Chapter 1

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Oh mio Dio! Non posso crederci! Sono arrivata ora dalla mia stupenda città di New York ed ora mi tocca anche andare nella mia stupida nuova scuola a ritirare gli orari!

A metá del quarto anno è probabilmente il momento peggiore per cambiare scuola.
Ma tanto ci sono abituata dato che i miei genitori cambiano città ogni qual volta che hanno degli impegni di lavoro.
Mi chiamo Caroline e questa è la storia della mia vita.
Ho 17 anni, sono nata in California, ed il primo mese dopo la mia nascita già residevo in un'altra città. In pratica sono sempre stata la "nuova ragazza temporanea".

Oramai non mi meraviglio più quando i miei genitori mi annunciano che dovremmo, di nuovo, cambiare città;

Non ho mai avuto una migliore amica, ma spero di trovarne una al più presto dato che i miei genitori mi hanno detto che resteremo qui a Miami più del dovuto;

Scendo dalla macchina, appena mio padre parcheggia davanti alla mia futura scuola: "The Miami High School". Ho un outfit leggermente trasandato, in fondo è Domenica e so che non c'è nessuno in giro per la scuola.
Presi gli orari con mio padre, torno nella mia nuova casa.

«Sei contenta?» chiede mio padre durante il tragitto per irrompere quel silenzio imbarazzante.

«Per quale motivo dovrei essere contenta?»

«Beh, resteremo in questa cittá più del dovuto. Dovresti essere felice, lo stiamo facendo per te.»

«Oh si sono felicissima guarda.» dico in modo sarcarstico.

Apriamo la porta di casa e una nuvola di fumo mi travolge.

«OH MIO DIO! MAMMA STAI BENE?»

«TANIA! TANIA TUTTO A POSTO? DOVE SEI?» domanda mio padre.

«Tranquilli! È tutto okay ragazzi! Ho solo bruciato le lasagne» urla mia madre dalla cucina.

Pochi minuti dopo qualcuno bussa alla porta e mio padre apre.
«Salve signori, è tutto okay? Si è sentito odore di bruciato da casa mia e ho pensato di venire a controllare. Serve aiuto?»

Non so chi sia, ma dalla voce deduco che sia un ragazzo sui 18. E quindi per non farmi vedere conciata così rimango ad origliare dietro il muro della cucina.

S'intromette mia madre e dice:
«Si è tutto a posto ho solo bruciato le mie lasagne. Tu dovresti essere McCall se non sbaglio.»

«Giusto, mi chiamo Clayton McCall e abito nella casa accanto.»

«Bene Clay, allora vuoi restare per cena? Porta anche i tuoi genitori.»

Sul serio? Mamma fai sul serio? Dio! Almeno potevi chiedere la mia opinione. Non li conosciamo nemmeno. E poi perche dovremmo avere degli sconosciuti a cena! Ci mancava solo questa.

'E dai Caroline almeno avrai occasione di rimorchiare quel ragazzo, come si chiama? Ah si, Clay'

Zitta Carol interiore, non ti ho interpellata.

'E se è carino?'

Zitta! Non ho tempo per pensare ai ragazzi carini.

«Oh va bene grazie signora. Per che ora sarà la cena?»

«Chiamami Tania, per le 8.30»

«Oh la ringrazio signora Tania allora a dopo.»

Sgattaiolo di sopra senza che i miei mi vedano e comincio a guardami allo specchio. Faccio schifo. Non oso guardarmi ancor di più. Ho questi capelli color cioccolato tutti arruffati come se non ci fosse un domani. E il mio trucco? Non c'è traccia. Assolutamente struccata. Bleh.

Apro l'armadio e comincio a guardare cosa potró indossare per la cena di sta sera.

Bussa mia madre.
Chiudo di corsa lo sportello dell'armadio e mi siedo sul letto.

«Tesoro, sta sera per cena ho invitato un ragazzo con la sua famiglia, saranno i nostri vicini di casa. Tieni.» dice porgendomi 200 $.

«Vatti a comprare qualche vestito sia per sta sera che per la scuola. Ecco le chiavi dell'auto. Mi raccomando sbrigati che alle 8.30 ci sarà la cena»

«Va bene mamma, grazie.»

Esco di casa, e mi dirigo verso un centro commerciale lì vicino.
Entro in un negozio pieno di vestiti casual.
Dopo essermi fatta un lungo giro, prendo una maglia attillata a collo alto a mezze maniche nera, un giacchetto di pelle nero, e dei jeans attillati azzurri strappati. Dopo aver pagato esco dal negozio e scendo al piano di sotto del centro commerciale, trovandomi davanti ad un negozio con dei vestiti da sera fantastici.

Prendo un vestito rosso attillato con lo spacco fino a metá coscia e dei tacchi neri lucidi.

Dopo altri vari giri, prendo altri vestiti, scarpe e trucchi e torno a casa.

Salgo su in camera a provare il mio nuovo vestito rosso. Entra mia madre passandomi il suo cellulare, facendomi un gesto che indicava che c'era qualcuno che mi voleva al telefono.

«Pronto?»

«Pronto? È la signorina Caroline Smith?»

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TAN TAN TAAAAN!!

Hi peoplee!!!
Mi chiamo Corinne e ho deciso di scrivere questo libro perchè adoro scrivere e condividere le mie storie con altre persone. Spero che vi sia piaciuto questo mio primo capitolo. Continueró sicuramente!
Un bacione❤️❤️

Name of Love.Where stories live. Discover now