Capitolo 14

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《Nonno!》gridò una voce abbastanza familiare, interrompendo il nostro lungo discorso.

Il signore ignorò completamente Shane che intanto veniva verso di noi. 《Sa, signorina Moore? Jane aveva un sogno, quello di costruire questo posto per far divertire i ragazzi!》sorrise alzandosi dalla panchina, seguito da me.

《Imponendo un coprifuoco e vietando ai ragazzi di avere i propri cellulari?!》ironizzai, forse per alleggerire la tensione scaturita dalla situazione.

Scoppiò a ridere, contagiandomi con quella risata così allegra e sonora. Fui quasi incantata nel vedere quell'uomo dall'aspetto così gentile, ridere come un bambino a cui si fa uno di quei giochi stupidi, tipo "cucù settete".《Per il coprifuoco vedrò cosa posso fare, i cellulari invece rimarranno dove stanno.》prese un respiro fra una risata e l'altra 《Penso che lei abbia da fare vero signorina? Non è meglio che si muova a scegliere un altro club a cui partecipare? 》si fece serio, mentre intanto Shane ci raggiunse.

《Beh...a dire il vero...》feci un attimo di pausa, convinta che potessi prendere un po' di coraggio da qualche parte. 《Ho intenzione di iscrivermi ad un solo club.》 Guardai il foglio che continuava a girare fra le mie mani. Ero insicura se quella fosse la scelta giusta o meno. Da sempre sono stata una ragazza piena di indecisioni, soprattutto nel momento in cui quella scelta avrebbe influito sul mio futuro.

《Oh è un peccato.》ci pensò un po' su, mentre si appoggiò a suo nipote 《Capisco che il club per la creazione del giornalino scolastico è molto interessante, ma spero davvero che lei sfrutti questa occasione per ampliare le proprie vedute e impegnarsi anche in altro.》il suo commento per un attimo mi incoraggiò. Cavolo quell'uomo aveva un carisma unico, era poco ma sicuro.

Notai come stranamente Shane era taciturno. I suoi occhi non trapelavano alcun tipo di emozione. I capelli bagnati dai sudori gli ricadevano sul suo bel viso, coprendolo un po' e le labbra erano leggermente aperte. Era intento a prendere lunghi respiri, forse aveva iniziato a cercare suo nonno in ogni singolo angolo di questo posto. Scoprendo che poi invece era in questo bellissimo luogo a chiacchierare con me.

《Avrà comunque la possibilità di iscriversi più tardi ad un club, ma sa, chi tardi arriva, male alloggia.》sorrise, quell'uomo si comportava come un nonno, anche se continuava a darmi del lei.

Annuii per dimostrare che avevo capito. In fondo rimanevo della mia idea, preferivo una cosa fatta bene che mille fatte male.

《Nonno, dovresti andare a riposare.》si intromise Shane con un fare alquanto amorevole.

《Se la mettiamo così, a te aspetta il tuo club, fondatore del giornalino scolastico.》disse dandogli una pacca sulla spalla.《Accompagna la signorina Moore nella sua residenza, io penso che andrò a riposare.》si rivolse al nipote sorridendo, per poi incamminarsi verso l'interno di quel tunnel. 《Arrivederla signorina Moore è stato un piacere chiacchierare con lei 》 mi fece un cenno con la mano che io ricambia con un semplice sorriso che proveniva dal cuore.

Shane con fare scontroso mi spintonò facendomi rivedere sulla panchina. 《Muoviti.》 Quasi gridò, iniziando a camminare. Presi la borsa, mi alzai dalla panchina e cominciai a correre pur di non perdere il passo.

《No, senti, davvero, è da prima che me lo chiedo ma tu hai le mestruazioni? 》 chiesi, odiavo i ragazzi mestruati che non facevano altro che essere lunatici. 《Non ti ho fatto un cazzo, quindi esigo di essere trattata con rispetto.》Dissi, cercando di mantenere il suo passo veloce. Stavamo andando incontro al ruscello per poi dirigerci alla mia catapecchia.

Dopo che Shane attraversò il ruscello mi porse la mano.《Fai attenzione a dove metti i piedi.》 Shane non aveva un modo di fare dolce e gentile. Attraversai, sorretta da lui, senza alcun problema.

Una cosa soltanto era certa in quel preciso istante quel ragazzo era mestruato.

Camminammo per forse la terza volta in quel luogo. Il posto sembrava diverso ogni volta che lo attraversavamo.

《Sei il fondatore del giornalino scolastico? 》chiesi, volevo spezzare il silenzio che mi stava ormai uccidendo dentro.

《Si.》disse semplicemente continuando il percorso.

Presa dalla rabbia mi misi avanti a lui, interrompendo il suo cammino e poggiando le mani sui fianchi.

《Mi stanno sul cazzo le risposte a monosillabi, cerca di evitare.》 continui a fissarlo negli occhi, notando che proprio vicino alla pupilla avesse delle pagliuzze di colore molto più chiaro rispetto al suo colore naturale. Cavolo aveva degli occhi stupendi, incantevoli. Riuscivano a suscitare in ne una strana sensazione di meraviglia.

Il suo viso mutò, divenne duro, le sue sopracciglia si corrugarono e le sue labbra si strinsero fra loro, era arrabbiato.

《E sai cosa sta sul cazzo me?》 Fece una piccola pausa 《 Tu mi stai sul cazzo! Non ti conosco bene, ma una cosa è certa, non devi mettere il naso negli affari che non ti riguardano. Se per caso ti dovessi rivedere in quel posto un'altra volta, giuro che...》 non riuscii a finire la frase, non sapeva che dire. 《Non farti trovare lì e basta.》riprese a camminare incurante della mia faccia sbalordita.

Mi resi conto che in fin dei conti, lui non era capace di far male ad una mosca. Molti mi avrebbero detto "giuro che ti farò male" ma lui ha evitato. In ogni caso, rimasi un po' ferita da quelle orribili parole che mi trafissero lo stomaco iniziando a farlo contorcere.

《Riconosco la strada da qui.. posso andare da sola.》dissi, sapevo di essere stata un peso fino ad ora per lui. Non lo conoscevo nemmeno eppure non so, era stata la persona che più mi aveva aiutato in questo posto. Forse lui ha creduto che io cercavo di assillarlo, volta dopo volta.

Annuii solamente poi se ne andò, lasciandomi lì con i miei pensieri.

Quasi mi mancava la sua presenza. Cercai di non pensare a ciò che mi tormentava, cercai di lasciare la mente libera, vuota.

Una mano mi si poggiò sulla spalla. Quel contatto mi fece sussultare, lasciandomi quasi senza fiato.

《Sei Dafne, vero? Quella che non riusciva a far saltellare un sassolino? 》disse il ragazzo che mi aveva quasi fatto prendere un infarto.

Angolo autrice.

Capitolo un po' corto e di passaggio a dire il vero. Presto, o almeno spero, ne pubblicherò un altro.

Grazie di tutto, soprattutto perché mi aiutate molto con i vostri commenti.

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