Capitolo 1

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-"Rita! Dove diavolo sono i cavoli di grafici che ti avevo chiesto poco fa?! E il mio stra maledetto caffè nero senza zucchero?!" urla dal suo ufficio l'odioso capo

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-"Rita! Dove diavolo sono i cavoli di grafici che ti avevo chiesto poco fa?! E il mio stra maledetto caffè nero senza zucchero?!" urla dal suo ufficio l'odioso capo. E' davvero insopportabile, irritante. Sono  qui dalle sette e un quarto e da quando è arrivato alle sette e mezza che non mi da tregua. Impartisce ordini a rotta di collo senza lasciarmi respirare due secondi. Mi ha sormontata di lavoro e so che mi sta mettendo alla prova. Prendo caffè e grafici e mi dirigo verso il suo ufficio. Busso ed entro. Non alza nemmeno la testa. Non mi guarda nemmeno in faccia. In realtà è da quando è arrivato stamattina che non mi guarda mai in viso.
-"Ecco il suo caffè nero, bollente e amaro signor Forti ed i grafici che mi aveva chiesto" dico sicura di me andando davanti alla sua scrivania e posando il tutto su di essa. Il capo da una rapida occhiata ai fogli senza nemmeno alzare lo sguardo verso di me. Pura mancanza di rispetto direi. E questo qui sarebbe il dirigente di una multinazionale?! Questo sgorbutico, antipatico odioso e sexy?!
-"Telefona a mia sorella Sara e dille che la cena di stasera è solo rimandata. Se fa storie dille che non sono reperibile e che stasera ho un impegno improrogabile. Trovi il suo numero sulla tua agenda telefonica dove sono tutti gli altri numeri. Poi chiama il fioraio Starace, ossia il negozio dei tuoi, e dì a tua madre di fare un bel cesto di fiori da spedire a questo indirizzo che ti sto scrivendo e scrivendo quello che ho scritto su questo foglio. Puoi andare" dice brusco porgendomi il foglietto e sfidandomi con lo sguardo. Lo sfido a mia volta ed esco dal suo stupido ed enorme ufficio.
Il foglietto recita "Lea sono stato davvero bene questa notte insieme a te. Questo è un omaggio per ringraziarti per la splendida serata.Un bacio.  L.F."

Che triste messaggio!!!! Il solito uomo milionario e stronzo di sempre. Arrogante!

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Sono dalle sette e mezza in ufficio e già mi scoppia la testa. Non sopporto di vedere la nuova assistente tutta un blocco con quegli abiti sformati che nasconde le sue curve e quei capelli legati sempre in una crocchia. Non sopporto di vedere quei suoi occhi blu profondi e quelle labbra color cilegia. Anche oggi indossa le ballerine.
E' odiosa anche come comportamento. Non risponde a nessun mio comando. Incamera e subisce. Totalmente sottomessa, il che è un bene da una parte. Non risponde mai. E' molto timida e riservata, arrosisce sempre quando mi scopre a fissarla o quando le do ordini. Insomma la maltratto ma lei rimane lì in silenzio a subire.
Ieri sera dopo cena dai miei mi sono visto con Lea, la cugina di un mio cliente, che fa la modella. Siamo andati a bere una cosa insieme al bar al porto e poi me la sono scopata di brutto a casa sua. Abbiamo passato maggior parte della nottata a far acrobazie e poi me ne sono andato quando lei dormiva, ovviamente.
Mi piace far correre la mia nuova assistente di qua e di là, impartirle ordini in continuazione e fin'ora è stata all'altezza quasi quanto Nat, ma dovrà fare ancora tanta strada davanti a lei. Sono sicuro che c'è la potrebbe fare.
-"Rita!" urlo dal mio ufficio. Potrei chiamarla al telefono ma amo chiamarla ad alta voce e fare il capo stronzo. Non voglio che la signorina prenda qualche abbaglio come tutte le donne e come le vecchie assistenti prima di Natalie.
-"Non può semplicemente chiamarmi al telefono invece di urlare come un ossesso signor Forti?!" dice infuriata sull'uscio della porta.
La piccola gattina allora ha carattere. Sta affilando le unghiette.
-"No, mi va di chiamarla così" dico con un sorrisino squadrandola dalla testa ai piedi molto lentamente tanto da farla sentire in forte imbarazzo e farla arrossire violentemente. Lei sospira sconfortata.
-"Mi sono macchiato la camicia e il pantalone con il caffè" dico mentre mi alzo. Per fortuna ho una cabina armadio nel mio ufficio e ho sempre il vizio di rifornirlo con gli abiti appena ritirati dalla lavanderia.
Inizio a toglirmi la giacca e poi inizio a sbottonare la camicia. Rita mi fissa ad occhi sgranati ed è sempre più rossa.
-"Chiudi la porta. Mi devo cambiare. Dopo di che potrai portare il mio abito alla lavanderia qui sotto al terzo piano" dico fissandola intensamente mentre mi tolgo la camicia e la poggio sulla scrivania. Inizio a sbottonarmi anche i pantaloni mentre la ragazza continua ancora  a fissarmi. Respira a fatica, sempre più velocemente. E' eccitata ed è  di un rosso acceso in viso. Riesco a vedere i suoi occhi blu sempre più accesi.
Sfortunatamente per me, non posso nascondere la mia grossa erezione in corso contenuta nei boxer bianchi. Lei sgrana gli occhi e porta le mani sulla bocca. Credo che si tappi la bocca per non gridare.
-"Rilassati Rita. So che ti stai godendo lo spettacolo ma non è per te. Vieni, prendi i vestiti" dico con un sorrisetto spiritoso invitandola a raggiungermi vicino alla scrivania mentre mi sistemo spudoratamente il mio grosso cazzo dritto e lo maneggio un pò in cerca di sollievo mentre la fisso per provocarla. Mi continuo a massaggiare il cazzo da sopra i boxer mentre Rita è vicina a me. Prende i miei vestiti da sopra la scrivania in stato catatonico mentre la afferro per una mano e la avvicino ancora di più a me. Lei sobbalza per l'inaspettata presa mentre io ho un sussulto quando sento la scarica di alchimia percorrere tutto il mio corpo al contatto.
Porto la sua mano sul mio enorme cazzo e la invito a massaggiarmelo come sto facendo io insieme alla sua mano piccola, delicata ed inesperta  a quanto pare. Credo sia più pura di quanto pensavo. La ragazza è molto eccitata. Ha gli occhi che brillano  e il respiro affrettato.
-"Guarda come me lo fai diventare duro ragazzina" dico con voce roca continuando a massaggiare il membro con la sua mano sotto la mia. Sto cercando in tutti i modi di non prenderla qui sulla mia scrivania o di non sborarmi nelle mutande, perchè la cosa sarebbe alquanto imbarazzante.
Rita si lecca le labbra e la cosa mi manda letteralmente fuori di testa.
Lascio la sua mano a massaggiarmi l'uccello e intanto le sbottono quella camicia informe che ha. Lei all'inizio è perplessa ma non mi respinge, forse lo vuole anche lei. Ha un seno bello formoso, una terza abbondande direi, solo che lo nasconde perfettamente. Accarezzo i suoi seni belli tonici e poi le sgancio il reggiseno. Mi beo di quella meravigliosa visione. Ha due seni grossi, sodi e con due bei capezzoli scuri e ben dritti, segno che è fortemente eccitata. Mi abbasso e ne prendo uno in bocca mentre sento il mio membro sempre più duro. Succhio come un depravato e mordicchio i suoi seni perfetti mentre li massaggio e lei mette una mano dentro i miei boxer. La sua mano piccola, calda e inesperta a contatto con la pelle del mio cazzo duro. Lo tira fuori e lo fissa sgranando sempre di più gli occhi. Lo so, è un pò troppo grosso, sia di lunghezza che di larghezza e ho due palle enormi e belle piene in questo momento,direi. Stanno quasi per esplodere.
-"Rita ti giuro che sto im....impazzando, cazzo" dico trattenendomi mentre continua  a massaggiarmelo a mano nuda e con la presa un pò più decisa e stretta.
Sto uscendo di senno. Voglio scoparmela. Qui. Adesso.
Le sgancio la gonna che cade a terra e lei rimane con delle semplici mutandine di cotone bianco, il che mi fa arrapare ancora di più. Le blocco la mano e la prendo in braccio portandomela fin sopra il divano di pelle. 
-"Sento che sto per impazzire se non ti entro dentro" dico con difficoltà mentre le tolgo le mutandine. Lei sgrana gli occhi spaventata.
Mi abbasso tra le sue cosce fino al suo monte di venere bello depilato, tutto bello pulito. Ha la passera bella depilata, calda, bagnata e........uhm.....un buon profumo. Mi ci tuffo con la faccia ed inizio a leccarla, a succhiarla. Lecco il suo clitoride bello gonfio e sensibile mentre con un dito entro dentro di lei e sussulta. Alzo gli occhi e la vedo a fissarmi mentre geme e mi tira i capelli.
-"Non ti fermare..." sussurra affannata mentre muove i fianchi e io le infilo la lingua dentro la passera e massaggio il clitoride con il pollice. Continuo a leccarla e a succhiarla mentre ad un dito si aggiunge un altro dito che entrano ed escono fino a quando si contrae tutto intorno a me e geme di piacere, si contorce dal puro piacere mentre mi tira i capelli. E' ad occhi chiusi che riprende respiro. Mi tolgo i boxer e mi insinuo tra le sue gambe spalancate.
-"Ora entro dentro di te dolce Rita" dico con un fil di voce roca guardandola negli occhi. Prendo il mio cazzo enorme e punto l'ingresso della sua vagina entrando piano piano.E' bagnata fradicia per quanto è eccitata ed è venuta.
Mi spingo con più forza e la sento terribilmente stretta e sento che si lacera un qualcosa. Sgrano gli occhi al suo urlo e il cuore prende a battere all'impazzata. Lei chiude gli occhi e mi tira a sè stringendomi forte con le dita fino a conficcarmi le unghia nelle chiappe.
-"Rita...." dico sconvolto. Vorrei ritrarmi ora, ma la ragazza non me lo permette. Io sono alquanto confuso ma eccitato ad uno stadio primordiale, una cosa mai successa. La ragazza spalanca gli occhi e fa un sorriso tirato.
-"Muoviti ti prego. Muoviti adesso, non fa più male" dice con un fil di voce. Io contemplo la bellezza di questo corpo voglioso, così puro ed innocente sotto di me e riprendo a muovermi lentamente evitando di farle altro male.
-"Più forte, ti prego" dice affannata. Io annaspo peggio di lei tra una spinta forte e l'altra. Continuo a pomparla mentre la guardo che gode.
Si muove al mio stesso ritmo e dopo qualche spinta un pò più in profondità geme venendo e ficcandomi le unghia sulle mie natiche. Sentendola contrarsi intorno al mio enorme cazzo che è stretto nella sua passerina e bagarmi ancora di più, vengo urlando dentro di lei, riempiendola tutta e beandomi della sensazione meravigliosa che provo in questo momento. Pace assoluta.

PASSIONE PROIBITAWhere stories live. Discover now