Extra - Unbroken

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Stand up, warrior; you are not yet finished.
Beaten you may be, but broken?
Angels have fallen from greater heights
and survived, so why shouldn't you?
Never mind what you are made of;
you are more than this flesh that binds you.
There is nothing you have to fear
that should not fear you a thousand times more.
Your heart is a galaxy, and your soul is lined in stars.
You are something extraordinary, my dear.

-Tumblr author dvoyd

Gabriel chiuse gli occhi con un sospiro affranto.
Quel giorno avevano deciso di appenderlo al soffitto per i piedi. Gli avevano legato le caviglie alle catene di ferro, e l'avevano tirato su. Poi avevano pensato bene di picchiarlo di santa ragione, e di lasciarlo lì.
A dondolare e girare a testa in giù.
Lucifer sembrava particolarmente soddisfatto di quella trovata. Gli fece visita solo dopo qualche ora, percorrendo la cella a grandi passi, un odiosissimo ghigno compiaciuto stampato in faccia. Sentendolo arrivare, Gabriel aprì l'occhio che non era gonfio e contuso, con l'intento di cercare e mantenere il contatto visivo. Cosa non facile, data la posizione costretta.

-Allora, fratello? Come andiamo?

Gabriel strinse i pugni, e le catene tintinnarono. Non gliel'avrebbe data vinta così facilmente.

-Tutto sommato, bene- mormorò -Sono passato da Principe del Cielo a Re dei Pipistrelli, ma bene.

L'espressione di Lucifer s'incrinò. Odiava quando Gabriel gli mancava di rispetto. E succedeva spesso, molto spesso.

-Siamo allegri, vedo. Quindi non hai nulla in contrario se ti faccio pestare di nuovo e ti lascio appeso per un'altra mezza giornata, giusto?

Gabriel deglutì. L'idea lo spaventava, ma cercò di mostrarsi forte.

-I tuoi Seguaci non hanno proprio nient'altro da fare? Insomma, se io sono la massima attrazione di questo posto, siete messi piuttosto male.

Lucifer si adirò.
Gli tirò un pugno in pieno stomaco. Gabriel sentì mancargli l'aria. Tossì con forza.

-Sei proprio un idiota- commentò Lucifer a denti stretti -Sai che ti risparmieresti un bel po' di sofferenze se fossi più sottomesso, e puntualmente ti comporti come se fossi ancora libero.

-Io sono libero.

Tutt'intorno, risero. Lucifer gli rivolse uno sguardo di scherno, e s'inchinò davanti a lui per deriderlo.

-Oh, certo, vostra maestà! Vogliate perdonare la mia irriverenza. Spiegate le vostre ali e mostrateci tutta la vostra magnificenza! O rompete queste catene, tanto per cominciare.

Gabriel accusò il colpo, ma non distolse lo sguardo da quello di Lucifer.

-Sono libero di resisterti- disse -E per me è abbastanza, adesso.

Lucifer scosse la testa, incredulo. Portò le dita nere a toccare il marchio sul petto di Gabriel.

-Te l'ho impresso qui, in bella vista, perchè lo ricordassi sempre. Tu sei mio schiavo, Gabriel. Sei una mia proprietà. Un minimo sforzo da parte mia, e il mio marchio ti costringe a fare quello che voglio. Lo sai. Perchè sfidarmi, dunque?

Gabriel si scostò dal tocco del Re del Male.

-Perchè ho ancora dignità, fratello. E per quanto tu possa tentare, non riuscirai a portarmela via.

Lucifer lo fissò a lungo. Poi rise.

-Ma sì. Più combatti, e più mi piace. Dopotutto, sarebbe troppo facile se riuscissimo a spezzarti con un nonnulla. Mi diverti, fratello. Mi diverti davvero-, rise di lui.

Gabriel ignorò il dolore dei lividi sul suo viso, e sorrise lievemente. L'espressione di Lucifer si fece tesa.

-Che diavolo hai da sorridere?

-Be', Lucifer, sai come si dice?

Lucifer ringhiò di rabbia.

-Come?

Gabriel si prese il suo tempo per rispondere. Poi disse:

-Ride bene chi ride ultimo.

***

Beacon Hill, Boston

Elizabeth - sette anni appena compiuti - portò alla bocca una bella cucchiaiata di latte e cereali, e masticò con gusto. Incrociò lo sguardo di suo padre, e lui sorrise.

-Hai dormito bene stanotte, principessa?

La bambina annuì.

-Hai fatto lo stesso sogno?

La bambina annuì ancora.

-Ah, ah.

-E non ti sei spaventata?

La bambina scosse la testa.

-Il ragazzo era appeso a testa in giù.

Edward deglutì.

-A testa in giù?

Elizabeth annuì.

-Ah, ah. Gli hanno fatto tanto male. Ma lui non si è arreso. Ha fatto arrabbiare i cattivoni.

-Ah. E quindi... si è salvato, alla fine?

La bambina sospirò.

-No. Ma ha continuato a combattere. È proprio forte. Anche se non lo conosco, gli voglio già tanto bene.

Edward rise, cercando di dissimulare la preoccupazione.

-Ma certo che lo conosci, tesoro, l'hai sognato un sacco di volte! Ormai direi che siete perlomeno amici, no?

La bambina fece spallucce.
Sorrise.


Author's corner
Ehilà, gente! Lo so. Mi faccio viva dopo settimane e settimane, e con questa sadicissima one-shot. So che forse avreste voluto il primo capitolo del Secondo Volume o perlomeno un'anticipazione, ma... be', la questione è complicata: alcune parti della trama mancano di nessi logici, e non voglio farvi leggere qualcosa che so che bene o male dovrei interrompere bruscamente. Quindi, vi prego di avere pazienza. Intanto, fatemi sapere se questo piccolo flashback/sclero vi è piaciuto, o se ne vorreste altri. Mi manca tanto scrivere di Gabriel ed Elizabeth, e se anche a voi manca leggere di loro, questo potrebbe essere un modo temporaneo per mettere tutti d'accordo. Ringrazio tanto chi continua a seguirmi e a mandarmi stelline su stelline: siete il motivo per cui continuo a lavorare sulla storia, davvero.

Detto questo, alla prossima! Tanto love,

Eli

P.S. Vi piace la nuova cover? ;)

The Heavenly Connection: Volume 1 - La Connessione CelesteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora