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"Quindi, come ti trovi a Manchester?" chiedo fissando il moro dal mio posto. Attualmente ci troviamo sul divano di casa mia, una tazza di caffè in mano. "Male, non c'è davvero niente da fare." sospira. "Lo so, però ai tempi era bella. C'erano più feste, più mercati, iniziative prese dagli studenti stessi... adesso invece sembra tutto così morto." sospiro prima di sorseggiare il mio caffè. "Leicester è più attiva: diciamo che è solo grazie al National Space Centre e alcuni parchi che parecchi turisti fanno visita." spiega Harry. "Tua sorella sta ancora lì?" mi azzardo a chiedere. "Non più, si è trasferita a Londra da Tyler prima che si sposassero." risponde. "Oh, capito." annuisco.

"Lo so che muori dalla voglia di farmi un sacco di domande, chiedi e vedrò se posso risponderti." "Io non voglio farti domande, vorrei che me ne parlassi tu." ammetto. "E cosa dovrei dirti?" "Non lo so... non dipende da me." "Beh, anche tu potresti parlare." mi guarda. "Okay... allora, sono figlia unica quindi no, non conosco l'ebrezza di avere un fratello o una sorella, ma so cosa si prova ad essere la cocca di mamma." comincio mentre poso la tazza adesso vuota sul tavolino in legno. "I miei sono entrambi medici e sì – prima che tu intervenga – i miei genitori hanno tanti soldi, non io. Poi... sin da piccola non ho mai legato parecchio con qualcuno da definirlo il mio migliore amico o la mia migliore amica, è uguale. Ho avuto tante delusioni in amicizia e anche in amore, ma è okay, sono esperienze che mi formano. L'unica persona di cui mi fiderò sempre – oltre ai miei genitori – è la loro domestica, Rosalinda, la adoro. Lei è davvero il massimo. Poi cos'altro? Mmh... i miei colori preferiti sono il blu, il verde e il nero, odio gli insetti e ho letto dodici volte Amore e Psiche di Apuleio, da cui poi ho preso spunto per la rappresentazione che c'è in camera mia fatta da Canova." concludo, visto che non mi viene in mente altro al momento.

"Non indossi mai il verde e come hai fatto a leggere dodici volte lo stesso libro?" mi guarda. "Tu come fai a mangiare sempre lo stesso cornetto?" "Mi piace." "Visto, ti sei appena risposto." sorrido. Harry scuote il capo fissandomi. "Fammi vedere questo muro della meraviglia." si alza dal divano. "Cos'è, citiamo gli Oasis adesso?" chiedo divertita mentre mi alzo e gli faccio strada.

Quando entriamo nella mia stanza mi scuso per il disordine, ma lui non proferisce parola, rimane in piedi, davanti al mio letto mentre esamina il muro dipinto.

"Wow." continua ad osservarlo. "Già, questa è la reazione che hanno tutti." sorrido. "Lo hai dipinto tutto tu?" "Sì, mi ci è voluto parecchio per finirlo, ma sono soddisfatta." dico. "Dipingo anche io, ma non così." "Beh, nemmeno tu sei proprio male. Quel quadro appeso nel corridoio insieme al mio è fenomenale, Harry." mi complimento. "Strano, ma vero." "Perché strano?" "Perché di solito non riesco a dipingere al di fuori della mia stanza." risponde. "Ritieniti fortunato allora." "Forse."

*

Per le due e un quarto sono già seduta al mio posto, nell'aula di inglese. La lezione comincerà fra un quarto d'ora, ma non avendo molto da fare ho deciso che avrei aspettato in classe.

Alle cinque e mezza in punto sono fuori dal college; non ho incontrato Austin, Melody o Cassidy, solo Andrew e Margot, una ragazza con cui ho svolto un paio di ricerche.

Mentre cammino verso casa, dopo aver comprato il pane e le sigarette, osservo le vetrine dei negozi notando alcuni adesivi natalizi, tutto ciò mi mette ansia e non conosco il motivo preciso.

Le lezioni di domani sono sospese, d conseguenza questo da il via al mio fine settimana a partire da oggi.

Quando arrivo a casa, sono le otto e un quarto: preparo una veloce fettina di carne e un po' di insalata, poi indosso il mio pigiama in pile – sì, per me è già inverno – e mi distendo sul divano. In tv non c'è poi molto, per questo prendo il cellulare e apro alcuni dei social.

Leggo alcuni post frecciatina su Facebook da parte di Melody e alcuni commenti di Austin su una partita di basket. Stanca di non fare niente decido di vedere un film, almeno posso intrattenermi. Opto per Guardiani della Galassia Volume 2 così carico il film per poi cominciare a vederlo. Circa a metà film i miei occhi cominciano a chiudersi soli, decido di chiudere tutto e, abbastanza depressa, andare a dormire.

A letto, prendo il cellulare e apro velocemente la sua chat per poi digitare sulla tastiera.

A Harry: Come hai fatto a vivere da solo fin ora?

La sua risposta arriva in pochi minuti.

Da Harry: Abitudine

A fatica, rispondo.

A Harry: Possiamo stare soli insieme?

Poi non capisco più nulla, cado in un sonno profondo non riuscendo a leggere la sua risposta. 

me: questo capitolo mi fa schifo, quindi lo pubblico così me lo levo di torno... scusate per lo scempio.

Strange || H.S. || A.U.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora