Capitolo 2

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Sono le sette e cinquantacinque minuti di martedi

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Sono le sette e cinquantacinque minuti di martedi. E' il mio secondo giorno di lavoro e direi che il primo giorno è stato un pò troppo movimentato e pieno di emozioni. Mi sono ritrovata nell'arco della giornata fidanzata con il mio capo e fatto sesso bollente e perso la mia verginità e in più con il rischio di una gravidanza indesiderata da parte di entrambi.
Ieri sera siamo usciti da lavoro alle cinque e il mio neo fidanzato,barra capo, mi ha portata in giro per negozi a fare acquisti. Mi ha praticamente comprata vestiti che riempirebbero la mia stanza da letto senza lasciar nessun spazio per muoversi. Si è portato maggior parte dei vestiti nel suo appartamento e ha detto che li avrebbe sistemati nella sua cabina armadio in modo da tenerli già pronti per me, per quando mi sarei trasferita a casa sua tra qualche giorno.
Tracce del mio capo? Boh.
Stranamente non ancora si presenta a lavoro e non ha nessun appuntamento, che io sappia visto che ho l'agenda dei suoi appuntamenti sotto i miei occhi pesanti e stanchi, visto che ho passato l'intera nottata a rigirarmi nel letto con il corpo teso dall'ansia che mi divorava e dai mille pensieri.
Questa mattina mi sono alzata più presto del solito in cerca del tailleur adatto da indossare sopra ai tacchi di dieci centimetri e un'acconciatura per me insolita, visto che ho lasciato i miei lunghi capelli mossi liberi. Li porto sempre legati per praticità, soprattutto nel lavoro.

******************

Sono le otto e un quarto e sono a colazione dai miei genitori, rituale mattutino quando sono libero dal lavoro. Mia madre come al solito insite con l'indagare sulla mia futura moglie e io rispondo a monosillabi. Mi ha fatto una ramanzina a regola d'arte dicendomi che potevo dire loro che ero impegnato e fidanzato con la mia donna così non avrebbero insistito tutto questo tempo a presentarmi papabili mogli.
-"Ma se ho sempre rifiutato, mi sono sempre ribellato ai vostri incotri organizzati e alle presentazioni di possibili signore Forti" rispondo con stizza. Mia madre alza gli occhi al cielo mentre mio padre scuote la testa esasperato dalla moglie. Povero uomo, sempre sotto l'influenza di mia madre, da uomo follemente innamorato qual'è.
-"Dai Adele, lascialo in pace nostro figlio. Lo stai esasperando e se non si sposerà nemmeno a questo giro la colpa sarà tua" dice scherzando mio padre Mario. Io sghignazzo.
-"Col cavolo! A questo giro ce lo porto io di forza all'altare e lo lego sulla sedia" dice convinta mia madre. Io rido.
-"Lascia in pace i ragazzi moglie mia e pensa a vivere la tua vita, fin troppo incasinata" le dice il marito scocciato per i soliti discorsi. Io scuoto la testa e mi alzo.
-"Io direi che è arrivato il momento di andare a lavorare" dico serio poggiando il tovagliolo sul tavolo.
-"Mmmm, guardalo il nostro ragazzo, caro , non vede l'ora di andare dalla sua bella innamorata" die sghignazzando mia madre abbracciando mio padre. Io scuoto la testa e rido per l'assurdità della cosa.
-"Anche...." rispondo vago.
Anche se è vera come cosa.... ho proprio voglia di vedere la mia nuova assistente e soprattutto sono curioso di come si sarà vestita.

PASSIONE PROIBITAWhere stories live. Discover now