Capitolo 19

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L'aveva fatto di nuovo. Si era fidata dell'uomo sbagliato. Si riteneva una persona intelligente, eppure aveva lasciato che i sentimenti per A.J. offuscassero il suo giudizio.

Rachel scosse la testa,«È venuto qui tutte le sere, a bere birra e a giocare a stupidi giochi di società. E noi ci siamo fatti ingannare come dei cretini.»

Leon le appoggiò una mano sulla spalla, «Devi parlare con lui. Faccia a faccia.»

«Cosa credi? Che, vedendomi, si sentirà in colpa e ammetterà tutto?» gli domandò lei, «Prima mi ha condotto su una falsa pista a Somerville, per riconquistare la mia fiducia, poi ha aggredito Ethan per farmi credere di essere in pericolo e riavvicinarsi a te, infine ha chiesto a Lenny di picchiarlo, in modo da essere al di sopra di ogni sospetto.»

Lenny non disse nulla, continuava a dondolarsi avanti e indietro.

Leon non sapeva cosa pensare, «Davvero sospetti del tuo ragazzo?»

«Non è il mio ragazzo.» replicò Rachel disgustata, ripensando alle mani si A.J. su di lei. Non poteva aver commesso lo stesso errore. Non di nuovo. O era davvero così stupida?

«Questo non spiega però il coinvolgimento di Taylor Kingston.» osservò il suo fratellastro, «È stato lui a rapire Yvonne e ad aggredire Abby.»

«Devono essere complici, per questo non l'hanno mai trovato. A.J. lo sta proteggendo.» ipotizzò, «Taylor Kingston è l'uomo con la felpa grigia, Lenny l'ha visto aggirarsi nei dintorni della casa di A.J., l'ha chiamato stupido ritardato perché non voleva che s'immischiasse e rovinasse i loro piani. Nel frattempo A.J. si è ingraziato Abby, le ha fatto ascoltare la voce di Taylor Kingston sapendo che l'avrebbe riconosciuto, sapendo che lui aveva portato Yvonne in montagna e che non l'avremmo mai preso. Per questo andava così piano in macchina. Voleva dargli il tempo di scappare.» Rachel scosse la testa, aveva la nausea.

Leon non riusciva a seguirla, «Ma perché farsi picchiare da Lenny?»

«Perché credeva che avrei pensato che il prossimo saresti stato tu e che io non ci avrei pensato due volte a rimandrti a Chicago, rimanendo da sola con lui.» ipotizzò Rachel, «Lui vuole me, ha sempre voluto me.» prese la giacca di pelle, «Resta qui con Lenny.»

«Dove vai?»

«A parlare con A.J.. » si infilò la giacca, «Lo farò confessare.»

«Vengo con te.»

«No. Lenny non è in grado di andare da nessuna parte in questo momento e non voglio perderlo di vista. Deve ripetere a Richard ciò che ha detto a noi. Se glielo dicessi io non ci crederebbe, mi darebbe della paranoica. Ma Lenny... non è in grado di mentire, Richard lo sa.»

«Phoebe.» Leon la prese per un braccio, «Non voglio che tu stia da sola con A.J.. E se ti facesse del male?»

Lei alzò le spalle, «Non me l'ha già fatto?»


Arrivò in ospedale senza accorgersene, come se non fosse stata lei a guidare fin lì, con la mente che vagava tra i ricordi di Oliver e quelli di A.J..

«Perché non sei con Lenny?» le chiese il detective quando entrò nella stanza.

«Dovevo vederti.»

A.J. sorrise, «Dammi subito un bacio.»

Lei obbedì, poco convinta. Poi si sedette sul bordo del letto.

«Non dovresti andare in giro da sola.»

«Sono al sicuro qui con te.» ricambiò il sorriso, «O forse no?»

La ragazza dagli occhi di ghiaccioWhere stories live. Discover now