•Capitolo 5•

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Christian's POV.

Appena mi sveglio la mattina, penso a lei.

Durante la giornata, penso a lei.

Prima di addormentarmi, penso a lei.

La sogno anche durante la notte.

Sogno di baciare ogni centimetro del suo corpo.. di possederla più e più volte per poi farla venire urlando il mio nome.

Ho trovato una soluzione.

Mi farò ricoverare.

"Invece di sognarla, vai da lei.. coglione!"

Già.. andare da lei.

È passata una settimana.

Una settimana fa, ho provato a baciarla e lei è scappata.

Una settimana, in cui lei mi ignora e io le muoio dietro.

Ogni volta che parla con un ragazzo, o esce con lui, o persino guarda un essere umano di sesso maschile, vorrei intromettermi per marcare il territorio.

Ora sono, come il cretino, nel mio ufficio.

Invece di cercare di conquistarla, sto seduto dietro questa costosa scrivania, ad autocommiserarmi.

Oh, Dea Luna.. aiutami tu.

Ad un certo punto, qualcuno bussa alla porta, e un dolce odore di orchidea, mi invade le narici.

"Avanti."-dico, dando il permesso di entrare a chiunque sia dietro la porta.

Eh niente.. Theo ulula dalla felicità.

È la mia compagna.

"Victoria.."-le dico, in un sussurro.

"Alpha.."- mi saluta, facendo un piccolo inchino.

"Smettila di chiamarmi Alpha e di darmi del voi, quando siamo da soli.. siamo compagni."-le chiedo.

"Non posso.. mi dispiace. Sono venuta qui, per chiedervi un permesso."-mi risponde.

Un permesso?

"Per cosa?"-chiedo alzandomi dalla mia sedia e posizionandomi davanti a lei, che ancora è in piedi vicino alla porta.

"Devo tornare a casa per un paio di giorni.. problemi familiari."-mi risponde semplicemente.

Problemi familiari?

Elia's POV.

È di fronte a me.

Mi sta guardando intensamente.

Ho bisogno di quel permesso.

Stamattina, Alex mi ha chiamata e mi ha chiesto aiuto.

Ieri sera, un gruppo di vampiri è entrato nel nostro territorio.

Non sono io l'Alpha, ma ho lo stesso il dovere di proteggere il mio branco.

Sono pur sempre la figlia di un ex Alpha, e la gemella di quello attuale.

"Allora?"-lo incalzo a rispondermi.

"Qualcosa di grave?"-mi chiede, guardandomi negli occhi.

"Ti prego.. FATTI I CAZZI TUOI!"-sbotto ad un tratto.

Subito, mi rendo conto di ciò che ho detto e mi scuso.

"Sì, hanno bisogno di me e io non posso stare qui senza fare niente.. ti prego, Christian.."-lo supplico.

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