Capitolo 4

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Venerdi. Cazzo già è venerdi! Mi sono risvegliata con un'ansia addosso e un mal di pancia atroce. Il ciclo ha scelto bene di anticipare un giorno e farmi stare male il giorno della mia festa di fidanzamento. Sono le sei e mezza e mi sto preparando. Sento l'acqua scorrere della doccia nella camera di Luca. Questa mattina faremo colazione al ristorante dei suoi e sono letteralmente tesa. Poi andremo a lavoro insieme.
Finito di prepararmi trovo Luca già bello pronto, vestito nel suo abito di alta sartoria nero. Ha la sua borsa in mano ed è teso.
-"Buongiorno" dico con un sorriso timido abbassando gli occhi appena mi vede e mi squadra dalla testa ai piedi. Poggia la sua borsa sull'isola della cucina e si avvicina. Mi alza il viso con le sue grandi mani calde e ci fissiamo negli occhi.
-"Buongiorno" sussurra fissandomi e poi corruga la fronte.
-"Stai bene? Ti vedo troppo bianca questa mattina" dice indagando. Io alzo le spalle.
-"Si sto bene, a parte il mal di pancia da ciclo. Ho preso un antidolorifico" gli rispondo.
-"Bene" dice allontanandosi e riprendendo la sua borsa in mano.
-"Andiamo, i miei genitori ci stanno aspettando e prima facciamo e prima ce ne andiamo. Ho un sacco di appuntamenti questa mattina come ben sai" dice chiudendo la porta del suo appartamento.  Entriamo dentro l'ascensore  e pigia il tasto per il garage. E' l'uomo d'affari tutto d'un pezzo, non è l'uomo passionale che mi scopa.
-"Ah, ti ricordo di fare la parte dell'innamorata davanti ai miei. Non dico di scoparmi lì davanti per essere credibile agli occhi dei miei e dei loro dipendenti, però qualche moina la puoi fare tranquillamente" dice ironico e strizzandomi l'occhio prima di uscire dall'ascensore mentre io lo seguo. Saliamo sopra la sua BMW M5 tutta nera lucida e ci dirigiamo al locale dei suoi.

***************

Venerdi. Ottimo!

Vedo Rita accanto a me sempre più tesa man mano che ci avviciniamo al ristorante dei miei. Inoltre questa mattina è troppo bianca e ho paura che svenga da un momento all'altro. Per fortuna le è tornato il ciclo, anche se potevo star sicuro al cento per cento dopo la visita che ha fatto da mia sorella.
Arriviamo davanti al ristorante e parcheggio proprio davanti l'ingresso. Apro lo sportello a Rita e l'aiuto a scendere. Mi accosto a lei e le accarezzo una guancia. Ha la pelle soffice e non posso fare a meno di tenere le mani giù da lei.
-"Sicuro che stai bene? Dentro c'è anche Sara, magari ti faccio dare qualcosa di più forte per farti passare i dolori" le dico sinceramente preoccupato. Lei sorride.
-"E' tutto normale, il primo giorno mi fa sempre così brutto" mi risponde con un sorriso tirato. Annuisco e le bacio la fronte stringendola a me. Lei sospira e ricambia l'abbraccio stringendomi forte. Ha questo profumo fruttato che mi fa impazzire e ho il cazzo bello sveglio. E' alquanto imbarazzante davanti il locale dei miei.
Mi stacco da Rita con difficoltà perchè in effetti non vorrei staccarmi. Prendo il telefono e chiamo Nat.
-"Nat, buongiorno. Ascolta, posticipa di dieci minuti il primo appuntamento. Sono dai miei con Rita e non penso di arrivare puntuale oggi" dico scocciato. Nat ride e risponde che va bene.
Entriamo nel ristorante e veniamo subito accolti da Grazia, la giovane capo sala dei miei, una ragazza con le curve al posto  giusto, capelli corvini e occhi neri.
Ha una cotta da quando era ragazzina e non l'è mai passata. Mi guarda sempre in maniera adorante. Per fortuna non mi sono mai fatto venire strane idee in proposito visto che ha diciannove anni e so per certo che i miei ed i suoi mi farebbero a pezzettini.
-"Buongiorno signor Forti" saluta allegra Grazia con gli occhi che le brillano. Poi squadra Rita accanto a me che è tesa come una corda di violino, visto che ho il mio braccio avvolto intorno alla sua vita e la tengo stretta a me. Riesco a percepire tutta la sua tensione e sono teso anch'io visto che una cosa del genere non è mai successa in vita mia.
-"Buongiorno Grazia" la saluto a stento smorzando il suo entusiasmo. Cammino avanti fino al bancone del bar dove ci sono i miei seduti sugli sgabelli a parlare con John, il barista.
-"Eccoli qua i piccioncini" dice allegra mia madre saltando giù dallo sgabello con un sorriso a trentadue denti e seguita da mio padre tutto impettito. Squadra bene Rita e  vedo dal suo sguardo che approva alla grande.
-"Buongiorno" saluto i miei.
-"Buongiorno Signori Forti" saluta tesa Rita. I miei subito la abbracciano facendola sentire una di loro.
-"Aaah, bando alle formalità, sei nostra nuora e dacci del tu. Chiamaci Adele e Mario" le dice ridendo e abbracciandola di nuovo. Io mi sento in forte imbarazzo. So che Rita si sente ancora più tesa, lo vedo dai movimenti meccanici che fa. E' un pezzo di legno.
-"Bene. Che ne dite di fare subito colazione e di lasciare in santa pace la mia fidanzata? Tra poco dovremo essere a lavoro" dico in soccorso di Rita e prendendola per mano e portandola al tavolo dove si siede di solito la direzione ed io. Il tavolo è già imbandito di tante prelibatezze, tanto che lo stomaco mi brontola per la fame. Ci accomodiamo al tavolo e dopo qualche secondo arriva anche Sara, tutta bella allegra.
-"Ecco la mia bella cognatina" dice allegra salutandoci e poi sedendosi accanto a me.
-"Stai facendo il bravo, caro fratellino?" mi sussurra all'orecchio mentre Rita è intenta a rispondere all'interrogatorio dei miei. Io la guardo truce.  Sa che la mia vita sessuale non la riguarda.
-"Scusa...è che devi stare attento e andarci più piano..." dice con indifferenza mentre addenta il cornetto. Alzo gli occhi al cielo e mangio in silenzio.
-"Allora Luca, tra circa due settimane vi sposate ma non ancora mi avete detto come organizzate le nozze. E' impossibile preparare il tutto in così poco tempo" dice preoccupata mia madre.
-"Mamma sarà una cerimonia celebrata da un' officiante nella sala comunale con voi genitori, qualche amico stretto e i testimoni, nulla di sfarzoso. Faremo una piccola festa qui senza esagerare, sai che non mi piacciono le cose esagerate" le dico strizzandole un occhio.
-"Ma Rita non vuole una bella festa?" dice mia madre sconvolta. Rita sorride tesa mentre io le poggio un braccio intorno alle spalle e le bacio una tempia.
-"No Adele, anch'io preferisco una cerimonia ed una festa intima, odio lo sfarzo" risponde e si appoggia al mio petto. Respiro il profumo dei suoi capelli e chiudo per un attimo gli occhi pensando all'idea che mi sta venendo in mente.
-"Contenti voi ragazzi..l'importante è che siete felici voi" risponde mia madre allegra anche se ancora un pò scettica.
-"Tesoro, io direi di andare se hai finito"  le dico dolcemente e poi baciandola lievemente sulle labbra. Lei annuisce a corto di parole.
Ha ripreso un pò di colorito. Le sorrido e la bacio di nuovo con convinzione assaporando le sue morbide e dolci labbra, poi mi stacco.
Ci alziamo in piedi e dopo i saluti andiamo via.

PASSIONE PROIBITAWhere stories live. Discover now