Ti amo

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Premessa: capitolo dai contenuti sessuali espliciti. Premetto anche che non sono molto brava a descrivere questo tipo di scene quindi apprezzate l'impegno.

Lorenzo Pov's
Ero davvero contento per Giuse e Sal, erano davvero una bella coppia.
La mente mi riportò a Pietro, il mio Pietro.
Mi mancava troppo.
Il mio cervello materializzó la sua immagine: disteso su un lettino d'ospedale, l'elettrocardiogramma che segna i battiti, flebo attaccate alle braccia e al torace, il corpo fasciato.
Scossi la testa cercando di scacciare quel tremendo pensiero ma le lacrime stavano già premendo contro il bordo dei miei occhi.
Mi congedai dai miei amici e filai in camera di corsa.
Mi buttai sul letto singhiozzando.
«Pietro...» mormoravo tra le lacrime «Pietro...torna da me...ti prego...Pietro»
Cercavo di fermare il mio corpo che fremeva dalle lacrime invano.
Improvvisamente qualcuno cominciò ad accarezzarmi i capelli: un tocco dolce, delicato e molto famigliare.
Quel tocco che mi aveva rassicurato dopo gli incubi o nelle notti più buie, quel tocco così delicato, quel tocco che amavo tantissimo.
Sollevai di scatto la testa alzandomi in piedi provocando una risatina al ragazzo davanti a me.
Il mio cuore batteva come un tamburo, le orecchie rimbombavano e le lacrime cessarono di rigarmi le guance.
Mi gettai tra le braccia di Pietro stringendolo forte, temevo di vederlo sparire nel nulla.
Questo gli provocò un ulteriore risata compiaciuta mentre mi accarezzava la schiena.
Quando ci staccammo il moro mi asciugò le lacrime con il pollice «Mi sei mancato tantissimo.» per poi baciarmi.
Mi lasciai andare perdendomi totalmente in quel bacio.
Le sue labbra mi mancavano troppo.
«I-Io credevo c-che...» sussurrai staccandomi di poco dalle sue labbra.
«Sssh, zitto. Ormai il peggio è passato.» disse mordendomi il labbro inferiore facendomi sospirare «Ora taci e fatti coccolare.» soffiò prima di baciarmi.
Velocemente approfondì il bacio spingendomi contro il muro e bloccandomi i polsi contro di esso.
Pietro sapeva che odiavo quando faceva così, cercai di liberarmi ma questo gli fece stringere maggiormente la presa sui miei polsi.
«Fermo.» Mi ordinó per poi scendere a baciarmi il collo.
Cominciò ad insistere su un punto lasciandomi una grande macchia violacea.
«P-Possono sentirci...» sussurrai mentre infilava le mani sotto la mia maglietta sfilandola.
«Basta che non gridi troppo.» Borbottó facendomi stendere sul letto mentre si sfilava la felpa.
Mi baciò nuovamente con la stessa intensità. Il mio cervello era in tilt, non capivo più nulla.
Le mie mani scorrevano veloci sulla sua schiena mentre le sue mi sfioravano il petto.
Scese a baciarmi la linea sul petto perpendicolare al bacino,a ogni suo bacio corrispondeva un mio sospiro appagato.
Sentivo i jeans diventare sempre più stretti.
Pietro se ne accorse e li sbottonó per poi levarmeli insieme ai boxer.
Si alzò sulle ginocchia divorandomi con lo sguardo «Sei una meraviglia Lori.»sussurró con voce roca.
Mi morsi il labbro e feci pressione sui gomiti alzando il busto.
Gli slacciai i pantaloni calandoglieli fino alle caviglie mentre gli baciavo il petto.
Lui se ne liberò insieme ai boxer scalciando con i piedi per poi ritornare su di me.
Ricominciò a baciarmi lentamente scendendo sempre più in basso.
Ormai gemevo senza alcun ritegno  «P-Pietro.»
«Dimmi piccolo.»Sussurró lui lasciandomi un succhiotto sul ventre.
Strinsi forte gli occhi «Voglio di più.»ansimai.
Sorrise compiaciuto.
Raccattó una bustina argentata dalla tasca dei pantaloni strappandola con i denti.
Si infilò il profilattico e si chinó su di me facendomi divaricare le gambe.
«Pronto piccolo?» domandò dolcemente accarezzandomi una natica.
Annuì deciso.
Lui entrò dentro di me costringendomi a mordermi il labbro per non gemere troppo rumorosamente.
La paura di essere scoperti era tanta ma la voglia di lui era ancora di più.
Cominciò a muoversi dentro di me, prima lentamente poi sempre più velocemente.
Mi feci scappare qualche gemito e lui fece scontrare le nostre labbra.
La mia mente era annebbiata, stavo perdendo completamente il controllo.
«Cristo Pietro! Sto...»non feci in tempo a finire la frase che mi riversai sporcando i nostri ventri.
Lui mi seguì a ruota venendo dentro di ne.
Ansante uscì da me e gettò il preservativo per poi accasciarsi sul materasso affianco a me che ancora cercavo di riprendere fiato.
Lo abbracciai e lui mi strinse a se accarezzandomi la testa.
Mi addormentai cullato dal battito ritmato del suo cuore e con il sorriso stampato sul volto.

Matteo Pov's
I corridoi del dormitorio di Alcatraz erano stranamente ed eccessivamente silenziosi.
Una luce del soffitto sfarfallava accendendosi e spegnendosi continuamente.
Cominciai a sentire dei passi dietro di me.
Accellerai il passo cercando di seminare il mio inseguitore.
Sentì qualcuno afferrarmi per un polso e sbattermi con il viso rivolto al muro.
Cominciai a divincolarmi.
«Lasciami!»Gridai.
«Tu non mi dici cosa devo fare.»rispose una voce ben conosciuta.
Digrignai i denti «Che vuoi tu?» soffiai.
«Tu farai una cosa per me, altrimenti...»Sentì qualcosa di freddo e appuntito premermi contro la schiena facendomi rabbrividire.

Giovanni Pov's
Il buio mi avvolge completamente.
Samantha è di fronte a me.
I suoi stupendi occhi azzurro ghiaccio mi guardano maliziosi.
Si avvicina a me e mi bacia.
Ricambio il bacio anche se non sento assolutamente nulla.
Quando ci stacchiamo Samantha inizia a cambiare: i capelli biondi si accorciano e si scuriscono leggermente, aumenta in altezza fino a superarmi di qualche centimetro, le spalle si fanno più larghe, il viso assume dei tratti maschili con tanto di barba, gli occhi assumono una sfumatura leggermente verdina.
Al posto di Samantha ora c'è Andrea.
Il mio cuore accelera i battiti mentre si avvicina e posa le sue labbra sulle mie.
Una sensazione stupenda mi avvolge il corpo.
Si stacca da me sorridendo dolcemente.
Un secondo dopo la sua espressione cambia: il dolore cancella quel meraviglioso sorriso, la pelle si fa bianca, le labbra violacee e dalla bocca esce un denso fiotto di sangue.
Andrea si accascia a terra permettendomi di vedere Samantha dietro di lui con un sorriso storto sul volto e un coltello insanguinato in mano.
Mi porto le mani alla bocca gridando.

Mi sveglio urlando.
La mia fronte è imperlata di sudore.
Respiro piano cercando di calmarmi.
Un sogno, era solo un sogno...
Sospiro buttando nuovamente la testa sul cuscino.
Perché nel sogno ho preferito baciare Andrea? Samantha è la mia ragazza e io la amo.
Ma più spiegazioni provavo a dare a tutto questo e più mi sembravano delle stronzate totali.
Mi alzai dal letto e mi vestí in fretta.
Dovevo e volevo parlare con qualcuno di questa cosa.
Uscì velocemente dalla mia stanza scontrandomi con Sascha.
«Oh scusami...stavo cercando proprio te.» dissi guardando il corvino.

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Ciao pesciolini😊

Bhe direi che per oggi da Gaia...

Vitty: Da Vittoria...

Andre: Da Andrea...

Ele: E da Elena...

È tutto! Noi ci vediamo...DoveQuandoCome?

Tutti: Come?

Ma in un prossimo capitolo😊
ASGANAWAY😘😘😘😘
BALU BULA😍😍😍😍

La paura che ho di perderti || Camperkiller ||Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ