Undici

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Celia e Beatrice si svegliarono all'alba per preparare Elizabeth per la giornata

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Celia e Beatrice si svegliarono all'alba per preparare Elizabeth per la giornata. Come il svestire la Regina, vestirla era un processo scrupoloso. Prima veniva l'abito, che era un processo in sè, e poi la parrucca. Aveva deciso di iniziare a indossare parrucche soltanto un anno prima, che poi aveva scatenato una diffusione nell'aristocrazia inglese. Le parrucche erano diventate l'alta moda insieme all'élite, ma Celia aveva rinunciato a quel trend: era felice dei suoi capelli.

Poi veniva applicato alla Regina il trucco. Uno strato di base bianca era applicato sul suo volto, insieme a una leggera spolverata di fard sulle labbra e sulle guance. Occasionalmente, lei avrebbe permesso alle sue ragazze di dilettarsi con la sua collezione di trucco, ma non spesso. Elizabeth era una donna vanitosa e nessuno doveva superarla in bellezza.

Elizabeth sedeva alla sua toletta mentre Celia allacciava una serie di diamanti intorno al suo collo. Guardò nello specchio, tre delle sue ragazze stavano dietro una funerea Celia, e ondeggiò la mano in aria. "Lasciateci." disse semplicemente.

Le tre ragazze, Beatrice inclusa, fecero una riverenza alla loro Regina e uscirono dalla stanza, lasciando Celia sola con Elizabeth. Celia si guardò i piedi mentre il silenzio si diffuse tra le due donne, finchè Elizabeth non si voltò per guardarla.

"Avete uno sguardo vuoto nei vostri occhi, Celia." disse Elizabeth. "Va bene addolorarsi," allungò la mano, offrendo una mano a Celia, che forzò un sorriso e prese la sua mano, in ginocchio ai piedi di Elizabeth. "Dimenticate che anche una regina ha sentimenti."

"Non pensavo che voi non li aveste, vostra Maestà."

"Ho perso mia madre e molte altre persone vicine nel mio cuore nella mia battaglia per avere la corona. Sapete cosa ho imparato da quella perdita?" Elizabeth sollevò il mento di Celia con un dito freddo, i suoi occhi umidi incontrarono quelli di Elizabeth. "Soffrite in privato, piangete e urlate, qualsiasi cosa. Ma in pubblico, dovete sorridere e mettervi una maschera. Non lasciate mai che vi vedano deboli."

Celia sentì qualcosa esplodere dentro di lei. Gli elastici che avevano trattenuto le sue emozioni nel corso dei quattro giorni si erano finalmente rotti e furono rilasciate le lacrime. Una per una, le gioccioline bollenti sgorgarono dai suoi occhi come un fiume in piena. Si nascose il volto tra le mani, assolutamente in imbarazzo ad agire in questo modo di fronte la Regina, ma non abbastanza da fermarsi. Sentì una mano sulla sua spalla, confortante e piccola, e sollevò la testa.

Gli occhi di Elizabeth erano gentili, luminosi alla frizzante luce del giorno che riempiva la camera. "Povera ragazza. Avete perso sia vostro padre che vostra sorella..." Celia si asciugò le lacrime. "Dovrei avvertire vostra madre. Lei è con la sorella malata in Borgogna, corretto?" Elizabeth si alzò dalla sua sedia e si spostò rapidamente nella camera verso una scrivania, sulla quale c'era pergamena e inchiostro, sedendosi per iniziare a scrivere una lettera che avrebbe convocato Ladry Wright.

"Oh, no!" Celia balzò in piedi. Il suo tono acuto fece irrigidire Elizabeth, che voltò il capo per guardare Celia. "Perdonatemi, vostra Grazie. Mia madre non è in nessuna condizione di lasciare mia zia."

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