~capitolo uno~

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Ciao sono Sanae ho 18 anni, sono una ragazza di media statura, ma magra e questo mi fa sembrare più alta di quanto io sia realmente.

Sono quel tipo di ragazza timida con le persone che non conosce, ma chiacchierona con le amiche più care.

Sono una che se vuole una cosa la ottiene e in tanti mi dicono che sono testarda, ma lasciamoli stare!

Tra qualche minuto, finalmente, non rivedrò più questo posto chiamato da molti "Prigione", ma solo per tre mesi, e da pochissimi "Scuola". E finalmente tornerò in Marocco! Non vedo l'ora!

Un brusio generato da tutti gli alunni che stanno celebrando il famosissimo "Conto alla rovescia di fine anno scolastico" mi sta impedendo di parlare con le mie carissime amiche Noura e Zineb, la mia bassotta!

Avrete già capito che non è altissima ma questo la rende veramente tenera. È una ragazza dolcissima, capace di trasformare una tempesta in un sole splendente.

C'è anche la mia fotomodella Noura, alta e magra, si veste in modo impeccabile! Come carattere non sempre è di buon umore, e quando non lo è meglio starle lontana.

Io-"Dai ci vediamo uno di questi giorni ragazze."
Zineb-"Mi mancherai tanto!"

Mi spinge verso di sé e mi dà un abbraccio fortissimo, quasi per rompermi le costole.

Noura-"Ragazze basta! Così mi fate ingelosire!"

Intanto cerca di entrare tra il nostro abbraccio formandone uno a tre.

Ormai ero così abituata a vederle ogni giorno aspettarmi lì vicino all'ingresso della scuola, ai loro scherzi quando arrivavano tardi e mi spaventavano sbucando dalle mie spalle.

Stavo camminando verso la fermata, quando mi accorgo che il pullman che dovevo prendere era sfrecciato davanti ai miei occhi.

Sono stanchissima, non che io abbia fatto un granché visto che oggi era l'ultimo giorno di scuola, però il sole è molto caldo e questo mi dà un senso di stanchezza.

E dopo interminabili minuti finalmente vedo il pullman che arriva. È pienissimo però... ma ci entro lo stesso.

Quando mi attacco vedo una ragazza che mi guarda come per dire "Perchè sei salita? Potevi aspettare un altro pullman!" Il suo era uno sguardo inquietante, ma lo devo sopportare. Sono passati dieci minuti e comincia ad irritarmi quella ragazza.

Alla fine sono arrivata alla fermata dove scendo di consuetudine, e finalmente mi sono liberata dalla pressione dello sguardo malefico della sconosciuta.

Prendo la chiave di casa e proprio quando stavo per infilarla nella serratura ecco che sento qualcuno aprire la porta.

Parlo di mia mamma, si chiama Zahra. È una donna forte, ma dolce; forse non fa notare la sua malinconia, ma non potrebbe mai nascondere l'amore che prova per le persone che ama.

Appena apre la porta le do un bacio sulla fronte salutandola e entrando in casa.

Io-"Ciao mamma! Come stai?"
Mama-"Bene bene tesoro, dai andiamo a mangiare, io e tuo papà, aspettavamo solo te"

Sono entrata in camera mia, mi sono cambiata e mi sono messa il mio pigiama e sono scesa per mangiare ed ecco che esce papà dal bagno!

Eh sì, il mio papà. Alto e abbastanza robusto con un carattere autoritario e severo, ma nonostante abbia questo gran carattere nei momenti di bisogno c'è sempre stato il suo supporto.

Come quando feci il mio primo esame. Quello di terza media, stavo per avere un esaurimento di nervi a forza di studiare. Non mangiavo quasi niente ed è stato proprio lui ad aiutarmi a superare quel brutto momento.

Anche perché la mamma era andata in Marocco per motivi di cui non ricordo bene l'origine. Adesso che ci ripenso mi risale la stessa sensazione di malinconia mescolata con l'ansia.

Cerco subito di scacciare quel pensiero dalla mente e mi siedo in tavola a mangiare, non ci posso credere la mamma ha preparato le lasagne!

Uno dei piatti che più amo sono le lasagne, per non parlare di come la mamma le prepari: in un modo eccellente. Corro subito ad abbracciarla.

Io-"Mamma grazie, ti amo!"
Mama-"Non è che stai impazzendo? Aspetta che ti misuro la febbre..."
Io-"Dai mamma, le lasagne..."
Mama-"Ah, allora mangia, buon appetito tesoro mio"

Mangiato, sparecchiato, messo i piatti in lavastoviglie. In quel momento ho deciso di salire in camera mia e godermi finalmente un po' di relax!

Appena entro mi cade l'occhio sul mio libro preferito, una storia d'amore! Mi butto sul letto e m'immergo nella favolosa storia che riesce a succhiarmi tanto da sentirmi quasi dentro il libro.

A un certo punto mi sveglio, aspetta... quand'è che mi sono addormentata? E... che ore sono? Guardo l'orologio appoggiato sul comodino accanto al mio letto, menomale sono solo le 15:02.

Metto via il libro e comincio a fantasticare sul mio futuro, per esempio a come vorrei che fosse il ragazzo dei miei sogni... In quel momento l'unica persona che mi è venuta in mente era Louai.

Ogni volta che me lo immagino mi pervade un senso di tranquillità e i brividi mi percorrono tutto il corpo.

Non so bene il motivo ma l'unica cosa che so è che il mio cuore lo vuole, ma subito dopo sento un senso di angoscia.

Forse perché non potrà mai ricambiare i miei stessi sentimenti, è da quasi tre anni che non lo vedo: lui vive in America per continuare gli studi e non abbiamo mai avuto l'opportunità di incontrarci.

Ogni volta che ci penso mi chiedo se abbia lasciato un po' di spazio nel suo cuore per me, anche se già so che lui probabilmente si sarà dimenticato di me e avrà senz'altro una relazione con un'altra ragazza.

Ancora non vi ho detto chi è: lui è il figlio della moglie di mio zio, lui la sposò nonostante avesse già un figlio che è appunto Louai. Ha due anni più di me, posso solo dire che ha una grande personalità.

Non mi sono innamorata di lui per la sua bellezza o per la sua intelligenza, no assolutamente. È stato il suo modo di fare che mi ha fatto veramente fatta innamorare, il comportamento che attinge con gli altri mi lascia sempre senza parole.

Mi chiedo come faccia ad essere così educato con tutti anche con chi non lo rispetta. Quando fa qualcosa lo fa con talmente tanta dolcezza, non si stanca mai di essere sempre così tranquillo.

Ora aono sdraiata sul letto, ma mi sto veramente annoiando... magari avere una sorellina con cui poter giocare e poterla coccolare.

Oppure un fratellone che mi protegge sempre, mi avverte di stare attenta e che mi dia consigli quando ne avrei avuto bisogno.

Ma credo che questo giorno non arriverà mai, perché la mamma ha dovuto subire un intervento dopo la mia nascita e le hanno comunicato di non poter più partorire. Mi ricordo che quando me lo ha raccontato le scese dal viso una lacrima, come darle torto.

Dopotutto saper di non poter tenere mai più un neonato in grembo né vederlo crescere è una delle cose più brutte che possa accadere ad una madre.

A risvegliarmi dai ricordi e da tutto il fracasso che facevano i miei pensieri nella mia mente è il telefono che vibra, lo prendo e vedo che è Zineb che mi sta telefonando:

Io-"Ciao Zineb!"
Zineb-"Ciao, qua ci sono io e Noura e ti volevamo incontrare al McDonald's" Io-"Ma bene se ci vediamo tra un quarto d'ora?"
Zineb-"Certo siamo qua ad aspettarti!"

Ok inizio a prepararmi, mi metto una gonna nera che arriva fino alle caviglie, una maglietta beige chiaro ed un velo anch'esso beige poi delle scarpe a scacchi bianco e nero, mentre per il trucco non metto niente siccome nell'Islam è proibito.

Scendo e avviso i miei che esco con Zineb e Noura ed esco via.

Sanae e Louai |IN REVISIONE|Where stories live. Discover now