth Series ~ Book #16]

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Matthew aveva visto si o no venti minuti di film, per il resto del tempo aveva tenuto gli occhi semi aperti, rivolti verso la ragazza al suo fianco, elettrizzata come non mai.

Quando comparve Pennywise sullo schermo, dopo aver intrappolato Richie in quella stanza, il ragazzo strillò acutamente poi si aggrappò con forza ad una spalla di Jamie che sussultò al suo tocco mentre nella sala scoppiarono delle fragorose risata che lo fecero morire di vergogna.

La ragazza ridacchiò appena poi appoggiò una sua mano sulla guancia bollente di Matthew e gliela accarezzò con lentezza per cercare di tranquillizzarlo, dato che aveva ancora le dita affondate nel suo braccio.

«Tranquillo, Pennywise non è reale», gli sussurrò con voce calma in un orecchio, ma al posto di farlo sentire meglio, lo fece sentire ancora più stupido. Aveva urlato in sala e tutti avevano riso di lui, in più si era aggrappato al braccio della ragazza su cui voleva far colpo. Complimenti Matthew.

Matthew si staccò fulmineo dalla ragazza, lasciandola interdetta poi voltò il viso verso sinistra e finse di continuare a guardare il film, quando in realtà stava solamente morendo di paura e tutto quello che voleva fare, era tornare a casa.

Quando il film finì — finalmente, avrebbe aggiunto Matthew —, i due ragazzi uscirono dalla sala, beccandosi occhiatine divertite da altri spettatori che erano stati in sala con loro, facendolo sentire ancora più in imbarazzo.

«Ma che cazzo avete da guardare? Non è stato l'unico ad urlare quindi finitela di ridere come dei cretini», sbraitò Jamie a quella coppia che l'aveva fatta tacere in sala poi afferrò Matthew per una mano e insieme uscirono dal cinema.

I loro corpi vennero sferzati da una ventata d'aria gelida che fece tremolare lui e sbuffare lei, la quale si passò una mano nei capelli poi si aggiustò al meglio cappotto, «Che gente idiota.»

Matthew si sforzò di sorridere poi senza pensarci troppo, fece intrecciare le sue dita con quelle della ragazza che sussultò, voltando velocemente il viso verso di lui per fissarlo leggermente confusa, «Andiamo da qualche altra parte?», chiese infine, abbassando il capo dalle guance bordeaux.

«Conosco un pub molto carino, andiamo lì?»

«Sì, perché no.»