Chapter 12

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CLAY'S POV FLASHBACK.

Prendo Carol per il polso e ci dirigiamo in casa dove la musica si fa più assordante. Non mi sono pentito affatto di aver lasciato Zoe in preda alla disperazione della nostra separazione. Non mi è mai fregato niente di lei e del suo stupido ed egocentrico carattere di merda. Non mi pento mai delle scelte che faccio.

«Prendiamo un drink?» chiedo a Carol urlando.
È bellissima. Ha questo vestito adorabile che le evidenzia le forme al punto giusto, e quel suo viso dolce ma al tempo stesso deciso, mi manda nel panico. Non so descrivere bene questo strano sentimento, ma penso che sia nuovo. Non ho mai provato una cosa del genere solo guardando una ragazza. Lei ha qualcosa...

«Si. Prendo un 'Se* on the beach' grazie» urla al barista.

Lui annuisce e guarda me facendo un cenno come per dirmi se volevo anch'io lo stesso.

«Io prendo uno shot alla vodka grazie.»

Annuisce di nuovo e ci porge le bevande.

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Dopo scherzi, risate, e gli innumerevoli shot di Carol decido di portarla a casa. Era troppo. Non sembrava nemmeno lei.

********
Arrivati davanti la porta di casa, mentre tengo Carol sulla schiena, cerco le chiavi nel suo giacchetto di riserva. Apro la porta e la chiudo alle nostre spalle. Entro in camera sua e la poggio sul letto. Per tutto il tragitto non aveva fatto altro che cantare.
Gli tolgo le scarpe cosi da poterla infilare nel letto.

«Che cosa vuoi fare Clay? Approfittarti della mia sbornia per fare sesso con me? Eh? Rispondi.» dice ubriaca fradicia.

È bellissima anche da ubriaca.

«No Carol, Ora cerca di dormire okay?» dico rimboccandole le coperte.
Cerco di tenere a freno i miei ormoni in tilt, alla vista della ragazza più bella che abbia mai visto su un letto ubriaca. Posso approfittare di lei, si. Ma non so cosa mi tiene a freno tutto ciò.

Si mette a sedere, mi prende il viso tra le mani e mi guarda con quei suoi occhi color grigio-azzurro. I nostri nasi si toccano, le labbra a pochi centimetri di distanza, posso sentire i nostri respiri quasi all'unisono.

«Sei cosi dannatamente sexy Clay.» dice guardandomi le labbra.
Probabilmente vuole baciarmi. Ma no, non voglio. Non cosi. Non in questo modo. Non quando lei è ubriaca e potrebbe non ricordarsi cosa stia succedendo proprio ora. Metto le mie mani sopra le sue e la allontano dolcemente.

«Cos'è? Non mi vuoi baciare Clay?» sbotta innervosita.

«Non in questo modo. Non quando non sei lucida Carol.» dico secco alzandomi.

«Ma vai a farti fott*** Clay.» dice stendendosi su un lato cosi da darmi le spalle.

Pochi minuti dopo, si alza, viene verso di me e si avvicina al mio viso di nuovo.

«Tu mi piaci Clayton.» dice sbattendomi al muro.
Questa non era lei. Era la Carol ubriaca.

«Ed è per questo che ora mi bacerai. So che lo vuoi anche tu, te lo leggo in faccia.» dice con un ghigno.

Mi accorgo che puzza troppo di alcool.

«Carol torna a dormire per favore.»

«Oh no, non adesso.» mi mette una mano sul petto e mi scaraventa sul letto. Si mette a cavalcioni su di me. Mi toglie la maglia.
Basta, adesso è troppo.

«Caroline! Sei ubriaca fradicia. Dormi e riposati per l'amor di dio!»

Dopo vari tentativi sembra aver capito. Il suo viso si intristisce, ma probabilmente capisce e torna a stendersi dandomi sempre le spalle.

«Clay?»

«Si Bimba?»

«Posso dormire abbracciata a te?» mi acciglio sentendo quella sua richiesta che da sobria non si sarebbe mai permessa di farmi.

«Certo piccola»

Si avvicina a me silenziosa poggiando la sua adorabile testolina nell'incavo del braccio e mette la sua mano sul mio petto. Un'ora dopo circa, sento il suo respiro appesantirsi. Così mi tranquillizzo e cerco di addormentarmi anche io. Ma invano.
Perché si stava comportando in quel modo? Insomma si era ubriaca, ma gli ubriachi dicono sempre la verità. Ci conosciamo da poco, non aveva senso dirmi che le piacevo. D'altronde si comporta piuttosto acidamente con me, perciò è un controsenso. Ma a me piace. Non so ma probabilmente mi fa colmare un vuoto che ho. Mi accorgo soltanto ora di provare uno (per così dire) strano sentimento quando sto con una ragazza.

'Ti stai innamorando amico'

Ma quale innamorando. Siamo soltanto... conoscenti. La parola 'amici' non è nemmeno corretta per descrivere la situazione attuale. Si l'ho invitata ad una festa. Ma ciò non vuol dire che siamo amici. Ho intenzione di starle vicino sempre. Forse lei non proverà le stesse cose che provo io quando sono con lei. Ma ho comunque l'obbiettivo di proteggerla sempre.

'E questo non è amore stupido testone?'

Falla finita stupida coscienza. È solo un pensiero gentile che ho fatto. Punto.

Dopo vari tentativi, sento le palpebre pesanti e mi addormento sentendo una parte di me, riempita.

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-Connie

Name of Love.Where stories live. Discover now