Sedici

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Il vento sferzava i riccioli di Celia sul suo volto, oscurandole brevemente la vista su Harry che era inginocchiato ai suoi piedi

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Il vento sferzava i riccioli di Celia sul suo volto, oscurandole brevemente la vista su Harry che era inginocchiato ai suoi piedi. Si spostò i capelli dagli occhi e strinse i denti mentre posava le mani su quelle di Harry, spostandole lentamente dal suo stomaco e facendole cadere lungo i suoi fianchi. Inspirando lentamente, Celia chiuse gli occhi. Il sale le pizzicava le narici in modo piacevole, risvegliando i suoi sensi. I suoi occhi si aprirono, incontrando quelli di Harry.

"No."

Harry si piegò sulla sabbia, le mani gli caddero in grembo, e la guardò confuso. "Cosa volete dire con no?"

"La Regina sceglie il marito delle sue donne...è sempre stato così, non ascolterebbe altro."

Harry si alzò, torreggiando ora su Celia e gettando un'ombra sulla sua piccola figura. "È così allora? Preferite piuttosto uccidere il nostro bambino che far incazzare la Regina?" echeggiò la sua voce e la sua stazza sembrò farsi più grande mentre gridava, facendo quasi diventare piccola Celia.

Celia fece un passo indietro. "Anche se lei permettesse il nostro matrimonio, che tipo di vita avrebbe il nostro bambino?"

Harry rimase brevemente in silenzio alle sue parole, ma velocemente attivò il cervello per una risposta. "Io-noi...noi potremmo trovare un piccolo cottage-"

"È davvero quello che volete?" Celia lo sfidò. "Una vita lontana dalla vostra nave, essere vincolato sulla terra invece di essere libero di esplorare il mare? Essere costretto a una vita che non volete?"

"Pensate che non vi voglia? Che non voglia il nostro bambino?" la voce di Harry aumentò di nuovo, ma Celia non si spaventò, piuttosto si sorprese. Harry fece un passo in avanti. "Lo voglio, Celia. Voglio voi...il nostro bambino."

"E voi barattereste la vostra vita per noi?" chiese Celia, conoscendo già la risposta. Harry evitò i suoi occhi e Celia si morse il labbro inferiore per evitare una risata di scherno. "Non dovete fingere che rinuncereste a tutto per me. Non stiamo legando un accordo. Voi non mi dovete nulla. Andatevene ora, Harry. Non vi odierò per questo, lo prometto."

"Voi potreste vivere in un cottage e io potrei farvi visita ogni volta che ne ho la possibilità, e-"

"E quante volte all'anno sarebbe? Una volta, forse due? Il bambino starebbe meglio senza conoscervi."

Harry socchiuse leggermente le labbra, ferito dal suo commento. Celia deglutì e distolse lo sguardo, realizzando il dolore che gli aveva causato. "Nessun bambino starebbe meglio senza conoscere il proprio padre." disse fermamente, puntandole il dito come se lei fosse una bambina che stava rimproverando.

"Pensate alla vita di cui state parlando, Harry! Perchè ci provate così tanto quando non dovete farlo? Potrete salpare i mari e continuare a guadagnare la grazia della Regina finchè non vi concederà l'unione con una bellissima, in salute, giovane donna. Non dovete accontentarvi di questo."

"Perchè mi importa di voi! Diamine, donna, perchè non lo vedete? Perchè non lo capite?" Harry la accusò e la afferrò con fermezza per la vita, sbattendo il corpo contro il suo. Lei rimase in silenzio, guardandolo con occhi sconcertati, i piccoli oceani sul suo volto vorticavano come se una tempesta si stesse scatenando in essi. "Penso di amarvi."

"Penso di amarvi anch'io." sussurrò.

👑

Più tardi quel giorno, dopo che la Regina aveva cenato, Beatrice entrò correndo nei loro alloggi, col viso arrossito. I suoi occhi blu erano spalancati e Celia si alzò immediatamente dal suo letto.

"Bea," disse, tentando di sembrare calma, ma le sue budella le urlavano che era successo qualcosa di terribile. Pensieri del peggio le passarono per la mente...le era successo qualcosa? O a Isabel? O a Harry?

"Celia!" Beatrice piagnucolò, cadendo sulle ginocchia.

"Buon Dio!" Celia corse accanto a Beatrice e la afferrò per le spalle per scuoterla. "Cosa è successo?"

"I-io..."

"Cosa? Voi cosa?" Chiese Celia impaziente.

"Stavo andando negli alloggi di sua Maestà..."

"Sta bene?" Celia alzò la voce.

Beatrice scosse la testa violentamente, i capelli biondi le scivolarono dall'intricata acconciatura e le caddero in viso. "L'ho sentita urlare!"

"Avete chiamato le guardie?"

"Non c'era nessuno alla porta, così l'ho aperta."

"E?" gridò Celia.

"E Sir Walter era lì...sopra di lei...e-e..."

Celia sospirò e si pizzicò il naso, abbassando la testa e chiudendo gli occhi. "Bea."

"Lei vorrà sicuramente la mia testa!" piagnucolò, coprendosi gli occhi con le mani.

Celia tornò a guardare la sua amica e si spostò al suo fianco, avvolgendo un braccio intorno alle spalle di Beatrice e avvicinandola. "Vi ha vista?" Beatrice annuì. "Non dovete parlarle nè guardarla domani mattina. Terrete la testa bassa e le labbra cucite. Dovrà affrontarvi, giurerete di mantenere il segreto e la massima discrezione. Capito?" Beatrice annuì lentamente e si accasciò tra le braccia di Celia, singhiozzando incontrollabilmente. Celia aggrottò la fronte confusa, ma tenne la sua amica vicino al cuore. "C'è altro?"

"Lei stava urlando," Breatrice tirò su col naso.

Celia annuì. "Sì."

"Fa..." Beatrice sollevò la mano e guardò Celia con occhi gonfi. "Fa male?"

Celia unì le labbra per reprimere una risata. "No, mia cara." disse Celia, allontanandosi dall'abbraccio. "A volte le persone urlano dal dolore, dalla paura o perchè sono tristi." Celia sollevò il mento di Beatrice con un dito, così che potesse guardare nei suoi occhi. "E a volte anche per il piacere."

"Oh," Beatrice tirò su col naso.

"Non avete nulla di cui aver paura, Bea." disse. "Inoltre, sono sicura che Luke sarà gentile."

Le guance di Beatrice si fecero di un rosso ciliegia mentre evitava lo sguardo di Celia, e Celia sorrise. Tuttavia, ciò scomparve al ricordo di ciò che aveva promesso ad Harry: il matrimonio. Era pronta per un tale impegno? Come avrebbe reagito Elizabeth a tale tradimento? Si passò la mano sullo stomaco e sospirò, chiudendo gli occhi e pregando Dio che le avrebbe augurato buona fortuna.

Capsize [h.s. - italian translation]Where stories live. Discover now