capitolo dodici

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sono qui che cerco di pensare a ciò che è successo. 

o meglio cerco di svegliare Elias. sono nel panico più totale, qualcuno ha chiamato la polizia. 

è il caos. 

mi alzano di peso, portano via lui,cerco di dimenarmi, ci riesco e li rincorro. è tutto come una catena di eventi. come dei fotogrammi che vanno avanti a scatti. 

salgo sull'ambulanza , certo, finta, e ci dirigiamo alla Sede. là , lo portano d'urgenza nell'ospedale.

io rimango qui, pregando che sopravviva , perchè non sono capace di pensare che qualcuno di innocente possa morire per colpa mia. 

-non morirà, tesoro. vivrà.- mormora la voce di mia madre, accanto a me.

-lo spero.- mormoro io, guardando il vuoto. non riesco a realizzare che lei, sia riscita a prendere possesso dell'unica persona che mi attraeva fino a pochi minuti fa. 

e io rimango qui , pregando che sopravviva, perchè non sono capace di pensare che qualcuno di innocente possa morire per colpa mia. 

me la pagherà, non può averlo fatto davvero. lui non c'entra niente. 

-pagherà per tutto ciò che ha fatto , tesoro. sono d'accordo con  te.- 

solo ora mi accorgo che ho parlato a voce alta. sorrido leggermente e li guardo. sono la più bella coppia che io abbia mai conosciuto. 

Waiting here for someone
Only yesterday we were on the run
You smile back at me and your face lit up the sun
Now I'm waiting here for someone
And oh, love, do you feel this rough?
Why's it only you I'm thinking of
My shadow's dancing
Without you for the first time
My heart is hoping
You'll walk right in tonight
Tell me there are things that you regret
'Cause if I'm being honest I ain't over you yet
That's all I'm asking
Is it too much to ask?
Is it too much to ask?


canto questo frammento di canzone e la mamma si unisce a me. sorrido. me la cantava quando ero bambina. 

ancora nessuna notizia dai medici.

vengono a mettermi una flebo , sebbene io sia seduta fuori

-cos'è?- 

-morfina. quel braccio deve farti male.- mi dice lui dolcemente. noto un livido sul braccio, ma non avevo fatto caso a niente. 

fa effetto quasi subito e mi rilasso; 

le gocce prendono il tempo del ticchettio dell'orologio e continuano a scandire il tempo finchè l'ultima goccia non scende nel braccio. 

ancora niente dai medici. 

chiudo la piccola valvola del tubo e chiamo qualcuno per farmela togliere. 

-come stai?- mi chiede il piccolo Charlie di fronte a me. 

-ehi piccoletto.- sorrido contenta quasi in trance. la morfina mi fa uno strano effetto.- ho sonno. sono in ansia. ho paura. sono terrorizzata. e non voglio che lui muoia per colpa mia.- 

-non morirà Jes. tiene a te, più di quanto voglia dimostrare , credimi.- 

lo guardo alzando un sopracciglio.

-ma come puoi dire queste cose, se sei cosi piccolo? cioè nel senso..come fai a capirle?- chiedo interdetta. 

-non fare domande sul paranormale e lo sai anche tu.- ridacchia contento. ma sono grata per quello che mi ha detto. mi ha quasi sollevata. 

ma sono ancora abbastanza irrequieta.

  e io rimango qui , pregando che sopravviva, perchè non sono capace di pensare che qualcuno di innocente possa morire per colpa mia.  

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