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Mi trovo in questa stanza dalle pareti bianche e le finestre grandi. Arredata da mobili moderni e da dipinti colorati e astratti.
Mi soffermai a fissare e cercare di capire cosa volessero trasmettere fino a che una signora sui quarantanni pronuncia il mio nome e io mi alzai. Le sorrisi, ma lei mi guardo con sufficienza. Bell'accoglienza guarda.
La sorpasso indifferente ed entro nell'ufficio.
"Buongiorno" dissi sorridendo al signore anziano seduto dietro una grande scrivania marrone.
Le pareti sono scure, ma l'aria è accogliente e calda.
"Buongiorno signorina Scognamiglio" mi disse sorridendo.
Iniziamo il colloquio e poi iniziò a farmi domande un po' strane.
"Cos'è per voi l'amore?" Mi chiese. Mi spiazzo un po'.
"È un sentimento un po' difficile da spiegare. Tanto complicato da capire e tanto difficile da trovare." Dissi abbozzando un sorriso.
"Mi piace il suo modo di pensare, mentre secondo lei si può amare da piccoli?" Chiese appuntando tutto su un taquino nero.
"Secondo me non c'è un età per innamorarsi, cioè per esempio.
Quando ero piccola ricevetti un bigliettino da un bambino all'epoca già più alto di me.
《Ti vuoi mettere con me?》
Quel fogliettino ripiegato almeno tre volte su se stesso. Me lo aveva dato un bambino poco prima dell'inizio delle lezioni. Erano le 8:15 del mattino e ricordo tutto. Il mio grembiule rosa e del suo blu.
Del profumo del suo bucato e del bel sorriso che gli spuntava.
Quando si è bambini sappiamo quello che vogliamo perchè sappiamo ascoltare il nostro cuore, e abbiamo il coraggio di mostrarlo senza tanti filtri o giri di parole.
Risposi si e lo dico anche a lei adesso" dissi, abbassai la testa imbarazzata da quanto ho parlato.
Mi guardo sorpreso, forse perchè queste parole le dice una donna e non una ragazzina.

Il colloquio è andato molto bene.
Esco dall'azienda e aspetto di vedere la macchina di Federico arrivare e dopo un'ora finalmente arriva.
"Buongiorno eh!" Dissi buttando la borsa nel sedile dietro.
"Dai scusa non l'ho fatto apposta" disse giustificandosi
Sbuffai e non dissi nulla appoggiando la testa sul finestrino.
Arriviamo a casa, scesi dalla macchina abbastanza velocemente. Ho fame e ho fretta di farmi una doccia.
Lui non scende e io lo guardo abbastanza confusa.
"Devo fare una piccola cosetta, due minuti e poi ti porto al lavoro amore" mi disse sorridendo e io ricambiai.

Entrai in casa velocemente dove trovai Benjamin e Aurora badare alla mia sorellina, quest'ultima mi vise e mi si butto addosso praticamente subito.
L'abbracciai, ma ero io quella che aveva più bisogno di quell'abbraccio.
Salutai i due e aspettai l'arrivo di Federico, ma non tornava e così con l'aria un po' triste mangiai con loro.

Stavo ridendo con mia sorella quando mi salta all'occhio una notifica dal cellulare di Benjamin.
"Fratello❤" è l'unica cosa che riesco a vedere prima che il moro prenda il cellulare, legga il messaggio per poi salutarmi e uscire velocemente da casa insieme ad Aurora.
Non capì molto e ci sono rimasta parecchio male. Continuo nonostante tutto a giocare con mia sorella fino a che non sento la porta di casa aprirsi.

Mi girai come se fossi una molla e mi ritrovai Federico con un enorme mazzo di fiori in mano; ero sorpresa e felice, tanto da stringergli le braccia attorno al collo.
"Amore mio" dissi tra un sorriso e l'altro.
"Volevo farmi perdonare per prima" dissi allontanandosi leggermente per potermi vedere in faccia.
"E ci sei riuscito" dissi sorridendogli.
Mi bacia dolcemente ed entra di più in classe.
Metto le rose in un vaso e faccio le coccole a Federico, mentre mia sorella si guarda la tv.
Guardo l'ora e noto che è decisamente tardi per farsi una doccia, così mi metto la divisa, mi lego i capelli in una coda ordinata e mi rifaccio il trucco.

Qualche ora dopo.

Arrivo a casa stremata, ma felice.
Vidi mia sorella in braccio a Federico e un senso di felicità mi invade il cuore

Ola🌙

Twitter /Federico Rossi/ (Terminata)Where stories live. Discover now