~capitolo diciassette~

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Tra due giorni dovremo tornare in Italia e sinceramente io non me la sento. A pensarci mi viene da piangere, devo resettare tutto e tornare a vivere l'altra vita quella dell'Italia, ormai per me è come vivere due vite.

La cosa strana però è che quando andavo in Marocco c'era sempre qualcosa che cambiava, per esempio quest'anno nel parco giochi in cui avevo passato tutta l'infanzia sono stati cambiati tutti i giochi.

Mentre quando torno in Italia tutto è come prima, non cambia mai niente!
Ecco Zineb e Noura mi stanno chiamando per una video-chiamata.

Io-"Salam (ciao) come state!"
Zineb-"noi bene, piuttosto, come stai te?"
Io-"eh va... la cosa bella è che tra pochi giorni vi rivedrò, finalmente!"
Zineb-"e non sai che notizia ti sta aspettando! Vai Noura parla!"
Io-"davvero? Cosa?!"
Noura-"ehm... beh ti ricordi il ragazzo che vedevo sempre al pullman?"
Io-"quel figo? Cos'ha?"
Noura-"ha chiesto la mia mano!"
Io-"no! Wow che bello! Sono contentissima per te! E tu Zineb, ancora nulla?"
Zineb-"mah niente di che haha"
Io-"okay ragazze vi saluto, bacioni!"

Allora adesso vi spiego bene chi è il ragazzo che è andato a chiederle la mano: è più grande di lei di un paio di anni; è molto simile a Louai ecco perché lo trovo figo e attraente e anche lui ha muscoli e spalla larga!

Sono felicissima per lei non vedo l'ora di vederla sulla al3ammarya (oggetto che si usa per trasportare la sposa durante il matrimonio) incha'Allah (se Allah vuole).

Sono andata in soggiorno con Dada e abbiamo pranzato in famiglia era una domenica così tranquilla che mi deprimeva; tutte le domeniche mi deprimono però questa aveva qualcosa di molto più deprimente del solito.

Sembra che non partiremo perché ho sentito la moglie di mio zio che diceva che domani andremo al mare, però probabilmente parla di lei, dello zio e Louai allora ho lasciato perdere.

Adesso sono le 20:27 e mi stanno chiamando per mangiare ma il cibo non mi vuole proprio passare sono andata in camera e mi sono messa sotto le lenzuola per dormire, le lacrime stavano scendendo senza che me ne accorgessi.

Come posso lasciarlo e andarmene come se non fosse mai successo nulla, mi sento come rinchiusa in una gabbia senza trovare la chiave per uscire. Ho il cuore a pezzi, non ce la posso fare, non posso andare proprio adesso.

Mi sveglio con un mal di testa atroce, solo adesso ricordo: ieri ho continuato a piangere fino all'alba.

L'odorino della deliziosa colazione che prepara la zia si è sparso per l'intera abitazione. Ho aperto la porta per uscire quando vedo Louai che tiene la mano verso di me.

Io-"cosa stai facendo?"
Louai-"ehm... stavo venendo a svegliarti"

Wow! Era venuto a svegliarmi, non ci credo, voleva veramente svegliarmi! Per tutto l'arco del tempo in cui sono stata in questa casa non è mai venuto a svegliarmi e questa volta che lo voleva fare io non gliel'ho permesso!

Immaginatevi aprire gli occhi al mattino e ritrovarsi l'amore della propria vita che vi sta chiamando.

Io-"davvero? Ah non c'è bisogno ormai mi sono svegliata da sola"
Louai-"allora andiamo a fare la colazione"
Io-"okay andiamo! Mmm... c'è un profumino delizioso!"

Siamo scesi in cucina e abbiamo cominciato a mangiare quello che c'era sul tavolo.

Louai-"mangia Sanae!"
Io-"è che... non ho tanta fame"
Louai-"ma guardati quanto sei dimagrita, devi mangiare"
Io-"davvero? Sei serio?"
Louai-"no vabbeh ancora non sei dimagrita però se continui di questo passo..."
Io-"no! Sono già troppo magra, non posso dimagrire ancora!"
Louai-"allora mangia"
Io-"mhh va bene..."

Ho iniziato a mangiare ma comunque non mi passava, ho cercato di non darlo a vedere ma ad un certo punto non ce l'ho fatta e sono andata in camera.

Ho chiuso la porta a chiave e sono entrata in bagno: ho bisogno di rinfrescarmi un po' la mente. Sono uscita dal bagno avvolta in un morbido accappatoio di cotone e un asciugamano alla testa, ha una forma come quel specie di cappello che mettono gli indiani.

Mi sono cambiata e asciugata i capelli, ci ho messo un po' ma ne valsa la pena! Sono le 17:32 e qui a casa non riesco più a rimanere, devo uscire un po' a sentire l'aria fresca.

Sono scesa e dalla porta che dà al giardino vedo Louai seduto su una delle sedie che contornano il tavolo.

Sembra non essere di buon umore, lo percepisco dall'espressione del suo viso e anche perché ogni volta che aveva qualche problema è là dove si rifugiava.

Non so se la cosa più giusta sia andare da lui o restare qui a guardarlo... ma penso che chiunque al suo posto vorrebbe qualcuno che lo appoggi, quindi vado verso di lui.

Sono arrivata, mi sono seduta accanto a lui ma sembra non accorgersi, continuo ad aspettare ma non ha nessuna reazione.

Io-"ehm Louai come stai?"
Louai-"ti posso chiedere una cosa?"
Ha parlato con un tono molto rigido e serio, l'espressione facciale fa molto paura... e non ha risposto alla mia domanda.
Io-"d-dimmi"
Louai-"se io ti chiedessi di uscire dalla mia vita, tu lo faresti?"
Io-"m-ma perché questa d-domanda? S-se non mi vuoi più, bastava dirlo... me ne sarei subito andata"

Perché questa domanda?! Cosa gli ho fatto di male? Ho sbagliato qualcosa? Una lacrima mi è scesa dalla guancia, una di quelle lacrime che bruciato, quelle che al loro posto preferiresti morire.

Me ne stavo per andare quando mi placa, strattonandomi per  il braccio fino a farmi sedere sulle sue gambe, il suo viso era vicinissimo al mio. La sua mano si è posata sulla mia guancia e con un dito mi asciuga la lacrima.

Louai-"ma perché te la prendi tanto? Io non ti ho detto di uscire dalla mia vita... era solo una domanda"
Non ho detto niente, l'ho solo abbracciato, è l'unica cosa di cui ho bisogno.

Al mattino mi sveglio incomincio a preparare la valigia, poi mi accorgo che la mamma non ha ancora preparato niente, ma sta preparando la colazione...

Sanae e Louai |IN REVISIONE|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora