~capitolo tre~

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Sono le cinque del mattino e io sono agitatissima! Mi alzo dal letto e vado a fare la colazione anche se non mi passa per l'abbondanza di felicità,  poi mi preparo per andare in Marocco!!!

Mi metto un vestito lungo di un blu acceso che fa risaltare i ricami nei contorni.

Ieri quando ero sdraiata sul letto sono rimasta indecisa su che scarpe indossare e quando incomincio a vestirmi ricordo di non aver ancora deciso che scarpe mettere!

Oddio non posso aver dimenticato un dettaglio così importante del mio look, sembro quelle dei film che vogliono essere perfettissime e se trovano un capello fuori posto ne fanno tragedia.

Ma io non sono così, anzi sono una che al mattino non guarda nemmeno che cosa si sta mettendo addosso...

Non sono una a cui piace stare al centro dell'attenzione piuttosto preferisco essere invisibile, no no forse ho un po' esagerato: non voglio essere invisibile tantomeno al centro dell'attenzione.

Ma questo è un evento che continuerò a ricordare e perciò voglio almeno avere un look un po' differente dal solito. Non posso dopo tre anni che non vedo il ragazzo che sognavo giorno e notte farmi vedere in una situazione poco bella se così si può dire. Tornando a noi:

Io-"Mamaa ajii! (mamma vieni)"
Mama-"Hana (eccomi)! Perché urli così malki (cos'hai)?"
Io-"mama non so quale tra tutte queste scarpe mettere!"
Mama-"Allah yehdik (che Allah ti calmi)! Mi fai tutto questo casino per delle scarpe? Va beh secondo me andrebbero benissimo queste qui"

Mi dice indicandomi dei tacchi interamente in colore blu con un'apertura all'estremità delle dita dei piedi, boh sinceramente mi sembrava fossero meglio i tacchi neri con la zeppa però...

Io-"Grazie mama lhbiba dyali (tesoro mio)! Vado subito a prepararmi"

Dopo questo "piccolo contrattempo" mi metto il vestito, i tacchi ed un velo bianco con naiviya (cappuccio sotto il velo, li vedete no? Le ragazze che indossano il velo, la maggior parte di esse, mettono il velo con un triangolino sulla fronte di un colore diverso rispetto al velo in sè. Quel triangolino è la cosiddetta "naiviya") anch'essa blu e come sempre una borsa di pelle bianca.

Dopo mezz'ora di preparazione prendo il corano e inizio a leggere sourate Al-Baqara (il versetto della Giovenca) la vorrei imparare tutta anche se è il versetto più lungo del libro sacro.

Sento poi mia mamma che mi avvisa di salire in macchina allora scendo di corsa e vado verso il cancello ed entro in macchina. Finalmente si parte!!

Sto pensando a cosa fare quando arriverò in Marocco, cioè come mi dovrò comportare con tutti? E soprattutto con Louai, cosa farò?

Sono troppo agitata! Non so se quello che provo per lui è veramente amore o solo una cotta adolescenziale, ho paura che quando lo rivedrò tutto quell'amore che provo per lui svanisca o che magari non sia comunque come prima.

Il tempo scorre, noi cresciamo, il mio amore si rafforza di più e la sola idea che lui non provi niente nei miei confronti mi terrorizza.

Mi spaventa anche che il continuo amore che gli do, senza riceverne in cambio, possa svelarsi inutile alla sua continua ignoranza verso di me.

Sono seduta sul sedile posteriore i chilometri si stanno facendo infiniti e l'ansia si fa sentire sempre di più.

L'anno scorso, quando mi coinvinsi che Louai si sarebbe fatto vedere in Marocco fui più agitata di adesso perché credevo che sarebbe venuto a passare anche solo due giorni in Marocco e non sempre a stare sempre in America.

Ne fui talmente coinvinta che si sarebbe fatto vedere quella volta, nonostante mi abbia già deluso un paio di volte precedentemente, a tal punto da esserne più che certa; ma invano mi deluse pure quell'anno.

Non ho intenzione di illudermi un'altra volta perché è stata colpa mia, sono stata io ad averlo voluto e sono stata io ad aver creduto nell'idea che sarebbe venuto.

Ricordo ancora quando scoprii che lui non ebbe l'opportunità di venire perché aveva degli esami e che FORSE sarebbe venuto il mese dopo...

L'attesa fu sfiancante arrivò il giorno in cui dovette venire quando mi dissero che non veniva più, in quel momento mi sentí crollare il mondo addosso non tanto per il fatto che non sarebbe venuto ma per la speranza o meglio l'illusione che mi feci.

Da quel momento decisi che per niente e nessuno mi sarei mai più permessa di illudermi in quel modo assurdo tanto da doverci star male per una settimana e risentirne tutta la vita.

La cosa che mi lasciò ancor più sbalordita è stato quando venni a sapere, in porto, che lui era appena salito in aereo... ci rimasi male sì, sentì come un pugno al cuore tanto da sentirlo stringersi e battere forte.

Avevo capito che mi voleva evitare e per quale motivo sennò? Non mangiai assolutamente nulla per tutta la giornata, mi inventai una scusa dicendo che sentivo un forte mal di pancia e non erano bugie il male lo sentivo davvero.

In quel momento l'unica cosa che volli fu buttarmi tra le braccia delle mie amiche che conosco sin dalla più tenera età, Zineb e Noura, ma non potei siccome fui in transito sulla nave per andare in Italia.

Ora non posso illudermi ancora dopo tante o troppe delusioni, lo so che per qualcuno di voi io sto esagerando ma non è così perché sentirsi evitati, ignorati o peggio ancora indesiderati è la cosa più brutta che possa accadervi.

Ma per chiunque sente di esser trattato in questo modo si sentirebbe anche peggio di come mi son sentita io.

È già sera e siamo arrivati più o meno tra Pavia e Alessandria; sono distrutta al cento per cento credo che farò un pisolino, anche se non so se riuscirò a dormire con tutto questo fracasso prodotto dal traffico e dalla macchina stessa.

Una volta siamo andati con l'aereo e ha cominciato a girarmi la testa e ho iniziato a vomitare di continuo praticamente ho vissuto tre ore d'inferno da lì ho giurato che non sarei mai e poi mai più risalita in un aereo.

Quindi al ritorno ho obbligato i miei a farsi mandare la macchina dall'Italia per poter tornare con l'auto.

Sembro viziata lo so, ma provateci voi ad andare in aereo e continuare a vomitare per tutto il viaggio!

Sto provando con tutte le posizioni che conosco per poter dormire, ma niente è frustrante, ma poi il sonno mi ha travolto all'improvviso senza che ricordassi come e quando mi sono addormentata.

È mattino presto e  appena mi sveglio penso al sogno che ho fatto, un sogno come dire? Bello ma brutto... va beh ve lo racconto come "un'avventura" vissuta:

"Ero già in Marocco e vicino a me c'era una ragazza, non riuscivo a riconoscerla ma il viso mi era famigliare.

All'inizio mi parlava scherzosamente con un sorriso stamapato in faccia, adesso che ci penso era davvero inquietante ma in quel momento lo vedevo come un sorriso di felicità.

Poi d'un tratto entra Louai non sembrava essere affatto contento mi guardava con occhi speranzosi, era come se con quello sguardo mi volesse dire tante cose che non poteva o non riusciva a dirmi.

Finché non lo spinse a sè la ragazza seduta vicino a me dicendo di essere la sua futura moglie.

Io non ebbi reazione ero semplicemente bloccata come se non potessi più parlare, non provavo tristezza nè rancore semplicemente indifferenza non so perché."

Non so bene cosa fosse quel sogno o incubo, credo sia solo frutto della mia mente e di Shaytan (satana) scaccio il pensiero e guardo alla finestra.

Il sole splende in alto nel cielo e gli uccelli canticchiano in coro come ad essere in un concerto e si fa più vivo quando un venticello mi sfiora le guance facendo scricchiolare con un suono melodico le foglie sulla chioma degli alberi.

Siamo usciti finalmente dalla macchina e andiamo a pranzare in un ristorante sono le 12:34.

Siamo entrati e appena ci hanno messo il cibo davanti l'ho divorato in meno di cinque minuti!

Siamo risaliti subito in macchina e siamo ripartiti è arrivato il giorno dopo.

È mattino presto, forse le sette e siamo finalmente arrivati al porto di Genova! Non ci credo!!

Sanae e Louai |IN REVISIONE|Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin