"Piccola tutto bene?" mi chiede mio padre entrando in camera mia. "Certo papà, meglio questo o questo?" gli mostro due abiti: il primo e un vestito semplice nero a maniche corte con lo scollo a 'v' e la gonna che arriva a metà coscia; mentre il secondo è senza maniche di color rosso con la schiena scoperta ed è un tubino. Dovrei ringraziare mio padre che lavora presso un agenzia che collabora con più negozi di moda, non troppo costosi o marchi così importanti ma la roba è buona. "Quello nero, il rosso tienilo per una cena con Federico" mi fa l'occhiolino e sparisce e io scoppio a ridere, non lo metterei mai per Federico, per quando ami questo vestito so che con lui non usciremmo più di casa.
Mi faccio una docci veloce, asciugo i capelli e indosso il vestito, mi trucco esagerando un pochino rispetto al normale giocando sui colori dell'oro. Preparo una piccola borsa nera fregata a qualcuno e prendo il cellulare per sfogarmi e staccare un attimo la testa da questa prossima cena molto importate per mio padre. Noto messaggi da Jackson, dalla classe che mi ha aggiunto nel gruppo e altri vari
Da "Jackson": Sta sera sei dei nostri? Andiamo in discoteca
A "Jackson": No, cena di lavoro di mio padre
Da "Jackson": Due palle, buona fortuna
Da "Occhio a quelle tre" (gruppo con Alexandra e Alìcia):
Ale: Giada noi finalmente abbiamo finito i trasloco domani pomeriggio ti va se ci vediamo? Ci fai da guida, stiamo insieme e cerchiamo un posto dove provare.
Io: certo, volentieri. Adesso vado ho una cena di lavoro di mio padre.
Da "L'amoredellamiavita": Mandami una foto di come sei vestita
A "L'amoredellamiavita": (Foto) Ti amo, a dopo
Da "Penc": Scema manchi sia a me che ad Aurora.
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A "Penc": Mi manca tremendamente tanto questo ciuffo, mi viene voglia di picchiarti dio.
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Sembro una modella, potrei farla pensandoci bene.
Spengo il cellulare e vado a vedere come sono messi gli altri; mio padre è chiuso nell'ufficio, quindi lascio stare e vado a vedere come sono messe le altre due persone presenti in questa casa. Entro nella stanza di mia sorella e noto Emily che le fa indossare un vestito color rosa pastello molto carino e femminile, alla sua età sarei scoppiata a piangere e ad urlare per quando mi facesse schifo. Emily invece indossa un vestito bianco con una rosa ricamata in pizzo sul decolté e una sulla gonna. "Siete bellissime" affermo per farmi notare "Ah, non ti ho sentito entrare. Grazie tesoro anche tu sei bellissima anzi ci batti sicuro" mi regala un sorriso da far invidia. E' strano e mi devo di nuovo abituare ad avere una donna in casa, ma sarei felice se fosse lei da adesso in poi. "Permetti?" dico prendendo i pennelli che stava usando e la trucco basandomi sui colori caldi. "Da quanto stai con Federico? Se posso sapere ovvio" mi chiede mentre la trucco "Certo che puoi chiedere, tra un mese facciamo un'anno" dico sorridendo. "Sono contenta per te, ti tratta bene?" mi chiede sorridendo e sembra veramente interessata "Diciamo che sono io a trattarlo male quasi sempre, a parte gli scherzi si mi tratta bene" dico ridendo leggermente, lei ride con me "Come hai conosciuto mio padre?" ho sempre voluto sapere come si sono innamorati. "Ecco lavoriamo nella stessa azienda, quando tuo padre soffriva tantissimo mi hanno chiesto di aiutarlo in quanto il suo lavoro era quasi sempre troppo banale, con il tempo mi sono affezionata tanto ma sapevo che lui non era pronto siccome era appena uscito da una relazione importante allora mi sono comportata da semplice amica fino a che tuo padre un giorno mi invitò a cena fuori" mentre lo diceva vedevo nei suoi occhi un luccichio e sono così felice nel sapere che ci tiene veramente a mio padre, perché non sembra ma mio padre - come la mia famiglia - non lo può ferire nessuno. "Ho finito" dico sorridendo. "Siete bellissime" dice mio padre e io mi volto, non l'ho sentito entrare "Grazie Tony" dice baciandolo a stampo. "Fate una bella coppia" dico ammirandoli.
[...]
Scendo dalla macchina con l'aiuto di mio padre che prima a fatto scendere Emily. "Grazie papà" dico sorridendo lui mi sorride e ci indica l'entrata. Appena entriamo tutta la gente si volta a guardarci e io mi sento piuttosto in soggezione. "E' normale siamo gli ospiti d'onore" mi dice all'orecchio mio padre. Siamo all'interno di un palazzo molto alto e lussuoso e io mi sento fuori luogo. Seguo mio padre , superiamo molte persone che parlano tra loro e arriviamo ad un gruppo poco numeroso, da come sono vestiti credo siano i capi di mio padre con loro c'è un ragazzo poco più grade di me. "Siamo felici di averti qui signor Scognamiglio" dice cordialmente un signor un po' più anziano rispetto gli altri, è vestito con abito molto elegante e costoso. "Non potevo mancare, signor Carrè loro sono Emily, ma la conosce già e le mie figlie Sofia la più piccola e Giada la più grande" dice mio padre presentandoci "Molto piacere" accarezza la testa a mia sorella e allunga la mano verso di me e io gliela stringo "Il piacere è tutto mio" dico sorridendo. "Ha davvero delle belle ragazze" dice sorridendo verso mio padre "La ringrazio molto, mio padre ha sempre avuto un bell'occhio per certe cose" dico fiera di mio padre . Il signor Carrè si gira dalla ma parte e mi sorride sorpreso "Mi piace il tuo caratterino signorina" dice meravigliato. "E potresti aiutare tuo padre nel suo campo" mio padre si relaziona con la gente e capisce cosa potrebbe piacere o meno dicendolo poi in una delle miriade di riunioni che fanno. "Non sarebbe male, magari la gioventù vi farà crescere di più" dico con un po' di sfida nella tonalità di voce. "Interessante" dice e sparisce con mio padre che mi sorride fiero. Resto con mia sorella e quel ragazzo misterioso.
