Perché sei vicino ai cancelli??

Eren 10:05:

Mi hanno detto di aspettare una guida, quindi sto aspettando... Cosa c'è che non va?

Levi 10:06:

Cosa c'è che non va?! Sei lì fuori ad aspettare il grillo parlante che ti faccia da guida? Andiamo, era scontato che dovevi aspettarla all'interno dell'edificio, in segreteria. Sai, quel magico e sconosciuto luogo, dove si recano gli alunni nuovi e i genitori in cerca di informazioni.
Lo hai studiato con Erwin l'altro giorno!

Eren 10:06:

Ah.

Levi10:06:

Diamine, muoviti ad entrare. Se la guida è già lì, usa qualche scusa per giustificare il ritardo.

Eren 10:06:

Uh si, potrei dire che mi è morto il cane, qualche giorno fa ho visto un tizio di una serie tv usare questa scusa.
Ed è andata bene, l'altra persona gli ha creduto.

Levi10:06:

No, tu hai visto un tizio "idiota" di una serie tv usarlo come scusa. E un altro tizio "idiota", credere a quella scusa.
Poi che crudeltà, povero cane.
Ora muoviti ad entrare, moccioso.

Eren 10:06:

D'accordooooooo

Il castano si diresse, a passo svelto e ansioso, verso l'edificio. Una volta entrato, si ritrovò in un lunghissimo corridoio pieno di bacheche con sopra affissi un'infinità di volantini. Alla fine del corridoio si aprivano altri due corridoi che portavano ad altri corridoi, e una rampa di scale che portava ad un piano superiore.
Arrivò alla fine del corridoio e si affacciò per chiedere indicazioni a qualcuno. Non vedendo nessuno, iniziò a vagare per i corridoi, a volte pieni di armadietti e altre volte pieni di aule. Dopo qualche minuto, mentre ancora vagava senza meta, scorse una donna anziana, che a passo ansioso, si dirigeva nella sua direzione.
«Ragazzino vai subito in classe!» trillò affannata, per via delle pesanti borse che portava.
«Mi scusi, sono nuovo... cercavo la segreteria.» cercò di giustificarsi.
«Ah, scusami tanto caro. Pensavo fossi uno di quei soliti ragazzacci che cerca di saltare le lezioni.» sospirò.
«Ti accompagnerei pure, ma vedi... sono in ritardo per la lezione.» si scusò dispiaciuta, facendo scuotere le borse.
«Non si preoccupi, mi basta anche solo un'indicazione.» sorrise Eren in quel modo che solo lui sapeva fare. Dopo le semplici indicazioni della donna, salí al secondo piano, salendo un'altra rampa di scale lì vicino, e si diresse verso la segreteria.
Quella scuola essendo un istituto più vicino al settore artistico, aveva i corridoi colmi di statue e quadri, probabilmente create dagli alunni stessi. Ogni tanto, Eren si fermava a contemplare quelle opere, poi ricordandosi di essere in ritardo iniziava a correre verso la segreteria, con la simpatica compagnia del suo neurone che gli urlava di muoversi. L'edificio era alto ben cinque piani, ed Eren sperò vivamente che la sua classe non si trovasse all'ultimo.

Entrò all'interno della segreteria e si ritrovò teletrasporto in un'atmosfera ansiosa e indaffarata.
Una ventina di persone che correvano avanti e indietro, che stampavano fax, e c'era chi discuteva animatamente, al telefono o di persona, con qualche apprensivo genitore.
Provò a chiedere informazioni, ma erano tutti così indaffarati, che non si accorsero neanche della sua entrata e presenza.
Adesso a chi chiedo informazioni...
Sospirò mentalmente. Se la guida non era lì perché aveva fatto tardi, allora avrebbe dovuto chiedere a qualcuno della segreteria... se solo riuscisse a far notare la sua presenza... sarebbe tutto più semplice.
Sospirò e guardò l'orario per controllare se, effettivamente, aveva fatto molto tardi e purtroppo per lui erano le 10:25, doveva aver perso molto tempo per i corridoi.
Sentì la porta della segreteria aprirsi di botto e quello attirò l'attenzione di due o tre segreterie lì vicino.
Forse sarei dovuto entrare così...
Si appuntò mentalmente.
Si voltò e si ritrovò a guardare un ragazzo dalla chioma bionda, che respirava ansante poggiando le mani sulle ginocchia e piegandosi in avanti esausto. Quando finalmente si fu ripreso, alzò lo sguardo azzurro in quello smeraldo del castano.
«Eren...»

KINGS MAN ~ RirenWhere stories live. Discover now