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Ero lì che stavo leggendo un libro e sorseggiando beatamente il mio espresso, con un sottofondo di una musichina rilassante. Non mi dava l'impressione di essere in prigione. Ero rilassata mi sentivo in una Spa. Magarii... cosa avrei dato per essere li, sotto le mani di una massaggiatrice, be in realta la Waller potrebbe anche farlo eh... con tutti quei dolori alla schiena dopo aver lottato contro quella pazza di un' incantatrice. Per non parlare dei calli ai piedi, che dolore. Ma una parte di me era triste, era vuota, era dispersa. Sapevo che anche se non avrei più lottato la mia vita non era completa senza il mio puddin al fianco. Una pazza non si completa senza un pa...

Booommmm
Booommmm

Come si dice no! Nomini il diavolo e spuntano le corna. Sapevo per certo che Joker non avrebbe mollato. Per nessuuuna ragione al mondo. Era travestito da guardia ed era seguito da alcuni uomini, di sicuro quelli che lavoravano ler lui. Apri la mia cella e io, impaurita, indietreggiai per qualche centimetro. Si tolse la maschera che gli compriva la faccia. Quella faccia che tanto desideravo vedere, quella faccia che era identica a come l'avevo visto l'ultima volta. Senza pensarci piu di tanto gli salti addosso. Mi era mancato il suo corpo contro il mio. Il suo respiro caldo e minaccioso. La sua voce roca. I suoi capelli verdi che sembrava toccare smeraldo sciolto. I suoi occhi azzurri ghiaccio. Lui.
"Si torna a casa baby". Cristo la sua voce. Quella voce che rese la mia testa vuota senza pensieri quando quella dannata di una Waller lanciò una bomba contro il suo elicottero, quella voce che rese le mie orecchie sorde e cieche. Quella voce, proprio come la prima volta, uscitò un'energia impressionante in me. Lui era l'unico e il solo che, nel dire quelle parole, riaccese la fiamma di avventura e pericolo che su Gotham City era morta.
Appena uscii dal carcere con Joker l'allarme scatto "merda.  La Waller è molto astuta vedo eh... non si lascia sfuggire niente" Tutte le celle si aprirono e tutti uscirono. L'unico che venne verso di noi fu Deadshot. Lui sì che era un uomo. Non aveva paura di niente. "Harley tu sei mitica sai"
"Si è mitica quanto mia" disse J lanciandogli un occhiata minacciosa. Quell'occhiata che solo lui sapeva fare, solo lui poteva suscitare terrore in città. "Puddin calmo... è mio amico anche lui" dissi mentre gli lasciai un bacio sulla guancia. "Zitta e sali Harley." Quanto mi era  mancato cazzo.

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