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Strofino un occhio sbadigliando mentre recupero due dei miei pennelli dal mio armadietto. Sono sempre stanca, santo cielo.

"Ehi!" la mia mano chiude di botto l'armadietto a causa dello spavento appena preso. "Scusa, non volevo spaventarti." ride Cassidy. "Cassidy, ciao." forzo un sorriso. "Come vanno le cose, ho saputo che tu, Austin e Melody non vi rivolgete più la parola." sorride. "Succede." taglio corto. "Verrai alla partita il due dicembre?" chiede. "Ahm, non lo so. Forse." "Sarebbe carino se venissi, voglio dire, del resto avevi un rapporto migliore con Austin che con Melody." "Già, è vero." spero abbia capito che non ho intenzione di portare oltre questa conversazione.

"E con il tuo fidanzato?" domanda subito, capendo la mia intenzione. "Scusami?" la guardo sorpresa. "Stamattina sei arrivata mano nella mano con il piromane, quello Strano. Carol vi ha visti e lo ha detto a Joyce che infine lo ha detto a me." il suo sorriso perenne quasi mi inquieta. "Punto uno – mi avvicino leggermente – quello Strano ha un nome. Punto due, dovreste cominciare a non impicciarvi nella mia vita personale e punto tre, vedi di non farlo arrabbiare o è probabile che darà fuoco anche alla tua, di casa."

 Dopo aver ammirato la sua espressione del tutto sconvolta, alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso l'aula di arte

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Dopo aver ammirato la sua espressione del tutto sconvolta, alzo gli occhi al cielo e mi avvio verso l'aula di arte. Devo cominciare il quadro di fine anno oppure entrerò in crisi all'ultimo minuto e non ne uscirà niente di buono.

Ho deciso che sarà qualcosa di grande e che – spero – lascerà il segno. Ho già in mente un'idea, devo solo trovare la concentrazione e portare avanti il progetto.

*

"Che c'è?" chiede Harry. "Niente, sono solo stanca." "Sento puzza di guai." si mette a sedere. "Che è successo oggi?" "Niente... è solo che le persone dovrebbero davvero cominciare a farsi gli affari propri, tutto qui." borbotto. "Qualcuno ti ha dato fastidio, quindi." "Quello sempre – sospiro – vado a fare un bagno." lo avverto alzandomi dalla poltrona.

Raggiungo il bagno sbrigandomi ad aprire la valvola dell'acqua calda, poi faccio lo stesso anche con quella della fredda. Lascio che la vasca si riempia mentre mi disfo dei miei capi d'abbigliamento. Un bel bagno è quello che ci vuole per rilassarmi.

Prendo posto all'interno della vasca sospirando rilassata quando l'acqua calda mi avvolge totalmente.

"Posso?" apro gli occhi, accorgendomi di Harry adesso all'interno della stanza. "Non ti avevo sentito... Sì, comunque." "Non ti dispiace se ti faccio compagnia lì dentro dunque?" "No, mi hai già vista nuda una volta, non penso sarà traumatico per nessuno dei due." "Oddio, che bello sentire parole del genere." sospira svestendosi. "Perché?" lo guardo divertita. "Ogni volta rompono il cazzo con la scusa della privacy, della vergogna e tutto il resto. Voglio dire, è okay che abbiate la vostra privacy quando serve, ma non credo che traumatizzi poi così tanto fare la doccia insieme considerando che quando si fa sesso si è molto più scoperti di così." gesticola guardandomi. "Mmh, diciamo che per alcune è molto difficile anche spogliarsi per fare sesso." scrollo le spalle. "Lo so e di questo mi dispiace, non deve essere bello trovarsi a disagio con il proprio corpo... dico solo che è un po' incoerente, tutto qui." "Sì, capisco il tuo punto di vista e ti do ragione." sorrido mentre mi sposto visto che ha appena preso posto dietro di me.

"Come fai ad essere bella e pure intelligente?" sospira mentre fa scorrere una mano tra i miei capelli per poi attirarmi al suo petto.

 "Come fai ad essere bella e pure intelligente?" sospira mentre fa scorrere una mano tra i miei capelli per poi attirarmi al suo petto

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"Diciamo che sei stato molto fortunato." ridacchio chiudendo gli occhi. "Oh, su questo non ci sono dubbi." lascia un bacio sul mio collo facendomi rilasciare un respiro rilassato. "Penso di essere quasi del tutto rilassata." mormoro. "Ci penso io a finire, mmh?" bisbiglia accanto al mio orecchio mentre sento la sua mano destra scivolare oltre il mio bacino. "Harry." "Che c'è, adesso ti vergogni anche tu?" scherza. Rido scuotendo il capo senza mai aprire gli occhi.

Le sue dita stuzzicano liberamente il mio clitoride massaggiandolo. Un gemito abbandona le mie labbra quando le sue dita scendono ancora più giù fino alla mia apertura, non si preoccupa minimamente di avvisare: fa scivolare le dita all'interno della mia entrata riempiendomi del tutto. La sua mano sinistra applica pressione sul mio clitoride mentre la destra si occupa di esplorare la mia intimità. "Merda." mi lascio sfuggire. "È abbastanza rilassante, bimba?" mormora provocandomi. "Vaffanculo." gemo sempre più forte a causa del ritmo accelerato delle sue dita. "Voglio sentirti per bene." respira sul mio collo allontanando – in un istante – le mani dai miei punti sensibili. "Harry!" esclamo arrabbiata. "Shh." ridacchia. "Sei uno stronzo, ti odio." mi lagno. "Ne riparleremo fra poco." mi prende in giro prima di sollevarsi dal suo posto per poi ritrovarsi, dopo svariati movimenti, sopra il mio corpo.

"Apri le gambe, piccola." mi scruta. "E se non volessi?" incrocio le braccia al petto. "Credevo che fino a poco fa fossi tu quella a gemere, o sbaglio?" "Vaffanculo di nuovo." sbuffo prima di allargare le gambe così da farlo posizionare meglio e poi attirare il suo viso a pochi centimetri dal mio. "hm-hm." annuisce divertito mentre guida il suo membro all'interno della mia intimità. Poggio una mano sulla sua spalla e una sul bordo della vasca mentre lo sento muoversi lentamente dentro di me.

 "Harry

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"Harry." gemo il suo nome stringendo la sua spalla. La sua bocca trova la mia facendomi gemere per l'ennesima volta. "La prossima volta ti prometto che ti faccio stare sopra, sì?" respira piano aumentando i movimenti del suo bacino. Spingo la mia testa all'indietro fino a toccare il bordo vasca freddo e strizzo gli occhi. "Hm-hm." gemo. "Brava bambina." apro gli occhi notando il suo ghigno soddisfatto. Le sue mani si posano ai lati della mia testa mentre si muove sempre più in fretta. Ansimi rilasciano le mie labbra mentre porto una mano sul mio punto sensibile e comincio a sfregare. "Non fermarti." lo prego ansimante. Harry geme sopra di me, facendo ricadere qualche ciocca bagnata davanti ai suoi occhi, ma questo non gli impedisce di aumentare e aumentare i suoi movimenti, adesso più scoordinati.

"Piccola, sto per venire." mi avvisa. Annuisco incapace di fare altro mentre il mio corpo viene sovrastato dal meraviglioso orgasmo. Harry segue pochi attimi dopo. "Adesso sono davvero rilassata." mormoro sulle sue labbra facendolo ridere.

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now