Ventidue

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"Mi piacerebbe conoscervi, Celia

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"Mi piacerebbe conoscervi, Celia." disse James.

Celia inspirò lentamente, permettendo ai suoi occhi di vagare lungo ciò che la circondava mentre camminava insieme a James. "Sapete il mio nome e il mio titolo, il mio lavoro a corte, chi è la mia famiglia...Cos'altro c'è da sapere?"

"Sir Harry sembra conoscervi molto di più di quanto lo faccia io."

Celia alzò lo sguardo su James, trovando i suoi occhi addolorati che guardavano i fiori in lontananza. Magari non era così male come i pettegolezzi lo facevano sembrare. "Lui mi ha aiutata in un momento molto difficile per me." disse piano.

Gli orrori degli spagnoli che attaccavano la sua nave le tornarono alla mente e il pensiero iniziò a farle male. Smise di camminare. Le lacrime si accumularono nei suoi occhi blu mentre ricordava quei momenti: le grida straniere dei pirati, le urla delle donne e dei bambini, una Isabel e un Lord Wright spaventati mentre si abbracciavano prima di affrontare le paure sulla tolda, l'acqua fredda che travolgeva il corpo di Celia appena venne spinta fuori bordo da un uomo inglese incurante.

E poi, flashback del suo periodo sulla Golden Tide le affollarono la mente: la prima volta che aveva posato gli occhi su Harry, quando gli spagnoli attaccarono la nave, provando ad Harry come avesse ucciso più di un pirata nemico con una spada, la notte in cui concepirono il loro figlio ancora non nato.

"Celia?" la voce di James la riportò alla realtà.

"Scusatemi." sussurrò. "Possiamo sederci?"

James annuì e si diresse a una panchina. Celia si abbassò per sedersi e chiuse brevemente gli occhi mentre inspirava il dolce aroma dei fiori lì intorno, le mani che scorrevano sul suo stomaco, dove suo figlio cresceva ad ogni minuto. Il pensiero la fece sorridere.

"Voi lo amate." disse lui piano.

Celia sentì il suo cuore fermarsi momentaneamente. Il sudore le impregnò i palmi, quindi li strofinò contro la gonna per asciugarli. "Scusate?"

"Sir Harry."

"Sono sicura di non capire cosa vogliate dire." Celia focalizzò il suo sguardo per terra, la vista fissa come un laser, sebbene potesse sentire gli occhi castani di James viaggiare sul suo volto.

"Va tutto bene, Celia, non dovete nascondermelo." James la rassicurò. "Smetterò di provarci, se volete."

Celia sospirò piano, sollevando gli occhi per guardare James. "Posso confidarmi con voi?" James annuì. Celia fece scorrere le dita lungo il laccio di cuoio che teneva appeso intorno al collo, chiedendosi se rivelare o meno il suo segreto. Alla fine, tirò fuori il laccio e l'anello che era attaccato ad esso, la luce del sole brillò sul metallo. "Io ed Harry ci siamo sposati ieri."

James sollevò le sopracciglia e si leccò le labbra, riflettendo sulla risposta prima di parlare. "Di nascosto, presumo?" Celia annuì. "Senza un permesso reale?"

"Elizabeth non lo permetterebbe mai," disse Celia velocemente.

"Non dovete darmi spiegazioni, Celia." James posò leggermente la mano sulla sua e accarezzò la sua pelle col pollice. "L'amore è raro in questi giorni. Tenetevelo stretto e non lasciatelo mai andare, non importa cosa succede."

Le fece un piccolo sorriso e allontanò la mano dalla sua, alzandosi e posando una mano sul suo fianco. Celia seguì le sue azioni e nascose l'anello.

"Lo terrete per voi, spero." disse Celia, la voce inondata dalla preoccupazione.

"Certo," disse. "La Regina non ne sarà felice quando lo scoprirà, però."

Celia annuì, allacciando il braccio intorno al suo appena iniziarono a tornare verso il palazzo. "Lo so. E non sarà felice nemmeno quando saprà che il nostro fidanzamento è andato male."

"Diminuirebbe le vostre preoccupazioni se ci provassi con...vostra sorella?" la sua voce era un sussurro, le sopracciglia leggermente sollevate insieme agli angoli della sua bocca.

Celia restrinse gli occhi. "Izzy? Lei ha solo diciassette anni, e voi?"

"Ventisei."

"Dove vivete?"

"In una residenza di campagna in Essex."

"Vi prenderete cura di lei?"

"E le permetterò di visitarvi a Greenwich qualvolta lei voglia, così come potrà ricevere visitatori."

"Beh, Lord Berkeley." iniziò Celia con un sorriso. "Lo dirò davvero a lei. Come potreste immaginare, non obbligherò mia sorella in un matrimonio che non vuole."

"Non mi aspetterei che lo faceste."

👑

"Voi, cosa?"

Celia premette la schiena contro il muro accanto alla porta che portava nello studio di Elizabeth, con le orecchie aperte ascoltava ogni parola che veniva scambiata tra James e la Regina.

"Semplicemente, trovo la sorella Wright minore più attraente." disse James casualmente. Celia lo immaginò scrollare le spalle mentre parlava, gli occhi fissi sul nulla in particolare.

"Miss Celia è una bella, giovane donna." Elizabeth tuonò in risposta. Celia rimase quasi scioccata al fatto che la Regina stesse lottando per lei.

"Non intendo offendere," replicò lui. "Celia, infatti, è stata molto comprensiva."

"Quella piccola fanciulla...dopo tutto quello che ho fatto per lei, non ha nemmeno lottato."

Ovvio, è colpa mia, pensò Celia mentre alzava gli occhi al cielo.

"Nonostante quello che dite, vostra Maestà, a una ragazza nella sua posizione è stato insegnato a non contestare mai le decisioni di un uomo. Dovreste essere orgogliosa di lei, no?"

James ha reso un punto convincente. Magari Elizabeth gli darà ragione, pensò Celia.

"Sì, sì." disse Elizabeth frustrata. "Ma, vi ho fatto venire qui per un preciso motivo: sposare Celia. Ora siete venuto e avete cambiato idea, affermando di essere attratto più da sua sorella! Lei sarà derisa."

Quindi Elizabeth è dalla mia parte?

"Mi dispiace sentire ciò, davvero," disse James. "Celia è molto simpatica, sono sicura che troverà il marito giusto da sposare."

Celia sentì Elizabeth sbuffare indignata. "Uscite, Lord Berkeley. Sposate Isabel e andatevene in Essex il prima possibile. Avete preso in giro me e la mia damigella. Vi voglio fuori dalla mia vista."

Celia immaginò James inchinarsi, prima di uscire. Appena le porte furono aperte, il respiro di Celia le si bloccò in gola. James chiuse gentilmente la porta e sorrise a Celia. I due camminarono lungo il corridoio, finchè non trovarono un posto sicuro dove parlare senza che Elizabeth li sentisse.

"Grazie," sospirò Celia.

"Di nulla," sorrise James. "Sebbene sua Maestà sarà davvero delusa se non sposerò vostra sorella."

"Non ho avuto la possibilità di parlarle, ma lo farò."

"Molto bene," disse lui. Celia lo guardò trattenendo un sorriso. Il suo cuore fluttuò per sua sorella, l'uomo era veramente colpito da lei. "Mi dispiace se questo fidanzamento vi causa quale difficoltà a corte."

"Posso sopportare qualche risatina e pettegolezzo," disse Celia. "Avete alleggerito il carico che Elizabeth poserà su di me una volta che sentirà la mia situazione, e non potrei esserne più grata."

"Desidero solo il meglio per voi."

"E io per voi, James."

Capsize [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora