Capitolo 53 - Discussione molto animata

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Ma cosa gli prende adesso?

Dovrei respingerlo, sono sicura che dovrei respingerlo. Il mio cervello non fa che ripetermelo. Ma prima di farlo, voglio godere qualche istante di questa divina sensazione di beatitudine che le sue braccia mi infondono.

Mi stringe vigorosamente al suo petto e vengo investita dal suo profumo, un profumo maschile e delicato che mi manca da morire.

Sento il mio respiro farsi corto e le lacrime affiorarmi alle palpebre, come se l'improvviso calore del corpo di Leonardo fosse riuscito ad infrangere gli argini in cui in questi giorni ho confinato le mie emozioni più profonde, nel vano tentativo di reprimerle.

<<Per fortuna stai bene!>> dice lui con voce rotta, <<Ero terribilmente preoccupato! Avevi il cellulare spento e non sapevo cosa pensare>>.

Leonardo era preoccupato?! Lui che ha ignorato le mie chiamate, senza mai ritelefonare, lasciandomi nel dubbio continuo che potesse essergli accaduto qualcosa di terribile, era preoccupato?! La sensazione deliziosa e suadente in cui mi sono persa non appena ho sentito le braccia di Leonardo stringere la mia vita e le mie spalle, lascia nuovamente spazio alla rabbia.

Non permetterò a Leonardo di riportarmi nel baratro in cui sono finita dopo che mi ha scaricato!

Poggio una mano sul suo petto e spingo con forza per allontanarlo da me.

<<Eri preoccupato?!>> domando a Leonardo in tono sarcastico. <<Si può sapere cosa vuoi, Leonardo? Perché sei venuto? Non riesco proprio a capirti>> dico scuotendo la testa e stringendomi le braccia al petto, come a volermi proteggere dal freddo profondo che mi ha sopraffatto non appena ho allontanato il corpo di Leonardo dal mio.

<<Ho bisogno di parlarti. È importante>> dice lui, cercando di allungare una mano fino alla mia guancia.

Io mi scanso, prima che lui possa toccarmi. Non voglio che mi tocchi di nuovo, altrimenti non sarò in grado di respingerlo ancora. Non deve sfiorarmi ancora, o crollerò nuovamente tra le sue braccia. E non voglio che questo accada.

<<Allora parla. Ti ascolto. Dimmi quello che devi e poi vattene subito!>> gli dico con freddezza, facendo appello a tutte le mie forze per non crollare in lacrime.

<<Sono venuto a parlarti del ragazzo che abbiamo incontrato davanti alla caserma dei carabinieri tre settimane fa. So che sei uscita con lui ieri>> dice Leonardo con volto torvo. Ma come fa a sapere che sono uscita con Stefano? E soprattutto: come si permette di venire qui a fare il geloso, dopo avermi scaricato?

<<Come fai a sapere che sono uscita con Stefano?>> domando, spalancando gli occhi e corrugando le sopracciglia.

<<Questo non è importante. Ma vedi, Angelica, credo che quel ragazzo possa essere in qualche modo implicato nella questione di Julius. Lui è stato visto appostato sotto casa mia più di una volta, come se stesse osservando i miei movimenti. Inoltre sembra che conosca anche Veronica e che...>>.

<<Basta!>> urlo, allungando una mano in un gesto che vuole essere un chiaro segno di chiusura verso l'assurdo dialogo che sto avendo con Leonardo.

Sono fuori di me! Non solo Leonardo evidentemente ha messo qualcuno alle mie calcagna per spiare i miei movimenti, ma si permette persino di infangare la reputazione di un ragazzo dolce come Stefano. Ma cosa prende improvvisamente a Leonardo? Non lo riconosco più! Ma di che razza di uomo mi sono innamorata?

<<Angelica, ti prego, ascoltami! È importante!>> sento Leonardo supplicarmi in tono accorato. Ma io non voglio più sentire una sola parola!

<<Non voglio ascoltarti, Leonardo! Non ti riconosco più! Come ti permetti di accusare Stefano in questo modo? Sei forse impazzito?>> inizio a gridare, senza rendermi conto di aver alzato il tono della voce tanto da poter essere sentita in tutto lo studio.

<<Angelica, tu devi ascoltarmi! È importante! Non voglio che ti accada nulla!>> dice Leonardo con voce ferma, ma tono quasi sommesso, cercando di avvicinarsi a me e di prendermi una mano.

Io faccio un passo indietro e lo respingo nuovamente.

<<Vattene!>> grido con le lacrime che iniziano a scendermi sul viso, <<Vattene adesso! Non voglio ascoltarti! È evidente che mi hai fatto seguire da qualcuno e che scoprire che sono uscita con Stefano ti ha infastidito. Ma questo non ti dà alcun diritto di parlare male di un mio amico! E tanto per la cronaca - così potrai risparmiarti la fatica di farmi pedinare da qualcuno - stasera ho un appuntamento con Stefano!>>.

Leonardo spalanca gli occhi come se gli avessi dato uno schiaffo e il suo volto si fa scuro.

<<Angelica, non è come pensi. Non ti sto facendo controllare per...>> inizia lui a giustificarsi, ma viene interrotto da Alessandro che - probabilmente sentendomi gridare - ci ha raggiunto nella mia stanza, spalancano la porta senza bussare.

<<Cosa sta succedendo qui? Leo, mi vuoi spiegare cosa sta succedendo? So che sei venuto a parlare con Angelica, ma è evidente che questo non è né il luogo né il momento per una conversazione complicata come la vostra>> dice Ale indicando con un braccio nella mia direzione. Io ho iniziato a singhiozzare in maniera convulsa, in preda all'insieme di emozioni che ero riuscita per giorni a confinare in un angolino della mia anima, ma che ora sono esplose in tutta la loro ferocia.

<<Sto solo parlando con Angelica. È importante Alex. Tu ed io ne abbiamo già discusso. Conosci il motivo per cui sono venuto. Si tratta di quel ragazzo, quello Stefano>> risponde Leonardo ad Alessandro.

<<Leo, sai come la penso in proposito. Credo che tu abbia affrettato il giudizio su quel ragazzo. Probabilmente sei troppo coinvolto per vedere in maniera obiettiva la situazione. Forse è meglio se adesso esci di qui, per favore>> replica Ale serissimo, fissando gli occhi in quelli dell'amico. Io riesco a malapena ad osservarli, in preda ad un pianto ormai irrefrenabile.

<<Alex, è importante! Potrebbe...>> tenta di insistere Leonardo, senza tuttavia riuscire a concludere la frase, poiché viene interrotto ancora da Alessandro.

<<Leo, guarda in che stato è Angelica>> dice Ale indicandomi. Leo si volta ad osservarmi per alcuni istanti. Sul suo viso compare un'espressione di sofferenza e rammarico, che mi fa soffrire ancora di più.

<<È meglio se per adesso te ne vai>> conclude Alex.

Leonardo mi fissa ancora per un momento, poi abbassa la testa a guardare il pavimento e, senza più dire una sola parola, varca la soglia della stanza per andarsene in assoluta solitudine.

Se confessi, ti sposo!Where stories live. Discover now