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Sul pullman vedo mille persone diverse, soprattutto ragazzi. Tutti che ridono e sorridono e poi ci sono io, triste e cupa.
Scendo alla mia fermata e cammino, secondo le istruzioni, verso l'agenzia che assume animatrici.
Di solito si fa in oratorio, ma lÌ non pagano e quindi esistono queste aziende (in realtà sono per i campi vacanza all'estero queste aziende, ma io ho cambiato un po' le cose).
Entro nell'agenzia e vado verso la reception. Una donna sui quarant'anni, dai capelli ricci e biondi mi da dei moduli da compilare, lÌ prendo e mi siedo su dei divanetti poco più in là.
Ad attendere c'è già qualche ragazzo e pochissime ragazze.
Mi siedo e inizio a compilare i moduli.
Appena finito consegno i fogli e aspetto al mio posto.

"Ei ciao mi chiamo Tommaso" mi si avvicina un ragazzo alto, riccio con la maglietta di quest'azienda.
"Giada, piacere" dissi cambiando il saluto
"Sono qui per farti ulteriori domande, nulla di troppo difficile. Ti va di rispondere?" Dice con uno splendido sorriso.
"Certo" dissi sorridendo debolmente.
"Preferisci stare con i bambini o con i ragazzi un po' più grandi?" Disse prendendo nota sul suo cellulare
"In realtà non mi fa tanta differenza, ma preferirei bambini" dico semplicemente. Credo che con i ragazzi non mi troverei bene, dovrebbero avere la mia età e sarebbe difficile.
"Socializzi facilmente?" Disse sorridendomi, a davvero un bel sorriso
"Si" dissi semplicemente
"Fidanzato?" Disse guardandomi
Rimasi un po' sbigottita da questa domanda
"Non c'entra con l'azienda questa vero!?" Dissi ridendo
"No, mi interessa a me" disse imbarazzato
"Passiamo oltre" dissi evitando l'argomento
"Io ho finito, devo aspettare ancora qualche minuto e sul quel tabellone - inidica dietro di sé - verrà messo chi entra e chi no. È stato bello conoscerti" disse alzandosi
"Grazie, anche per me" dissi salutandolo

Aspettai qualche minuto e misero i risultati.
Sono stata presa. Vedo Tommaso che mi guarda e sorride, probabilmente lo sa già.
"Sono stata presa" dissi andando da lui.
"Lo sapevo già" disse ridendo e io mi aggiunsi a lui.
"Allora lunedì incominci, queste sono le magliette della nostra azienda, queste le canotte e queste le felpe e i pantaloni. Alle  8:00 fatti trovare qui fuori" disse dandomi un mucchio di roba.
"Ehm.. grazie" si adesso come ci arrivo a casa?
"Abiti qui vicino?" Disse lui
"Non proprio" dissi io
Dopo un po' di chiacchiere e di informazioni mi riaccompagna a casa e se ne va.
Apro la porta con le chiavi e con mia sorpresa Aurora è già tornata, mentre Benji non c'è.
Poso tutta la roba sul letto, la metto apposto e poi scendo.
"Presumo che ti hanno presa" disse sorridendo
"Già, sembra un bel lavoro" dissi sedendomi accanto a lei
"È successo qualcosa? Sei sorridente" disse dedicandomi tutte le sue attenzioni
"Federico mi ha scritto una lettera" si ecco il mio sorriso e per quella lettera, non per il lavoro e lei l'ho ha capito subito.
"Com'è?" Disse spegnendo la tv
"Si ecco, mi ha spiegato tutto... Sto rivalutando il fatto di tornare da lui." Amisi, in fondo se è vero, non è colpa sua.
"Quindi sai che ne lui ne Benji posso stare con noi!?" Lo sapeva?
"Si... da quanto lo sai?" Chiesi un po' infastidita
"Da sempre, ma non toccava a me dirtelo e neanche Benji" disse

Rimasi zitta, ma l'abbracciai.
"Senti, voglio chiarirci" dissi all'improvviso
"Andiamo allora" disse trascinandomi con se. Risi e la seguì.

Arrivammo a casa di Fede quasi subito anche se non siamo vicini. Ci venne ad aprire Benji e lui è sorpreso di vedere pure me.
"Facci entrare mongoloide" disse Aurora.
Lui roteo gli occhi e ci fece entrare.
Non c'è la minima traccia di Federico, ma poi lo sento scendere le scale.
Il mio cuore piano piano inizia ad accelerare e le parole muoiono in gola.
Lui mi nota e si blocca di sasso facendo cadere il bicchiere vicino al suo piede.

Corro instintivamente verso di lui.
"Ti sei fatto male?" Dissi preoccupata, lui mi guardava come se stesse sognando e lo capisco, fa lo stesso effetto a me.
"Si.." rispose distolgendo lo sguardo da me e posandolo sul pavimento.
"Dai ti aiuto a pulire.." dico semplicemente prendendo scopa e paletta.
"Non ce ne bisogno.." disse lui un po' titubante
Non lo ascoltai e puli lo stesso.

Benji mi guardava come se fossi un'alieno e anche Fede, Aurora invece capì che avevamo bisogno di stare da soli. Portò via Benjamin e ci lascio soli.
"Mi offri qualcosa da bere?" Dissi sedendomi accanto a lui sul divano. Cercavo di rimanere calma davanti a lui ma dentro di me stavo solo impazzendo.
"Certo.. cosa vuoi?" Disse sorpreso
"Birra grazie" disse e lui mi guardo
Quell'imbarazzo che tra noi non c'è mai stato, fa male...
Mi porge la birra e restiamo lÌ a fissarsi per un po'...






Me😝
Come andrà a finire?

Twitter /Federico Rossi/ (Terminata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora