Capitolo 87

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Erano passate diverse settimane da quando io e Shane avevamo litigato.

Facevo di tutto per non incontrarlo. La mattina mi svegliavo prima del solito, facevo colazione velocemente e raggiungevo il teatro, aspettando coloro che facevano parte del club. A pranzo e a cena costringevo Benjamin a portarmi del cibo fuori dalla mensa.

Le giornate passavano in sua compagnia e la cosa non mi dispiaceva. La situazione non era rosea soprattutto per il club del giornalino scolastico. Tutti impegnati nei propri compiti. Non riuscivamo mai a stare insieme.

Riuscii però a parlare con Mitch, il quale, saputo l'accaduto, decise di venirmi a trovare.

《Sapevo che le cose sarebbero andate cosi. 》Disse quel giorno. 《Anche Abigail litigava con Shane ogni giorno, voleva che tu sapessi che Beatrix era tornata, ma noi non avevamo nessun diritto di dirlo.》 La confessione di Mitch non mi sorprese più di tanto, anche se ero convinta che Abigail fosse ancora innamorata di Shane, alla fine si era dimostrata leale nei miei confronti.

Brent e Charlotte continuavano a starmi accanto. Quest'ultima era senza parole quando le raccontai cosa era successo. Brent invece mi sprona a continuare a lottare, ma io mi ero ormai arresa.

Mancava un giorno al grande spettacolo. Un giorno e sarebbe finita questa mia avventura.

Non mi ero pentita di averla fatta, avevo vissuto diverse situazioni sconveniente, altre invece erano state fantastiche ed inutile ammettere che la maggior parte di quelle riguardavano Shane.

Avevo vissuto diversi amori, considerata la mia tenera età, ma con Shane era diverso. Lui non era uno dei tanti, lui era l'unico.

《Ehi, ragazza dai capelli blu, intendi aiutarmi? 》Domandò Benjamin, mi ero così abituata a quella sua presenza che non feci caso nemmeno al suo modo scorbutico di fare. Continuava ad impartire gli ordini e la cosa si rivelò essere buffa. 《Riprendi a lavorare. 》Mi rimproverò, aveva ragione, mi ero persa nei miei pensieri, come succede sempre.

《Bene. 》Urlò al club dopo cinque minuti. 《È il momento di andare tutti quanti a cenare.》 Annunciò. 《Su, andiamo via da qui. 》

Io ovviamente rimasi indietro, Benjamin fece lo stesso. Sapeva che arrivare tardi a cena riduceva il rischio di incontrare Shane.

《Le va di ballare? 》Domandò quando le ombre di tutti i componenti del club si persero nel bosco.

《Con quale musica? 》Chiesi, mentre lo vidi armeggiare con un piccolo stereo. La canzone "è una storia sai..." de "La bella e la bestia" si amplificò fino a riempire quell'immenso spazio che era il teatro.

Benjamin afferrò la mia mano e con un tocco gentile mi accompagnò in un valzer incantevole.

《Non sapevo sapessi ballare il valzer. 》Scherzai, lasciandomi trasportare dalla musica.

《Non sai tante cose di me. 》Il suo ghigno e il suo tono simpatico mi fecero sorridere.

《Ecco finalmente! 》Esclamò.

《Cosa? 》Domandai curiosa.

《Quel sorriso, quel dolce sorriso che non vedevo da troppo tempo. 》Il mio viso si disegnò di rosso. 《Non sorridevi così da quando è successo. 》Non avevamo più parlato di quella notte. Benjamin mi aveva consolato, aveva asciugato le mie lacrime e asciugato il sangue del mio cuore ferito.

《Non ne voglio parlare. 》Il mio tono era diventato pacato, il mio viso si era incupito.

《Tu ne devi parlare. 》Disse Benjamin con una punta di rabbia nella voce. 《Lo ami e questo non cambierà ignorando l'accaduto. 》

《Ha baciato la sua ex. 》Gli urlai di risposta. La nostra animata discussione e il nostro elegante ballo erano un ossimoro perfetto.

《Non sai nemmeno se è stata lei a farlo. 》Cercò di giustificare Shane.

《E anche se lo avesse fatto? 》Lui non si è tirato indietro. Sputai acidamente.

《Hai ragione. 》Un grido forte si alzò in aria, quando la musica suonò le sue ultime note.

Shane.

《Gli devi parlare, prima che tutto finisca. 》Disse Benjamin, continuando a tenermi fra le sue braccia. 《Per questo, mi sono concesso il lusso di invitarlo qui.》

Non sapevo cosa fare, di colpo i sentimenti provati quella notte riaffiorarono in me. Benjamin ci lasciò soli, ma io ero stata colta alla sprovvista e vederlo mi aveva causato un dolore atroce.

《Non ti avvicinare. 》Lo minacciai, mi ero ripromessa di non mostrarmi debole davanti alla causa del mio dolore, ma in quel momento le emozioni ebbero il sopravvento.

Un pianto incessante si impossessò del mio viso. Non sapevo se maledire Benjamin per ciò che aveva fatto o se scappare via da Shane. Dal mio amore.

Mi voltai impedendo a Shane di vedere le mie lacrime. 《Non ti nascondere. Mi incitò. Le tue lacrime mostrano la tua forza, mostrano il tuo amore, non ti nascondere. È giusto piangere quando vorrai. 》Sussurrò dolcemente.

Mi voltai verso di lui, rimanendo in silenzio.

《Quanto sei bella. 》Quella frase riaccese quel fuoco che provavo per lui.

《Parla. 》Lo esortai incrociando le braccia al petto, senza però riuscire a fermare le lacrime.

《Ho sbagliato a non allontanare subito da Beatrix l'altra sera.》 Sentire  il nome di quella ragazza pronunciato da Shane fu una pugnalata dritta verso il petto.

《So che non è solo questo la causa del tuo dolore. 》Anticipò il mio intervento.

《Per questo prima di decidere cosa vuoi fare con me, ti chiedo di ascoltarmi. 》Si avvicinò a me e solo allora mi accorsi del suo viso che non riusciva a nascondere tutte quelle ore di sonno arretrato.

Annuii, gli dovevo dare l'occasione di spiegarsi e io sinceramente non approvavo un tradimento senza prima conoscere la vera situazione.

Mi invitò a sedere su uno di quei gradini.

《Da piccoli io, Abigail, Brandon e sua sorella Beatrix eravamo molto uniti. 》Iniziò a raccontare. Ripensai ai due fratelli, erano molto simili fisicamente. 《Avevamo 16 anni quando io e Beatrix iniziammo ad avere una relazione. Eravamo molto uniti. Ci amavamo...》 Lasciò quella frase in sospeso, lacerandomi il cuore. 《Non era vero amore. 》

《Una notte di sfrenata passione e tutto cambiò. 》Spiegò.

《Non voglio più ascoltare. 》Mi alzai velocemente, ma Shane afferrò la mia mano.

《Rimase incinta. 》Disse velocemente, senza nemmeno pensarci.

Mi voltai di scatto. 《Sei padre? 》

《Volevo diventarlo. Ma era un periodo buio per lei, entrambi facevamo uso delle così dette droghe leggere prima di quell'incidente. 》Sussurrò.

《Non chiamarlo incidente.》 Iniziai ad alterarmi. 《Mia madre mi ebbe a 16 anni, io non ero un incidente.》

《Hai ragione.》 Sospirò lui. 《Io mi resi conto di quello che mi aspettava, avevo messo la testa a posto. Avevo smesso persino di fumare normali sigarette. 》I suoi occhi si fecero lucidi. 《Eravamo felici, ma lei era debole e io incapace di stare al suo fianco. Bastò una semplice litigata e tutto sparì in un secondo. Lei abortì, un aborto spontaneo, dicevano. 》

Ormai il suo dolore divenne il mio, mi avvicinai lentamente e accarezzai il suo viso bagnato dalle lacrime.

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