Capitolo 25 - Una visita inaspettata

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Leonardo

Questa mattina mi sono svegliato pieno di energia, nonostante non abbia chiuso occhio per buona parte della notte.

Ero troppo felice per riuscire a dormire. Ho passato l'intera nottata a rievocare il pomeriggio trascorso con Angelica, risvegliandomi di continuo, in preda ad uno strano senso di agitazione e di turbamento che mi è completamente sconosciuto.

Non mi sento così emozionato da anni. Anzi, pensandoci bene, forse non mi sono mai sentito così emozionato per una donna, neppure per Veronica. Lei ed io abbiamo vissuto anni sereni e, per alcuni versi, indimenticabili, prima che iniziasse la crisi.

Quando è nato Marco ho provato una gioia tanto smisurata da non poterla neppure descrivere a parole, e sarò eternamente grato a Veronica per avermi regalato quella gioia.

Tuttavia non posso dire di aver mai provato per la madre di mio figlio l'emozione e l'attrazione travolgenti che sento di provare per Angelica.

Quando sento il corpo di Angelica vicino al mio, ho l'impressione che mi manchi il fiato. Per non parlare di ciò che ho provato quando ho sentito la morbidezza della sua pelle sotto le mie dita: la sensazione è stata tanto forte da provocarmi una fitta al petto che non credo di aver mai provato prima. Come un senso di vuoto che il mio corpo ha sentito di poter colmare soltanto con la presenza di Angelica.

Tutto questo per me è inaspettatamente nuovo. Non credevo neppure di essere il tipo di uomo che si ritrova a fissare il soffitto come un cretino, cercando di memorizzare in ogni minimo particolare le espressioni che il volto di una donna può assumere. Eppure stanotte mi sono scoperto a rievocare le piccole rughe di espressione che si formano tra le sopracciglia di Angelica quando è perplessa o accigliata, la fossetta asimmetrica che le si forma sulla guancia sinistra quando sorride, le guance che le si imporporano quando è imbarazzata, e l'abitudine che ha di portarsi i capelli dietro un orecchio quando è a disagio.

Veronica si è sempre lamentata del fatto che sono troppo misurato e fino ad ora non ho potuto darle torto. "Mai uno slancio di passione", "sempre algido e controllato" si è in più occasioni lamentata la mia ex, fin dall'inizio del nostro rapporto.

Ma in questo momento dell'uomo algido e misurato nelle emozioni non sembra rimasto più nulla.

Sento il cuore che accelera i suoi battiti semplicemente ripensando al momento in cui ieri ho cinto la vita di Angelica. È stato solo per il tempo necessario a scattare una foto, ma quell'istante è bastato a farmi sentire vivo, come non mi sono mai sentito prima.

Varco la soglia del mio studio quando sono ormai passate le dieci. Non è da me arrivare così tardi in ufficio. Di solito arrivo molto presto per sfruttare le prime ore del mattino, quando il telefono dell'ufficio non suona ancora ininterrottamente.

<<Buongiorno avvocato>> mi accoglie la mia segretaria, mentre io mi guardo intorno per vedere se Angelica è già arrivata. Sono impaziente di rivederla.

<<Buongiorno Chiara>> dico alla mia segretaria poggiando alcuni documenti sulla sua scrivania. <<Giornata meravigliosa, non trova?>>.

<<Mmm... Lei non la racconta giusta!>> dice Chiara sorridendo e osservandomi con sguardo indagatore, mentre mi punta un dito contro. <<Non credo di averla mai vista così sorridente di prima mattina>>.

<<Mi sono semplicemente svegliato di buon umore>> dico sorridendo come un ebete e guardandomi ancora in giro in cerca di Angelica. <<Sa se Angelica è già arrivata?>> domando poi a Chiara, fingendomi interessato alle notizie in prima pagina dei quotidiani, che la mia segretaria mi fa trovare ogni mattina in studio, insieme alla posta.

Se confessi, ti sposo!Where stories live. Discover now