Capitolo 6

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La settimana passò in fretta e il grande giorno arrivò in men che non si dica.
Quel giorno ci sarebbe stata la prima grande festa del nuovo anno scolastico e se il debutto in scena avesse fatto rumore per molti si sarebbero aperte porte di favoritismi e popolarità.
Per me, Jasmine e J.D, che non avevamo bisogno di questi privilegi era la prima grande festa dell' anno che portava all'apertura del divertimento assoluto.

Le feste per lo più erano sempre le stesse, poiché seguivano tutte uno stesso schema e non c'era alcuna novita: barili di alcol, gente ubriaca ed ammassata, sballo, musica e possibilità di essere chiunque scegliessi di essere anche solo per una sera, era questo a tenerle in vita.

Mi svegliai alle 10:30 e mi precipitai a casa dei Levis per prepararmi insieme a Jasmine ed insieme impiegammo ben cinque ore solo per i capelli e pulizia del viso e altre due ore per finire di prepararci, ma il risultato fu magia: Eravamo magnifiche.

Jasmine aveva legato i lunghi capelli biondi in una coda ed aveva evidenziato i suoi tratti fini con un trucco leggermente scuro.
Il suo abito blu aderente la fasciava a meraviglia evidenziando i suoi punti forti e i tacchi le davano un aria da diva, avrebbe lasciato tutti senza parole.

Io, invece, avevo lisciato i miei capelli che arrivavano sotto il sedere e avevo indossato un abito avorio che lasciava la schiena nuda e metteva in mostra le mie armi, avevo abbinato il tutto con un trucco chiaro in contrasto con il bordeaux delle mie labbra ed infine avevo permesso che i tacchi mi dessero un aria più sicura e stabile, sicura che non sarei passata inosservata.
J.D ci vide e sorrise per poi rabbuiarsi.
Lui era magnifico, aveva indossato la camicia e il jeans scelti da noi tre giorni prima e aveva scombinato in maniera sexy i suoi capelli corvini. Chiunque avesse guardato allo stesso modo in cui stava guardando me , si sarebbe sciolto, sotto quegli occhi blu come l'oceano.
"Ragazze siete... wow, non so proprio come farò a tenere a bada i cazzoni che ci vorrano provare con voi stasera" disse.

"Non lo fare, pensa a divertirti, a noi ci penseremo noi" affermò Jasmine,  decisa a far strage di cuori quella sera.

Salimmo in macchina e arrivammo dopo circa venti minuti, la festa era già inziata e qualcuno era già ubriaca.

Mi guardai attornò cercando una sola persona ma non lo avrei mai ammesso, quando il padrone di casa ci vide e corse verso di noi. Gregory era il vice caposquadra dopo J.D che era il capitano e lo sostituiva quando lui andava ai provini per professionisti, era alto biondo, occhi azzurri e fisico palestrato... una bellezza si, ma ordinaria  che non mi attirava per niente e ne era consapevole, ma attirava la mia migliore amica e così si rivolse subito a lei,che si illuminò subito.

" mi concedi il primo ballo mia bella biondina?" Chiese civettando e lei sorrise seguendolo mentre suo fratello guardava il suo compagno di squadra quasi avesse voluto squartarlo.

" ti va di ballare con me?" Gli chiesi per permettere meglio alla mia amica di conquistarsi il suo belloccio.

Mi portò al centro della pista e iniziammo a muoverci senza alcun  sincrono, divertendoci da matti, finché non partì una canzone sexy dal ritmo più lento e io iniziai ad ancheggiare senza dar conto a nessuno e qualcuno non mi si avvicino da dietro, mettendo le mani sul mio bacino e muovendosi insieme a me.

"Calma, campanellino, non vorrei fare male a qualcuno perché ti guarda troppo"  disse la voce profonda di Jacob e sorrisi senza smettere di fare ciò che facevo.

"Facevi sul serio allora, sei venuto davvero" dissi girandomi per vedere i suoi occhi, che erano piantati su di me.

"Si, sono arrivato poco prima che tu decidessi di far girare la testa a tutti i presenti qui dentro" disse e si avvicinò a  me assecondando i miei passi.

Stavo per dirgli che volevo far girare la testa a lui, quando qualcun altro mi attirò a se con forza riportandomi alla realtà e il suo sguardo si fece all'istante truce.

J.D. continuò a muoversi contro di me e cerco di dirmi qualcosa che non capì, ma proprio quando gli stavo chiedendo di ripetere qualcuno lo spintonò indietro e la musica si abbassò all'istante.

"Non ti azzardare" gli urlò addosso Jacob fremente di rabbia, poco prima di essere aggredito dal mio amico.

Non ci stavo capendo più nulla, una massa di gente si riunì intorno a loro che se le stavano dando di santa ragione e nessuno sembrava voler fare nulla per fermarli.

"Basta, ragazzi, vi prego" urlai catapultandomi vicino a loro che come per magia si fermarono a guardarmi. "Basta" ripetei guardando entrambi.
Si rialzarono e si guardarono in cagnesco, mentre io prendevo entrambi per mano per portarli fuori e chiarire la situazione, con Jasmine dietro di noi e Gregory che faceva ripartire la festa.

"Che diavolo vi è preso?" Chiesi ad entrambi.

"Niente" risposero all'unisono.

"Quello non mi sembrava niente e questo nemmeno" dissi indicando il sopracciglio spaccato di Jacob e il labbro sanguinante di J.D.

"Ci siamo fatti prendere dal momento ed abbiamo esagerato, avevamo già bevuto un po' e poi..." fece J.D.

"E poi? Cosa? Avete deciso di ammazzarvi nel salotto di Gregory nel bel mezzo di una festa" affermai esasperata dall'insensatezza di quelle parole.

"John Dawson Levis, risparmiaci le minchiate e vedi di fare l'adulto" disse jasmine, usando il suo nome completo per sottolineare il concetto.

"Ragazze davvero, la situazione ci è sfuggita di mano, io mi ero fatto già qualche bicchierino e poi l'adrenalina della situazione ha messo la sua e il resto lo sapete, davvero mi... ci dispiace ma per fortuna nessuno si è fatto troppo male, ritorniamo dentro, dai" disse svelto Jacob. Non capivo perché sembrava che quei due dopo essersi scazzottati si stessero difendendo.

"Io non ho più voglia di tornare dentro, ma vi consiglio di crescere, cazzoni" dissi ad entrambi.

"Non ti devi fare rovinare la festa per loro, D." Mi disse dolcemente Jasmine.

"No, tornerò a casa, davvero e tu ora corri dal tuo belloccio che ti sta aspettando. È la tua serata" dissi e mi girai verso il fratello puntandogli un dito contro"E riguardo a te, non starle troppo addosso e non dare più di matto come stasera, intesi" poi mi girai verso Jacob e con faccia seria dissi: "non so che è successo lì dentro, ma non deve accadere più, sarai simpatico ma non ti permetto di picchiare colui che per me è come un fratello, intesi?"

"Intesi" dissero tutti e tre, ma l'unico sorridente era Jacob per qualche strano motivo.

Li salutai e aspettai che entrassero per poi andare verso la strada, cercando il numero per chiamare un taxi.

Stavano per rispondere quando qualcuno arrivo alle mie spalle correndo.

"Non vai da nessuna parte sola, campanellino" disse Jacob, mettendo un braccio sulla mia spalla.

TATUATO SULLA PELLEWhere stories live. Discover now