Allison, notando che l’attenzione dell’amica non era più su di lei, si voltò giusto in tempo per notare l’espressione radiosa di Stiles.

“Stiles, buongiorno!”

Lydia, sotto l’esempio della mora, s’avvicinò a lui, che subito osservò come il movimento ondeggiante della coda di cavallo rossiccia fosse costante e continuo.

“Buongiorno ragazze, tutto bene?”
“Benissimo, guarda che completino fantastico le hanno dato! Non sta benissimo, Stiles?”

Lydia diede una leggera gomitata alla mora per intimorirla a stare zitta e poi si voltò verso di lui, sperando che non desse alcuna risposta.

Stiles la osservò un’ultima volta prima di rispondere: si rese conto di quanto le iridi verdastre le brillassero e di come le labbra si fossero serrate una con l’altra in attesa che lui dicesse qualcosa.

“Sì, sta benissimo.” Sorrise, e la rossa fece lo stesso.

Le guance le si accesero leggermente di rosso, anche se la tonalità si allontanava molto da quella dei suoi capelli.

Allison, che intanto portava lo sguardo da lei a lui, non osò dire una sola parola per potersi beare di qualcosa che aveva notato poche volte tra due persone.

Stiles e Lydia sembravano in pace con un mondo che per loro non esisteva più, che li aveva lasciati soli.

Sì, perché in quel preciso istante non c’era altro che loro, e tutto: gli armadietti, i passanti, i libri e persino Allison, era scomparso.

“Hey ragazzi, che si dice?!”

Scott arrivò di colpo e si buttò sulla schiena di Stiles, tenendo il braccio attorno alle sue spalle.

Non ci mise molto, però, a capire che aveva interrotto qualcosa di bello e a sentire lo sguardo inceneritore della moretta al suo fianco.

Stiles e Lydia distolsero lo sguardo uno dall’altra portandolo su quello di Scott, sentendo un pizzico di imbarazzo che faceva loro formicolare le pareti dello stomaco.

“Buongiorno anche a te, hai fatto chimica? E’ alla prima ora.”

Allison, con aria saccente si rivolse a quello appena arrivato che, come di routine, si portò la mano sulla fronte, mantenendo un’espressione scioccata.

“Mi sono scordato!”

Allison roteò gli occhi nascondendo quel pizzico di allegria che la presenza di Scott le procurava e si girò verso Stiles e Lydia, che intanto si godevano quella scenetta che si ripeteva ogni mattina da quando avevano cominciato a vedersi tutti e quattro davanti all’armadietto del giovane Stilinski.

“Ti prego, Allison, so che tu li hai fatti!”

La ragazza sbuffò quasi in maniera teatrale, poi prese lo prese per un polso e lo trascinò verso l’aula di chimica, senza nemmeno rispondergli.

“Ci vediamo dopo ragazzi, il dovere mi chiama!” Affermò poi, lasciando che le parole andassero contro Stiles e Lydia per salutarli al posto suo.

Scott fece un accenno di saluto subito dopo aver capito che, anche quella volta, sarebbe stato salvato dalla mora che ora lo trascinava dietro di lei.

“Grazie, sai che ti sono debitore!”

Stiles e Lydia risero guardandosi l’un l’altra, rassegnandosi a quel siparietto mattutino, poi rimasero in silenzio per qualche secondo.

“Prima ho visto Jughead che ti parlava.” Cominciò la rossa, attirando l’attenzione di lui.

“Allora? Novità?” Continuò speranzosa.

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