Guardò Marrok in cerca di un qualche supporto, sempre che nello stato in cui si trovava poteva percepire la sua richiesta, ≪siete qui perché Biast vuole Ivie, prendeteci e lasciateli stare. Loro non c'entrano nulla ≫.

Non sapeva che fare se avessero accettato, ma era sicura che ad Ivie non sarebbe accaduto nulla di male e voleva che nulla accadesse di male neppure alla sua nuova famiglia. Perché in fin dei conti questo erano, la sua famiglia: Deirdre, Søren e il piccolo Kilian, Rosemary, Lilias, Kelle e persino Daniel. Non poteva permettere che gli accadesse qualcosa.

I due umani si guardarono per un momento, forse indecisi sul da farsi.

≪No. ≫ A parlare fu il warg, ma come per l'aspetto, anche la voce, per quanto simile fosse, era cambiata.

≪Lui vuole solo lei. ≫ Più gutturale, ma anche più viscida quando le sillabe si scontravano fra loro, come l'abbaiare di un grosso cane con la bocca grondante di saliva. Continuava ad accarezzare la testa di Ivie, più per noia che per calmare la piccola credeva lei, ma gli occhi erano puntati su Reen. Due pezzi di carbone gelido che lasciavano spazio al nulla.

Era di questo che aveva sempre avuto timore? Era di questo che le aveva parlato subito dopo la partenza di Elise e Fenris? Se così fosse stato, ora poteva capire meglio la sua paura.

≪Come puoi averlo fatto? ≫ Kelle si mise in mezzo tallonata da Daniel che in tutti i modi cercava di tenerla ferma. Pareva messa peggio di tutti loro, era sotto shock e il rossore del viso era svanito del tutto. Non lottava e non aveva l'aria di una che voleva attaccare, se ne stava semplicemente dritta accanto al warg-non-warg, il capo sollevato cercando un contatto anche solo visivo.

≪Alla fine aveva ragione quel figlio di puttana: la mela non cade mai troppo lontano dall'albero. ≫

Quello forse fu la cosa che le fece più male. Sapeva di cosa Kelle stesse parlando. Lo stava paragonando al padre, ma lei sapeva che non era così, non poteva essere così!

≪Marrok, tu... ≫

≪Noi ce ne andiamo ≫ La interruppe. Sollevò Ivie con un gesto meccanico, poco fluido, come se indossasse degli abiti troppo stessi.

Lo guardò uscire dalla porta con sua figlia e non ebbe più tempo di pensare. Si lanciò in avanti spingendo il cacciatore sulla sinistra contro la porta, il secondo premette il grilletto, ma Daniel lo bloccò appena in tempo facendo finire il colpo su soffitto. Kelle corse in suo aiuto disarmando il primo, mentre con il cuore che pompava a mille guardò il warg che amava portare via sua figlia, inspirò una volta e rilasciò quel vecchio potere che aveva imparato a controllare e si preparò. Era il momento di correre.

Kelle

Non riusciva ancora a credere a quello che era appena accaduto. Quando lo aveva visto entrare lo aveva capito subito, aveva già visto qualcuno in quello stato e non era successo nulla di buono.

Era delusa, era consapevole che in quel momento l'unica cosa a tenerla in piedi era l'adrenalina perché vedere Marrok, il suo Marri, in quello stato e schierato con i nemici l'aveva distrutta. Lui che era sempre stato il più giudizioso di loro, li aveva traditi. Beh, era un gran bello schifo.

Assestò una gomitata nello stomaco al cacciatore che stava cercando di soffocarla, lui allentò la presa e fu libera di tirargli una testata ben centrata sul naso.

Diede un'occhiata a Daniel, ma se la stava cavando meglio di lei. Per ironia della sorte, sorrise. Se mai avesse deciso di sposarlo, avrebbe voluto Marrok come testimone, ma pensò che ormai quel desiderio era inesaudibile.

≪Brutta... ≫

Un pugno le arrivò dritto sulla tempia stordendola e facendola vacillare, con la vista annebbiata vide l'uomo dirigersi verso Deirdre, sentì l'urlo di Kilian, ma prima che riuscisse a riprendere l'equilibrio il cacciatore era al tappeto, l'essere umano che amava l'aveva steso e dopo essersi velocemente accertato che stessero bene, si avvicinò a lei tirandola in piedi.

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