Capitolo 24

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. Erano le sei e mezza. Non era molto tardi. Così presi subito il telefono e chiamai Matt.
“Pronto?”, “Amami perché quello che ti sto per dire è una cosa bellissima.” “P-parla.” “Sono uscita con Liam e…” “Non mi fare la suspance perché non mi piace e mi viene l’ansia.” “E’ dell’altra sponda anche lui.” . L’unica cosa che sentii dopo fu un urlo di gioia seguito da tanti ringraziamenti. Lo salutai e chiusi la chiamata. Continuai a studiare fino a che non mi venne fame. Poi mi addormentai col pensiero che l’indomani avrei dovuto affrontare un’altra giornata.
“Allora? Stasera che metti di bello?” chiesi a Matt ridendo, “Per come mi vedi…” “Stai scherzando?” “Non ho niente di bello da mettere.” “Amore mio, devi metterti qualcosa di sexy se vuoi fare colpo su Liam!”, “Non ho niente di sexy, e l’unica maglia carina è questa.” “Oh tesoro se vuoi far colpo con quella siamo nella merda.” Disse Hilary appena arrivata da noi, “Facciamo una cosa…” tutte e due la guardavamo mentre lei pensava, “Venite a casa mia oggi e… vedremo cosa possiamo fare per questo bel giovanotto.” Ridemmo prima di entrare in classe. Stavolta al posto di riunirci l’ultima ora, ci riunimmo dalla penultima all’ultima ora. “Allora ragazzi, in questi ultimi giorni provate il più tempo possibile. Tutto deve essere perfetto. Non vi preoccupate di quello che dovete fare sul palco, perché vi ricordo che ragazzi della vostra età verranno a vedervi quindi di qualunque cosa parlerete va bene.”. La preside cercava di tranquillizzarci, di dirci che tutto sarebbe andato bene. Alcune volte ci pensavo. E se andasse male? Che figura ci faremmo? Provammo per due ore. Trovammo tutti i difetti che c’erano quando cantammo quelle canzone, poi, quando suonò la campana, uscimmo tutti. Ad aspettarmi fuori dall’istituto c’erano Matt e Hilary. “Su andiamo a casa mia, mangiamo lì tutti insieme e vediamo cosa può mettere questo bel giovanotto.” Disse prendendolo a braccetto, “Devi fare colpo su qualche ragazza?” gli chiese, “Più o meno…”.
Quando arrivammo a casa di Hilary e aprimmo la porta la faccia di Louis fu abbastanza scioccata e incazzata. L’unica cosa che fece appena ci vide fu posare il bicchiere che aveva in mano, provocando un rumore assordante, e andarsene “E’ sempre così accogliente tuo fratello?” chiese Matt osservando per bene l’abitazione, “Dopo un po’ ti ci abitui..” risposi io, “Vi va bene un’insalata? I miei come al solito sono fuori e… non è che sia molto brava a preparare pranzi…” “Sì Hila…” dissi ridendo. Mangiammo l’insalata parlando e scherzando, prima di precipitarci al piano superiore. “Adesso è un po’ una battaglia per entrare in camera di mio fratello, ma ci riusciremo.”. Bussò una volta. Poi più volte. “APRI QUESTA CAZZO DI PORTA. TI DEVO PARLARE.” Gridò. Poco dopo si aprì la porta, Hilary sorrise e si scaraventò contro di lui ordinandoci di entrare e chiudere la porta a chiave. “MA CHE CAZZO FATE?” gridò lui, “Stai tranquillo! Non facciamo niente! Devi solo star tranquillo. Lo puoi far star tranquillo Emily?” “Oh certo… Grazie tante Hilary.” Dissi alzando gli occhi al cielo, “Spostati.” Mi ordinò, “Mettiamo in chiaro una cosa” dissi spingendolo sulla sedia, “Non mi comandi.” Continuai. Hilary cercava dentro l’armadio i vestiti perfetti per Matt mentre Louis gridava quasi, “Dovrebbero starti, vai in bagno a provarli.” “MA SONO I MIEI VESTITI!”, “Ci sei arrivato solo ora? OMG” dissi ridendo. Mi carbonizzò con lo sguardo, “Vado da quello.” Disse Hilary prima di scomparire dietro la porta. Lasciai le spalle di Louis che tenevo strette sotto la mia poca forza e mi diressi verso la finestra, “Potresti spiegarmi perché devo prestare degli abiti a quello lì?” “Perché è un amico di tua sorella?” “Tuo… vorresti dire..” disse raggiungendomi, “Anche.”. Ci guardammo negli occhi prima di posare lo sguardo oltre il vetro della finestra, “Non ti credevo così forte” “Non mi conosci…” dissi ridendo, “Già…” sospirò prima di girarsi verso di me, “Sarebbe bello conoscerti.”, “No.. ti assicuro che non sarebbe bello… ti ho procurato già abbastanza problemi.” Dissi ridacchiando, “E’ per questo che sarebbe bello.”. Stavolta ci stavamo guardando negli occhi. Quegli occhi che solo con un battito di ciglia potevano farmi svenire. Gli unici. Eravamo vicinissimi. Avevo troppi pensieri per la mente. E già sognavo le sue labbra di nuovo sulle mie. Ma stavolta mi fermai poco prima. Stava per baciarmi quando mi girai di scatto verso il vetro della finestra, sorridendo. Anche lui stava sorridendo. E non ci eravamo baciati. Fortunatamente quel momento imbarazzante fu interrotto dall’arrivo di Hilary e Matt. “Penso sia perfetto.”. Lo guardai sorridendo. Sorridevo perché adesso avevo capito. “Dovresti aggiustargli i capelli.” Disse Louis ridendo, “N-non sei contrario che indossi i tuoi vestiti?” chiese Matt guardandolo negli occhi, “Nah…” sorrise prima di scendere giù. I due mi chiesero con lo sguardo, io sorrisi soltanto guardando fuori dalla finestra. Dopo un po’ Matt era pronto per andare. Era pronto per andare verso il suo amore. “Se vuoi mentre ci aspetti che ci vestiamo, puoi scendere da mio fratello.” “Uh ok.”. Ci rinchiudemmo dentro la sua stanza. “Vi siete baciati.” “No” dissi sorridendo, “Ci siete andati vicino.” Continuò lei. Annuii sorridendo. “Cazzo, sei innamorata pazza di lui…” “F-forse… Ma si capisce tanto?” “Ti brillano gli occhi e sei rossa…” “Cazzo…”, “E sorridi come un ebete.” Continuò lei, “Comunque che ci mettiamo?” “Inutile che esci vestiti o cose del genere.. Voglio solo un maglione e un pantalone.” “Come? si festeggia la tua partenza e ti vuoi vestire come se stessi andando a pelare le patate?” “Sì…” dissi aggrottando le sopracciglia. Mi tirò un maglione e un jeans che misi con piacere. “Te invece che metti?” le chiesi rimettendo le mie scarpe, “Leva quelle cose zozze.” Mi ordinò, “No dai… Sono belle.” “Tieni queste e stai zitta.” Disse passandomi un paio di tacchi azzurrini come il maglione, prima di rinchiudersi in bagno. Uscì poco dopo con un vestito corto e i tacchi altissimi, “No coment.” Dissi ridendo. Entrai in bagno e mi sistemai un po’. Poi scendemmo giù dai ragazzi.

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