Capitolo 5

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Cheyenne's pov

Finita la partita con una netta vittoria sulle avversarie, vado nello spogliatoio insieme alle mie compagne di squadra.
Le conosco da poco, sto cercando di essere cordiale e cortese con tutte, ma nonostante ciò alcune volte mi sento un pesce fuor d'acqua o poco accettata. Abbiamo scambiato qualche parola, solo conversazioni brevi. Sembra così difficile farsi nuovi amici.
E poi, sinceramente, l'aver rubato il ruolo di playmaker mi fa sentire con un piede in un fosso. Ho paura di caderci dentro.
Sento qualche occhiataccia su di me, in particolare dal capitano, ma non l'ho chiesto io di ricoprire il suo ruolo durante la partita.
La sento borbottare, qualcuna le dice di stare calma e dopo un forte rumore di armadietto regna il silenzio nello spogliatoio.
Sono rimasta sola.

Uscita dalla doccia, indosso un pantalone a sigaretta nero e una camicia a maniche lunghe verde scuro. Mia madre, la signora della moda, sarebbe fiera di me in questo momento.
C'è il ballo della scuola, l'homecoming, e non ho voglia di tornare a casa e dover tornare qui nuovamente... penso che andrò a fare due passi nell'attesa.

«Cheyenne»
La voce di Camila rompe il silenzio e mi risveglia dai pensieri.
«Ma come siamo eleganti!» sorride «Stai davvero bene»
Indosso anche la giacca nera e ora sono davvero pronta.
«Potevi evitare di farmi giocare come playmaker!» rispondo un po' alterata «Ho soffiato il posto ad una compagna e ho sentito i bei complimenti sul mio conto...» sospiro «Sono nuova, non sono americana, non riesco ancora a farmi degli amici! Cosa volevi fare, condannarmi a morte?»
Camila mi invita a sedermi su una panca, ma io scuoto la testa nervosamente e lei desiste.
«Hai più talento di lei, il ruolo doveva essere tuo e quel cambio ci ha portati alla vittoria. Grazie a te abbiamo vinto»
Sbuffo. Certo, come no.
«E dov'è finito il gioco di squadra?»
Viene incontro a me, prova a prendermi una mano per farmi calmare. Nuovamente mi muovo in modo brusco e lei capisce di non avere possibilità.
«È importante, certo, ma ricorda che la stella che brilla è solo una in qualsiasi squadra»
Il suo tono è sempre calmo e questo mi fa innervosire di più.
«Non so se ricoprirò il ruolo di coach definitivamente, ma se dovesse essere così sappi che tu sarai il capitano della mia squadra ed io farò di tutto per farti brillare e ottenere la borsa di studio. Però...» prende una piccola pausa e abbassa lo sguardo «Devi imparare a controllare le tue emozioni, il tuo comportamento in campo  non mi è piaciuto...»

Si interrompe sentendo devi passi provenire dal fondo dello spogliatoio, vicino la porta. È il classico rumore di mocassini lucidi.
Si fanno sempre più vicini e il rumore si ferma quando quella persona si palesa a noi.
Camila si allontana da me, fa due passi indietro e perde colore. È sbiancata alla sua vista..
«Mamma» mi mordo il labbro
Mi aveva raccomandata di non avere nulla a che fare con Camila Cabello e di starle lontana.
«Ti stavo aspettando fuori»
Sembra arrabbiata.
Il mio sguardo passa da lei a Camila, la quale ha gli occhi chiusi e sembra molto rigida.
«Stavo parlando con...»
Lascio che le parole muoiano in gola e scuoto la testa.
«Sì.» risponde con tono duro «Ho visto»
La squadra da capo a piedi e Camila trattiene una smorfia nervosa.
«Andiamo hija»
Annuisce con la testa per insistere e rafforzare il concetto.
«Ci vediamo dopo» mi rivolgo a Camila con un filo di voce
Lei non dice nulla.
Prima di andare via, nonostante lo sguardo accigliato di mia madre, vado ad abbracciarla.
Lei rimane sorpresa, i suoi muscoli si sciolgono. Mi stringe a sua volta, sento un mezzo sorriso.
«Mhmh» tossisce mia madre
Mi allontano da Camila e le do le spalle per raggiungerla. Siamo quasi alla fine del corridoio quando sentiamo finalmente la sua voce che sembrava sparita da quando mia madre è entrata nello spogliatoio.
«Quando la smetterai Lauren?»
Mia madre si blocca. La sento deglutire a vuoto.
Vorrei capire cosa è successo tra di loro. Vorrei sapere, anzi voglio sapere cosa pensano ora entrambe.
Si volta verso di lei e percorre nuovamente tutto il corridoio.
Sono faccia a faccia.
Camila ha la faccia ferita e arrabbiata. Quella di mia madre... non lo so, per una volta non riesco a decifrarla e non la riconosco.
Chi sono Lauren e Camila?

Cheyenne ||CAMREN|| (rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora