«Non avresti dovuto affrontare tutto questo da sola.» le disse.

Iris alzò gli occhi dal portatile, «Quando ho rubato quei rapporti, sono corsa a casa per trascrivere tutto sul mio diario, come sempre, ma poi ho capito che avrei voluto correre da te, parlarne con te.»

«Mi dispiace essere sparito in quel modo. Io non pensavo... non ho mai pensato alle conseguenze delle mie azioni.» ammise, «E mi dispiace di aver rovinato tutto.»

«Jack,» era la prima volta che lo chiamava col nome di battesimo, «io capisco perché hai troncato la nostra storia, se vogliamo chiamarla così. Allora non lo capivo, ma adesso sì e non ha più importanza. Tu sei qui, ora, sei l'unico che mi abbia creduto, mentre Leon e Richard pensano che le mie siano le paranoie di una ragazzina.»

Cooper accennò a un sorriso, il suo sorriso da bambino che a Iris piaceva tanto, «Non sei un ragazzina.»

Iris sorrise, «Sono sempre stata più intelligente della media.»

«E anche modesta.» Cooper ricambiò il sorriso, «Forza, rimettiamoci al lavoro. Al momento non abbiamo niente in mano.»

«Ti sbagli.» Iris lo guardò, «Abbiamo Lenny.»

Da quando ospitava Lenny a casa sua, i genitori del suo amico non lo erano mai andati a trovare. Fu una strana coincidenza che Teresa Miller si fosse presentata da lui proprio quella sera.

«Voglio vederlo. Voglio vedere mio figlio.» gli aveva detto non appena A.J aveva aperto la porta di casa.

«Perché questo improvviso interesse?» aveva domandato lui lasciandola entrare.

«Io sono sua madre.»

A.J. la condusse da Lenny che stava facendo un puzzle, non si era accorto della loro presenza, sembrava un bambino indifeso mentre era concentrato.

«È stato lui... a puntare il dito contro suo padre?» domandò Teresa a bassa voce.

A.J. la fissò stupito di quell'accusa, «Non posso dire nulla a riguardo.»

«Cos'è questa storia che state interrogando mio marito?»

A.J. abbassò lo sguardo, «Teresa, non mi occupo io del caso di Maggie.»

«Joe non c'entra niente, era con me quella sera.» disse lei, «A teatro.»

«Non devi dirlo a me. Io non c'entro niente.» ripeté il detective.

«Le nostre famiglie sono amiche da tanti anni, la tragedia ci ha unito ancora di più, non lasciare che ora ci allontani.»

«Ho sempre voluto bene a Lenny come a un fratello.» affermò A.J., «Questo non cambierà mai, qualunque cosa succeda.»

Era tardi, ma Richard, per qualche motivo, era sicuro di trovare Paige Turner al suo studio. La donna non sembrava sorpresa di vederlo, lo fece accomodare e gli offrì una tazza di caffè.

«No, grazie, per oggi ne ho bevuti fin troppi.» si sedette di fronte a lei, poi si alzò in piedi di scatto, non ce la faceva a stare fermo, troppi pensieri si stavano agitando nella sua mente, «Perché ha negato che Maggie aveva una relazione con un uomo sposato?» le domandò Richard, «Sappiamo di Joe Miller, sappiamo tutto.»

«Avevo giurato di mantenere il segreto.» disse lei

«Anche dopo trent'anni?» le chiese il detective, «Anche dopo che la sua migliore amica è stata uccisa?»

Paige lo guardò, poi abbassò lo sguardo, non sapeva cosa rispondere.

«Joe Miller alla fine ha confessato.» riferì Richard guardando fuori dalla finestra.

La ragazza dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora