Epilogo - Parte Finale

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*Passate a leggere lo spazio autrice. Buona lettura!

La pioggia le irrorava la faccia, i capelli gocciolanti le si erano attaccati alle guance e al collo e nonostante facesse fatica a camminare attraverso il terreno impantanato, Camila proseguiva imperterrita.

Lauren, con la coda dell'occhio, aveva notato il suo faticoso avanzare, ma aveva preteso che niente fosse e non si era lasciata distrarre. La sua attenzione era focalizzata sulla palla che schizzava attraverso la pioviggine, seguendo una traiettoria decisa che terminava quando incontrava la sua mazza. Piegò il corpo di lato, concentrò tutta la forza che aveva nella presa e colpì l'ennesima palla, mandandola fuori campo.

Camila si posizionò di fianco a lei, incrociò le braccia al petto e la guardò senza dire una parola, aspettando che fosse l'altra a motivare il suo comportamento insensato. Comprendeva che le discrepanze con le madre avessero recato attriti anche al loro rapporto, ma che bisogno c'era di allenarsi sotto la pioggia battente per sfuggirle? Per un secondo, un attimo che ebbe una brevità inafferrabile, ma colmo di paura, Camila si domandò se non avesse davanti la ragazza con la quale si confortava al liceo. Non le piaceva pensare che Lauren avesse riacquistato tale inclinazione del suo carattere, perché sapeva con quanta operosità si era impegnata per disfarsene.

«Non hai intenzione di dire niente?» Domandò infine la cubana, arrendendosi al silenzio della corvina.

Lauren colpì ancora una volta la palla, stavolta digrignò anche i denti e il suo sguardo di incupì, come se la mazza si scontrasse con qualcosa diverso dal cuoio e più simile a ciò che personificava la sua rabbia.

«Sì.» Esordì, riservando a Camila solo un'occhiata fugace per poi concentrarsi nuovamente sulla palla «Allenamento a porte chiuse.» Ripeté fredda, tono più algido della pioggia che le bagnava.

«Ma smettila.» Scosse la testa Camila abbattuta. Lasciò ciondolare le braccia lungo i fianchi, sospirando rumorosamente, un sospiro che si perse nell'aria.

«Non ti comporti così da anni, non ricominciare adesso.» Una tacita supplica travestita da esasperazione fuorviò le reali preoccupazioni di Camila.

Non voleva che Lauren perdesse tutti i cambiamenti apportati, perché si era innamorata della ragazza spaesata e timorosa, ma amava la donna stoica e matura che la scortava ogni giorno attraverso le difficoltà.

«Camila, voglio solo stare un po' da sola. Non mi sembra di...» Si interruppe, assottigliò le labbra e colpì la palla che sfrecciava nella sua direzione «...Chiedere molto.» Terminò trafelata; anche se non aveva corso, quell'attività richiedeva un importante sforzo fisico che le procurava l'affanno. Camila anelava soltanto per aver arrancato nel fango.

«So cosa vorresti, ma non è ciò di cui abbiamo bisogno.» Le fece presente, ma le sue parole vennero inghiottite della pioggia che con la sua impertinenza aveva sopraffatto la voce della cubana.

Ripeté la frase a volume più alto, sicura stavolta che Lauren l'avesse udita a seguito della scrollate di testa che aveva compiuto.

«E di cosa abbiamo bisogno Camila?!» Urlò Lauren, spostando le ciocche fradice incollate  al volto «Di far credere che la nostra relazione sia una cosa sbagliata? Di pretendere che redimersi sia la soluzione giusta? No dimmelo perché, io proprio non lo capisco!» L'ira trapelò chiara nelle parole venefiche che rigurgitava la ragazza, ma impegnò quel fardello di rabbia nell'impugnatura della mazza e anche stavolta colpì con forza la palla, lasciando uscire un grido.

Just friends ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora