Capitolo 40

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Joe Miller era pronto a parlare, proprio come aveva previsto Richard.

«Voglio che mi garantisca che nulla di quello che dirò uscirà da questa stanza.» furono le prime parole dell'uomo, «Quello che è successo nella mia vita privata non ha niente a che fare con l'omicidio di Maggie.»

«Per questo non ne ha mai fatto parola con la polizia?»

«Era una faccenda privata.»insistette Joe, «Non c'entrava nulla.»

«Sì, sì, questo lo lasci decidere a me.»

«Ho tradito mia moglie.» ammise infine Joe, «Con la nostra babysitter.»

Ormai era buio, nell'edificio era rimasta solo lei.

Paige sfogliò la rubrica del cellulare, fino a trovare il nome che stava cercando, una persona che credeva fosse sua amica fino a poche ore prima.

«Perché hai raccontato alla polizia di Joe e Maggie?»

«Richard Parrish l'aveva già capito.» rispose Cheryl, «Jason si era lasciato sfuggire qualcosa sulle scritte nei bagni della scuola.»

«Non aveva niente in mano e, soprattutto, non sapevano di Joe.» ribatté Paige, «Richard Parrish lo sta interrogando in questo momento.»

«Bene.» Cheryl fece una pausa, «Così finalmente la pagherà per quello che ha fatto.»

Paige scosse la testa, «La pagheremo tutti.»

Si era sempre occupato di casi minori, il cui colpevole era solitamente la persona più ovvia. In genere lasciava delle impronte sulla scena del crimine, o tracce di DNA oppure confessava tutto tra le lacrime.

Mentre osservava Joe Miller che si lasciava andare a un pianto liberatorio, Richard pensò che non fosse poi così diverso, «Le ha mai fatto dei regali?» domandò a un tratto.

L'uomo di strofinò di occhi, «Sì.»

«Che genere di regali?»

«Libri, cassette musicali, quel genere di cose.»

«Quel genere di cose.» ripeté Richard camminando avanti e indietro.

«Una catenina.» aggiunse Joe, «Con un pendaglio a forma di cuore, come simbolo di quello che provavo per lei.»

Il detective gli si sedette di fronte, «Perché è finita?»

«Era rimasta incinta.» raccontò Joe, «Io avevo già un figlio e... Come ha detto lei, quando arriva un bambino, la felicità della coppia è compromessa. Io non volevo passare un'altra volta quello che avevo passato con Teresa e non volevo lasciare nemmeno mia moglie e Lenny... Lei era troppo giovane, aveva ancora un sacco di cose da fare, l'università... Le ho dato dei soldi.» confessò tra le lacrime, «Per abortire.»

Quella camera da letto, quasi asettica, era l'esatto opposto di quella che aveva intravisto a casa di sua madre. Una volta Julie l'aveva invitato a cena e Cooper si era soffermato sulla soglia di quella che doveva essere stata la stanza di Iris, come attratto da una forza magnetica.

«Ti sei perso?»

Si era voltato e aveva visto Katie, la sorella più piccola, che lo fissava con aria interrogativa.

«Stavo cercando il bagno.» era stata la prima scusa che gli era venuta in mente.

Con le farfalle di carta appese alle pareti, era la camera di una ragazzina che era stata costretta ad affrontare cose più grandi di lei. Quella in cui si trovava ora, invece, era la stanza di una persona disillusa, una persona adulta.

La ragazza dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora