Capitolo 10: Le regole del gioco

206 10 2
                                    

Severus entrò con passo lento nella Sala Grande e si guardò attorno squadrando i volti di coloro che la affollavano. Passò davanti al tavolo dei Grifondoro, dove Remus gli lanciò un'occhiata di saluto, venendo subito poi ripreso da Remus e Sirius. Insieme a loro c'era anche un tipetto basso e grassottello che aveva stretto amicizia solo nell'ultimo periodo; un certo Peter. Il bambino dai capelli corvini superò il gruppo e andò a sedersi al suo tavolo.
In quei due anni ad Hogwarts, Lucius Malfoy aveva guadagnato prestigio tra i Serpeverde e Severus con lui. Quel giorno l'amico aveva un'espressione insolita; gli occhi gli brillavano, esprimendo tutto il suo entusiasmo per una cosa della quale Severus stava per essere messo al corrente.
"Piton, ho delle novità" esordì, lanciandosi un'occhiata in torno nel tentativo di cogliere maldestri spioni. Non trovandone, continuò "Mio padre mi ha donato un libro di famiglia molto importante. Dentro vi puoi trovare cose che non insegnano a scuola. Ho bisogno di qualcuno con cui esercitarmi con questi nuovi incantesimi, che - credimi - sono perfettamente alla nostra portata"
"Nostra?"
"Sì, perché in cambio del tuo aiuto potrai accedere anche tu alla conoscenza che desidero apprendere"
"Non lo so, Lucius. Se non ce li insegnano forse ci sarà un motivo; forse ne perderemmo il controllo" replicò esitante Severus, concentrato nel tenere a bada la propria curiosità.
"Sciocchezze; in tal caso, mio padre non mi avrebbe di certo regalato il libro.
Probabilmente quelle magie non sono sui volumi di scuola perché sono segretissime.
Se vuoi puoi venire da me a Natale, così potremo allenarci tutti i giorni. Che ne dici?"
Severus si sporse leggermente in avanti, con ogni cellula del suo corpo che fremeva per accettare l'invito. Ma lo sguardo si volse verso il tavolo dei Grifondoro.
"Prima devo chiedere una cosa ad una persona" replicò. Si alzò proprio nel momento in cui la lunga tavolata si colmava di prelibatezze e si allontanò dai Serpeverde.
Picchiettò delicatamente un dito sulla spalla di Lily, che si voltò rapidamente, sorpresa ad addentare una coscia di pollo. Lei sbarrò gli occhi e sorrise, riponendo nel piatto il cibo. Severus dovette alzare la voce per sovrastare il frastuono nella Sala e le chiese se lei avesse voglia di restare ad Hogwarts con lui, durante le vacanze di Natale.
"Pensavo tornassi a casa!" rispose Lily, corrucciando la fronte.
"Ehm, no. L'anno scorso... non è andata molto bene. Preferisco rimanere qui"
"Accidenti, mi dispiace Sev ma io a Natale sono stata invitata da amiche e ho già dato conferma. Ero convinta che tu non restassi qui da solo"
Lo sguardo di Piton scivolò di lato "Non ti preoccupare, visto che sei altrove penso che andrò..."
"Cosa!? Mocciosus passerà il Natale ad Hogwarts? Da solo?" esclamò con tono cantilenante James, che aveva origliato la conversazione.
"No, in realtà..."
"Nemmeno la tua famiglia ti vuole? Metti loro i brividi?" insistette James, subito richiamato da Lily. Nonostante Remus lo stesse fissando con profonda disapprovazione, gli sguardi di Sirius, Peter e di altri Grifondoro gli fecero capire di avere ottenuto un pubblico, quindi continuò a stuzzicare il piccolo Serpeverde. Severus sapeva bene che se avesse ceduto alla rabbia, sarebbe finito in guai seri. Già al primo anno aveva imparato ad utilizzare più maledizioni degli studenti del settimo.
James non ne sarebbe uscito intero, se si fossero scontrati.
"Adesso, siediti" si limitò a dire Severus, affatto desideroso di dare spettacolo.
Perché James, man mano che si era scervellato per inventare frecciatine, si era alzato in piedi sulla panca senza nemmeno accorgersene. Ormai tutte le tavolate stavano osservando con curiosità il battibecco; non poteva sedersi.
Incrociò le braccia. E di fronte a quel gesto, gli occhiali ovali si spezzarono, ricadendo frantumati nel piatto. Severus non si era mosso, ma era suo il merito di quella magia non verbale.
James si guardò spaesato intorno e infine si risedette, prendendo come scusa il dover recuperare i pezzi rotti. Sirius intervenne, puntando con forza i gomiti sul tavolo "Credi di spaventarci con questi trucchetti da fattucchiere? A mezzanotte alla foresta proibita. Puoi portare tre amici. James ci sarà, non è vero?". L'amico serrò la mascella ed annuì. Remus e Lily allora si intromisero, cercando di convincere gli amici a non fare sciocchezze, ma Severus si era già allontanato dai Grifondoro per tornare al suo tavolo, dove accettò l'invito di Lucius per le vacanze e gli parlò anche della sfida di Sirius.
Alla fine del discorso, Lucius sorrise: la sfida era accettata, ma avrebbero giocato a modo loro.

I MalandriniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora