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E' passata anche l'ultima settimana di vacanza, ammetto di avere un po' di timore per il nuovo giorno di scuola che sta per aprirsi. Mi alzo da quel letto con poca voglia e vado in bagno, lego i capelli, sciacquo la faccia con l' acqua congelata per svegliarmi, non faccio mai colazione a casa ma mi lavo i denti comunque. Entro in camera e cerco qualcosa da mettermi, fa seriamente caldo e non ho idea di cosa mettermi - sia chiaro non mi interessa cosa possono pensare quelli più piccoli, tutti li mi conoscono, la gente già giudica quindi - decido di mettermi un jeans corto della Levis - anche se a scuola mia il vestirsi così è visto male dai professori - un top  a maniche corte  e attillato di color bianco e un paio di puma. Metto molto mascara, fondotinta e rossetto bordeaux e sono pronta.

 Prendo il solito zainetto nero piccolo che usavo anche l'anno scorso, metto sigarette, chiavi di casa e tutto quello che potrebbe servirmi. Scrivo a Federico il buongiorno sapendo che non sarà mai sveglio alle sei e mezza di mattina  e prendo il pullman che mi porterà al mio bar preferito - ideato sotto forma di bar americano - ordino un caffe macchiato con scaglie di cioccolato da portare via. Questo bar è l'unico posto in tutta la città dove non vengo giudicata male o per i comportami avuti in passato nonostante tutti qui sanno chi sono.

Esco salutando la piccola signora dietro quel bancone e riprendo il pullman che mi porterà a scuola. Arrivo alle sette e cinquanta perché il pullman si è fermato a metà strada. Scendo dal pullman e vedo la gente girarsi e zittirsi tutti. E' questo che pensavo sta mattina, saluto tutte le persone che mi interessa salutare e guardo Jody come per dire "tu sei là e io qua. Non l'ho scelto io"; noto con piacere che Calleb ha accompagnato la sorella e adesso mi guarda ridendo.  Scoppio a ridere e saluto Morgan, un ragazzo che dovrebbe fare quinta, ma fa terza perché non ha mai avuto molta voglia di studiare.  Entro con lui e lascio perdere quei ragazzi che fanno parte della mia famiglia - credo sia normale litigare e spero di risolvere un giorno - saluto Morgan ed entro in classe dove appena entro tutti si zittiscono appena vedono la mia figura appoggiata alla porta.

Sbuffo e mi siedo accanto ad un ragazzo dai capelli neri e ricci, ha gli occhi color azzurro e credo di averlo visto qualche volta in giro per Torino. "Come sta Scognamiglio quest'anno?" dice falsamente la mia prof di inglese, io e lei litigavamo molto all'inizio poi io ho iniziato a saltare le sue ore in qualunque modo "Io sempre bene, lei invece con suo marito?" suo marito l'ha lasciata l'anno scorso. "Non le stai simpatica vedo? dice ridendo e noto i suoi denti bianchi, credo di avere una fissa assurda per i  denti e le labbra come per il sorriso. "Diciamo ci odiamo a vicenda" dico sorridendo indifferente. "Jackson piacere" dice sorridendo. "Giada" dico semplicemente. Gli arriva una notifica e da quanto ho capito credo sia la ragazza, insomma l'ha salvata "amore mio" e come foto di blocco a una sua foto suppongo - non sono una che si fa i fatti degli e tanto meno ama quelle persone, ma non è difficile notare uno schermo acceso - sbuffa e lancia il cellulare sul tavolo in modo brusco. "Tutto ok?" dico guardandolo. "Si si" dice freddo e lascio perdere, anch'io non amo chi insiste.

[...]

"Venite a fumare?" chiedo ai tre ragazzi con cui ho parlato sta mattina. Uno è Jackson - che poi mi ha detto che aveva litigato con la sua ragazza perché manda foto provocatorie al suo migliore amico - un altro si chiama Alessio - alto quando Jackson, moro occhi scuri e magro con un po' di muscoli come gli altri due - e infine c'è Marco -  è simile a Jackson solo molto più alto e con gli occhi verdi al posto di quelli color ghiaccio di Jackson - sono molto simpatici e forse gli unici che usano la testa in quella classe ma non posso dire più di tanto non conoscendo gli altri, ma già che mi squadrano dalla testa ai piedi solo perché conosco determinate persone dice tutto.  "Si" dicono in coro e usciamo nel giardino nascondendoci dietro dei cespugli perché se ci beccano arriva la sospensione più multa. Oggi usciremo a mezzogiorno, così per due settimane e questo mi piace parecchio. Fumiamo le nostre sigarette con qualche risata e insulto da parte mia verso Marco che fuma delle sigarette senza marche che fanno schifo solo a vederle. Torniamo all'interno dell'istituto e qualcuno con una voce fin troppo conosciuta mi blocca. "Ciao, come stai?" dice Jody insieme a Riccardo. "Io bene voi invece che fate i freddi e gli incoerenti. Prima tutti  <devi tirarti fuori da questa vita, devi essere felice> e poi appena lo faccio boh non ci si parla più. Avete deciso così. bene. Continuiamo" dico consapevole del fatto che metà scuola ci sta ascoltando, probabilmente solo questo aspettavano. "Lo sai che molti di noi lo fanno per Calleb.." prova a giustificarsi. "Non credo che lui sia vostro padre e siccome non seguite neanche ciò che dicono i vostri genitori, non vedo perché dovete fare tutto quello che dice Calleb" dico abbastanza infastidita dal loro modo di afre da bambini. "Tu però ci hai abbandonato" dice Riccardo e su questo ha ragione. "Si è ho sbagliato. HA rinfacciare le cose siete tutti bravi invece di pensare al fatto che anche voi in passato l'avete fatto con me, tutti quanti"  abbassando la testa e mio rendo conto che persone sono. "Lui nonostante tutto quello che successo tra di noi non mi ha mai voltato le spalle, adesso provate a capire il perché della mia scelta"

Ho fatto bene a scegliere lui e lo farei altre mille volte







Ciao lettrici/ lettori ieri non ho pubblicato per via della scuola, ho davvero tanto da fare. Perdonatemi

Twitter /Federico Rossi/ (Terminata)Where stories live. Discover now