Capitolo 58

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《DaDa. 》Mi chiamò con il soprannome che mi aveva dato. Il suo sguardo era rivolto per terra, il sudore, causato dalla partita, scendeva dalle tempie, sembrava dispiaciuto, terribilmente dispiaciuto.

《Hai bisogno di qualcosa? 》Domandai, cercando di essere più distaccata possibile. I suoi occhi sinceri mi facevano credere che fosse davvero rammaricato, ma non sarei facilmente passata sopra a ciò che era successo.

Si avvicinò, non gli avevo dato il permesso di farlo o almeno il mio corpo, chiuso con le braccia al petto, manifestava indifferenza e protezione. Con un gesto rapido mi scostò i capelli e lentamente accarezzò la mia guancia sinistra.

Non feci niente, non mi aspettavo nemmeno che facesse un gesto simile, ma la cosa non mi piaceva. Ero sul punto di scostarmi quando una voce roca si palesò alla mia destra.

《Non toccarla. 》Disse Shane nero di rabbia, il suo volto era rigido, quasi fosse una maschera del teatro greco.

《Cosa vuoi? 》Chiese Brandon con aria minacciosa, se non fossi intervenuta si sarebbero presi a pugni e questa era l'ultima cosa che avrei voluto in quel momento.

《Nulla, non vuole nulla. 》Risposi, linciando Shane con uno sguardo e afferrando Brandon dalla sua maglietta. Shane guardò la mia mano e poi rivolse lo sguardo alla mia figura, quasi offeso da quel gesto.

《Brandon, vieni, parliamo in un luogo più calmo. 》Non sapevo cosa mi stava succedendo, sarei dovuta correre nelle braccia di Shane e buttare un ceffone a Brandon, eppure il mio corpo non riusciva a ragionare o meglio era la mia ragione che obbligava il mio corpo. Ciò che aveva fatto Shane non mi era piaciuto, era buffo pensare che fossi più offesa per quella situazione, al contrario di ciò che provai, quando Brandon mi lasciò da sola al Luna Park. Shane non si fidava di me, non pensava che potessi cavarmela da sola, non avevo bisogno di una balia, tanto meno di lui che si intrometteva in ogni singolo gesto che compivo. Volevo fiducia da lui, volevo che credesse in me, come aveva fatto per l'articolo ancora incompiuto.

Camminavo spedita stringendo la maglia di Brandon sempre più forte, le nocche diventavano bianche e le unghie si infilavano della mia stessa carne, dopo aver raccolto lo strato di tessuto.

《DaDa, è tutto ok? Se è per quello che ho fatto, mi dispiace. 》Si rammaricò in modo evidente, in quel momento pensai che se non fosse stato sincero, sarebbe sicuramente un ottimo attore, ma non sapeva che in realtà i miei pensieri erano rivolti ad un altro ragazzo.

《No. 》Risposi solamente, non dando ulteriori spiegazione.

《Oh ok. 》Sembrava frastornato, quasi deluso da aver appreso la notizia che non era lui al centro dei miei pensieri e sinceramente la cosa non mi disturbò anzi mi elettrizzai a pensare che avevo avuto la meglio su di lui.

《Senti... 》iniziò a parlare torturandosi le mani in modo frettoloso. 《So che forse ti sembrerà stupido, ma vorrei farmi perdonare. 》Disse, guardandomi negli occhi. Si, sarebbe stato davvero un grande attore e avrebbe avuto davvero tanto successo.

Qualcosa risuonò dentro di me, avevo sentito quelle parole e la cosa non era andata per niente bene.

《Ti ascolto. 》Incalzai stavo perdendo tempo prezioso, potevo dedicarmi ad altro, molto altro, forse al mio articolo, al club, ai miei amici, a Shane. Scossi leggermente il capo, cercando di concentrarmi ad essere più attenta alle parole che il mio interlocutore si preparava a dire.

《Voglio essere serio, io non sono così, non sono quell'ubriacone, non sono colui che ti ha spinto, non voleva farti male, non era mia intenzione, io avevo programmato quella giornata per dirti sinceramente ciò che provo. 》Parlò velocemente e sembrò anche logorroico. Continuava a fissarmi negli occhi cercando di mostrare la sua sincerità.

《E quali sarebbero i tuoi sentimenti? 》Le braccia incrociate sotto il petto, il piede che teneva il tempo di ogni parola, i pensieri che continuavano a viaggiare per fatti loro. Ero così, completamente sconnessa e senza senso, ero io.

《Io voglio che non ci proviamo, ma non solo una cosa estiva, voglio che io e te diventiamo una coppia di fatto, tu mi piaci ogni giorno di più e non voglio mandare tutto a puttane, tu non lo meriti. 》Il suo gesto mi sorprese, chiunque avrebbe provato a baciarmi in quel momento, ma lui si limitò stringendo forte la mia mano e guardandomi con amore o almeno così si potrebbe definire.

《Ci devo pensare. 》Non volevo lasciar trapela lo stupore che mi aveva colpito in quel momento. I miei occhi sicuramente parlavano da soli, non ero mai riuscita a celare le mie vere emozioni. Ciò che manifestavo con l'espressione, lo nascondevo con le parole e i gesti, non mi sarei fatta prendere in giro un'altra volta, non da lui, non ora.

《Stasera sono a festeggiare per la vittoria con la squadra. Ti aspetto al bar in cui siamo andati l'altra volta, abbiamo affittato una stanza per l'intera serata, pensa ceneremo pure lì. 》Rispose con non curanza, sembrava stesse raccontando un fatto alla propria fidanzata.

《Ciao. 》Conclusi il discorso, non volevo dilungarmi troppo, anche perché avevo bisogno di pensare. Mi allontanai e iniziai a girare in tondo cercando l'unica persona che mi potesse dare un consiglio, che mi avrebbe capito subito e che mi avrebbe permesso di riflettere a mente fresca.

《Capisco. 》Commentò Charlotte una volta conclusa la conversazione. La ragazza era con le sue compagne di club, ma vedendo la mia faccia preoccupata non esitò un attimo a venire in mio soccorso. 《Cosa hai intenzione di fare? 》Domandò, durante il cammino. Le migliori confessioni vengono fatte mentre si passeggia.

《Speravo mi aiutassi un po' di più. 》Potresti dirmi chi sceglieresti. Ironizzai, anche se sapevo che non mi avrebbe mai potuto dire cosa fare e con chi stare, era una scelta mia.

《Non è compito mio questo. 》Respirò profondamente. So che è una decisione complicata, so che è un momento delicato per te, ma so anche che persona fantastica sei e meriti solo il meglio in tutto e per tutto. Chi è meglio per te? Chi ti può aiutare a crescere e soprattutto... 》Ci pensò un po', ma poi si lasciò andare. 《...chi è colui che può vincere in uno scontro contro i tuoi demoni? 》Charlotte era la migliore a dare consigli o a metterti in crisi in un attimo. 《Ti lascerò pensare. 》Mi salutò con un bacio sulla guancia. 《E comunque. 》Disse prima di andarsene. 《Sai che io sceglierei mille volte Shane. 》Scoppiammo a ridere e tutti i dubbi svanirono.

Presto arrivò il momento più difficile da affrontare, Charlotte mi aveva lasciato da sola e ora avrei dovuto mettere le carte in tavola e iniziare a lottare con il mio cuore. Forse si sarebbe palesato e finalmente avrei fatto una scelta guidata dal cuore, mandando a quel paese il resto.

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