Capitolo 17 - Non ho più voglia di parlare

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Gabriel's POV

Non avrei mai creduto che una frase potesse togliermi l'aria dai polmoni come un pugno ben assestato nello stomaco. Eppure, le parole di Elizabeth mi avevano lasciato pietrificato.

"Mi hai ingannata!"

La sua espressione non lasciava spazio ad alcun dubbio: Elizabeth si sentiva tremendamente ferita. E la cosa frustrante era che non riuscivo a capirne il perchè.
Tra il dolore e la confusione, impiegai un paio di secondi buoni per rimettere assieme i pezzi e trarre le prime ipotesi. La mia espressione interrogativa si tinse di tensione.

-Aspetta, cosa... Cos'è successo? Hai avuto una visione? Ti ho visto svenire a terra, mi sono preoccupato. Io... aiutami a capire, ti prego.

Elizabeth mi fissò con diffidenza. Rabbrividii.

-È ovvio che tu lo sapessi. L'hai sempre saputo- mormorò, quasi tra sè.

La guardai con tanto d'occhi.

-Saputo cosa?

Vidi Elizabeth stringere i pugni. Forse si contenne per non piangere.

-Che sono solo l'agnello sacrificale! Che avrei preso il tuo posto, una volta in contatto! Lo sai, io... io l'ho visto.

Fu l'ennesimo pugno nello stomaco. Ovviamente, capii. Abbassai lo sguardo, totalmente allibito. Poteva davvero essere possibile? Poteva davvero essere quello, il fine della connessione celeste? Io sarei stato libero, certo, ma Elizabeth, invece...
Non volevo neanche pensarci.

-Non può essere- scossi la testa -La profezia parla chiaro: i Cinque Arcangeli e la Vera Credente devono battersi contro il Re del Male. Non avrebbe senso se finissi nelle mani di Lucifer!

Lei mi lanciò uno sguardo profondamente adirato.

-Vuoi farmi credere che tu non ne sapessi nulla? So quello che ho visto, Gabriel: quei... Quei demoni mi torturavano, e tu te la davi a gambe levate!

La mia espressione si fece (se possibile) ancora più allibita.

-Cosa?! Io non... Elizabeth, ascolta, so che sei sconvolta...

-Sconvolta? Mi prendi in giro?

-Quello che voglio dire è che so che le visioni possono essere incredibilmente realistiche. Ma... Non pensi che avrei visto qualcosa anch'io? Insomma, c'è una connessione tremendamente potente tra noi, e io non ho visto niente!

Elizabeth sembrò poco convinta delle mie argomentazioni. Potevo solo immaginare la violenza delle immagini che ormai aveva impresse nella testa.

-E quindi?

-E quindi potrebbe essere opera di Lucifer! Mi chiedo dove abbia trovato tanto potere, ma... dev'esserci lui, dietro a tutto questo. Sta solo cercando d'allontanarci!

Elizabeth mi osservò a lungo. Poi, come colta da un pensiero improvviso, distolse lo sguardo e scosse la testa.

-Non ho più voglia di parlare, Gabriel.

Improvvisamente, una forte luce si sprigionò dalla parete che ci divideva e avvolse tutto. Chiusi gli occhi, ma non m'allontanai dal portale, scioccamente ostinato.

-No. No, no, no! Elizabeth! Ti prego!

Quando la luce si dissolse, Elizabeth era scomparsa. Il cuore mi batteva all'impazzata. Ero nuovamente solo, in ginocchio nella mia cella buia. Battei i pugni contro il terreno, in preda alla stanchezza e alla disperazione. Le catene tintinnarono.

-Maledizione!

E poi, qualcuno rise nell'oscurità. Mi riscossi, e alzai lo sguardo. Vidi un sorriso delinearsi nelle tenebre.

-Il fallimento fa schifo, eh, fratellone?

Lucifer fece brillare una fiammella sul palmo della mano, rivelando la sua presenza. Strinsi i pugni finchè non sentii la pelle bucare. La rabbia s'impadronì dei miei sensi.

-Tu, brutto bastardo!

-Ah, ah, Gabriel. Dovresti rivolgerti a me con più rispetto. Soprattutto adesso che la tua unica speranza di salvezza se l'è fatta sotto come una mocciosetta.

Mi avvicinai a lui di scatto, e solo la catena alla caviglia fermò la mia (dolorosa) avanzata.

-Cosa le hai fatto?

Lucifer ghignò.

-Niente che tu non sappia già. Una piccola suggestione per impedirle di tornare qui tanto facilmente.

Trovandomi così vicino a lui, notai che Lucifer era piuttosto sudato, e aveva gli occhi arrossati. L'incantesimo doveva essergli costato un certo sforzo. Gli rivolsi un'occhiata di sfida.

-Tutta quest'energia solo per prendere tempo? Ti senti minacciato?

Sapevo che Lucifer non sopportava quando mostravo di avere ancora un po' di dignità. Mi aspettavo il calcio nello stomaco che seguì di lì a breve. Mi piegai a terra, tossendo. La vista mi si offuscò per il dolore, ma non rimpiansi ciò che avevo detto.

-Parli come se fossi già fuori di qui. Vostra maestà, il Primo Principe del Cielo! Ti consiglio di guardarti allo specchio, Gabe, perchè sei ancora mio schiavo. E a quanto pare, lo sarai ancora per un bel po'.

Non mi diedi per vinto.

-Non puoi fermare la profezia-, mormorai -Lo sai.

Lucifer ghignò, e mi prese per i capelli. Gemetti di dolore.

-Fanculo la profezia. Ho ancora tante carte da giocare, prima di arrendermi al Fato; ho accumulato tanto potere che neanche immagini, Gabe. Vedremo chi avrà la meglio: il Re del Male, o una manciata di parole.

Lucifer rise, e mi spinse il viso a terra. Fortunatamente la maschera di metallo mi protesse da un urto troppo doloroso. Fece per uscire dalla cella.

-Ricorda, fratello: sono molto geloso delle mie cose. E tu sei una delle mie preferite.

Detto questo, salì gli scalini della cella senza fretta.
Sentii la porta di ferro chiudersi alle sue spalle.
Mi ritrovai finalmente solo, e immerso nell'oscurità familiare della mia prigione.
Gridai.


Author's note
Ehi gente! Vi piace Gabriel narratore? A me un sacco, lol. So che avevo detto che avrei aggiornato la seconda settimana di settembre, ma ho trovato due minuti due per pubblicare questo capitolo di passaggio - un po' per farvi stare un po' meno sulle spine, ecco! Spero che questa pappardella in prima persona vi sia piaciuta e, detto questo, ci vediamo veramente intorno al 15 settembre! Vi auguro una buona settimana e buon inizio mese!
Eli

The Heavenly Connection: Volume 1 - La Connessione CelesteWhere stories live. Discover now