UNA POSSIBILITA'

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E chi se lo immaginava che Gray sarebbe stato in una camera tutta rosa? Ebbene sì. Stava seduto sulla sedia vicino alla scrivania in legno verniciata di rosa della grande camera rosa di Juvia. Quando lei gli aveva proposto di pranzare a casa sua, Gray era si sentì un po' in ansia al dover conoscere i suoi genitori, ma poteva rivelarsi un'esperienza vantaggiosa per la loro relazione. Si era chiesto di che colore fosse la sua camera e si era immaginato il colore del mare, peluche a delfini e magari anche un cd con i canti delle balene. Del tutto fuori strada. Pareti rosa confetto, un armadio ad angolo bianco al lato sinistro della camera, in fondo. Un letto a baldacchino dalle coperte rosa con le tende bianche, uguale per le fodere dei tre cuscini. Sorpa alla scrivania, attaccato al muro con sue chiodi, c'era una bacheca in sughero dove teneva appese almeno una quindicina di foto dove il 90% era con le ragazze, poi alcune anche con i ragazzi durante la vacanza al mare e due con Gray. Si guardò intorno e vide comò vicino al letto una piccola radio con sopra un cd: il canto delle balene. Almeno su quello aveva avuto ragione. Si sentì suonare il campanello e Juvia uscì dal bagno con un accappatoio avvolto al corpo e i capelli bagnati che cadevano dietro la schiena.

-Dovrebbero essere loro-
Disse Juvia andando alla porta.

Gray si alzò dalla sedia e si guardò verso l'enorme specchio della camera. Respirò dal naso e ispirò dalla bocca per almeno tre volte. Sentì la porta aprirsi e degli schiamazzi lungo il corridoio. Gray uscì dalla camera e andò verso la sala dalle mura verdi dove figlia e genitori stavano parlando allegramente, poi arrivò il suo momento.

-Mamma, papà. Vorrei presentarvi il mio ragazzo. Gray-
Juvia sorrise al giovane e quella tese la mano verso la madre, una donna alta dai lineamenti e le forme uguali a quelli della figlia ma con i capelli albini.

-Ma che bel ragazzo!-
La donna strinse la mano di Gray e la scosse.

-Benvenuto a casa nostra, Gray. Io sono Veronica-
E' un piacere conoscerla, Signora Lockser-
-Solo Veronica. Mi fai sentire vecchia altrimenti-
Gray rise e accordò, poi spostò la mano verso il padre e quello fece un grugnito.

Il ragazzo sentì dei brividi lungo la schiena e capì anche, grazie allo guardo tagliente dell'uomo, che non gli stava simpatico.

"Proprio quello che volevo"
Pensò sarcastico Gray.

-Signor Lockser...-
-Signor Lockser un corno. Senti un po', che intenzioni hai con mia figlia?-
Juvia si schiaffeggiò una mano sulla fronte e sospirò rumorosamente.

-Papà...-
-Sto parlando con il moccioso-
-Marcus! Potresti essere più educato con gli ospiti di nostra figlia?-
Intervenne Veronica, ma non le diede ascolto.

-L'ho già fatto una volta e me ne sono pentito-
Gray vide con la coda dell'occhio Juvia corrugare le sopracciglia e mordersi l'interno della guancia.

Nonostante il nomignolo fastidioso, cercava di capire come si sentisse suo padre e per fargli capire che non era come l'ex di Juvia, gli tese nuovamente la mano con uno sguardo serio e deciso.

-Signor Lockser. Il mio nome è Gray Fullbuster. Abito a in Corso Fiore, a Magnolia, a casa Dragneel e no, non ho nulla contro sua figlia. Se mai sua figlia dovesse tornare a casa in lacrime per colpa mia, è libero di venire a trovarmi per spaccarmi le ossa-
Juvia sorrise e scorse sua madre guardare prima lei e poi Gray con un sorrisetto compiaciuto, come se fosse una fangirl davanti alla sua serie tv preferita.

Era ufficiale, a sua madre piaceva molto Gray e la loro relazione.
Marcus squadrò nuovamente il ragazzo e gli strinse la mano così forte da fargli trattenere una smorfia di dolore.

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